Per le forze della protesta i sogni rimarranno tali

Il recente esito elettorale ha messo in evidenza il rafforzamento del PD ed ha mostrato l’indebolimento delle forze della protesta (Lega e M5Stelle) che si erano dimostrate vincenti  nelle elezioni politiche del 4 marzo 2018 ed infatti, proprio per tali risultati, in Parlamento hanno la maggioranza dei seggi. Per loro il voto alle recenti regionali lascia intendere che con i loro “numeri” attuali non rappresentano più il sentimento prevalente fra gli italiani. I 5Stelle hanno pagato lo scotto delle candidature separate ed a livello elettorale navigano al confine di percentuali ad una cifra sul piano locale. Gli “stellati” si rendono ora conto che i loro risultati sono inferiori rispetto al passato. Sconfitti ovunque. In ritirata al Sud e praticamente assenti al Nord. Di Maio ha ammesso che potevano organizzare meglio la loro campagna elettorale. Sono divisi e disorientati e non hanno ancora organizzato quei famosi “Stati Generali” da cui dovrebbe derivare la loro svolta. Il CentroDestra ha vinto in Liguria, Marche e Veneto con candidati non espressione di Salvini e ciò è molto significativo per la riduzione di peso del “capitano” nell’ambito leghista. C’è, inoltre, da considerare che la Lega di Salvini si trova a fare i conti con la Giorgia Meloni dei Fratelli d’Italia e con i risultati eccellenti dello stesso leghista Zaia. All’Opposizione non è proprio riuscita la “spallata”. L’errore politico è stato quello di additare prima un successo schiacciante per poi ritrovarsi con un risultato deludente. Il voto comunque da respiro al Governo che però deve dimostrare finalmente di sapersi muovere. Il voto degli italiani certamente ha risentito della situazione critica in cui gli stessi, da tempo, si trovavano a causa anche della pandemia e dunque in cima alle loro priorità c’erano argomenti molto seri: Il lavoro, la sanità, le scuole, la politica economica in generale e dunque gli investimenti ed il benessere che dagli stessi ne deriva. Tutto ciò ha generato un voto razionale, ragionato. Certamente il PD, il Partito uscito il più rafforzato dalle urne, ha ora il compito di saper rispondere ai veri bisogni dei cittadini, indirizzando la coalizione sulla strada delle opportune riforme: Economia, digitale, ambiente, sfidando con forza le eventuali resistenze dei grillini. A cominciare dalla scelta di adottare il MES, il Recovery Fund e varare leggi capaci di completare la riforma del Parlamento, resa necessaria dalla vittoria del SI. Si spera che i 5Stelle vogliano prendere atto del messaggio delle urne, lasciando alle spalle le posizioni estreme del Movimento. Saranno le prossime settimane a dirci se la batosta di queste elezioni regionali sarà capace di far “ragionare” populisti e sovranisti nel senso di assicurare all’Italia la giusta svolta. Conte avrà la possibilità di spingere la sua coalizione verso la strada maestra per ricostruire la nostra nazione in sintonia con quanto sta avvenendo nei più importanti Paesi dell’ Unione Europea.

di Salvatore Randazzo