LA CARIE DENTALE: PREVENIRE E SALVAGUARDARE

La carie è la principale malattia dei denti… La carie dentale è una patologia estremamente diffusa, probabilmente la più diffusa di tutte.

Basti pensare che colpisce, almeno una volta nella vita, il 90% della popolazione mondiale.

Questa malattia interessa solo i denti esposti nel cavo orale, di conseguenza si salvano gli elementi inclusi e quelli isolati da una corona artificiale (capsula).

Tra quelli a rischio non vi sono solo i denti sani e integri, ma anche quelli devitalizzati, senza radice, incorporati in una protesi, e privi di tessuti gengivali. Gli elementi dentali più vulnerabili sono i molari, i premolari e gli incisivi superiori. Le superfici più colpite sono quelle fra un dente e l’altro e la zona masticante, dove risulta più complicata la rimozione dei residui alimentari e, quindi, il mantenimento di una perfetta pulizia.

La carie si forma quando i residui alimentari associati alla placca batterica presente normalmente in bocca producono una sostanza acida che rammollisce e distrugge i tessuti duri del dente (smalto e dentina). Il danno si propaga dall’esterno verso l’interno con un decorso lento che può variare da pochi mesi fino a due anni.

Il processo carioso si può dividere in due fasi distinte:

  1. Carie superficiale. Lo smalto viene intaccato e demineralizzato al di sotto dei depositi di placca batterica. La carie presenta una tipica colorazione bianco-marroncina. Se l’infezione non viene adeguatamente trattata, l’andamento è ingravescente;
  2. Carie penetrante. I prodotti acidi della fermentazione degli zuccheri perforano lo smalto e raggiungono la dentina. Poi, superata questa seconda barriera, la carie arriva alla polpa del dente.

Infine, vengono interessate le strutture profonde del dente, causando ascessi, cisti e granulomi. La guarigione spontanea non avviene, poiché i tessuti dentali non hanno capacità rigenerativa. L’unica soluzione disponibile per rimediare al danno superficiale è rappresentata dall’otturazione.

Invece, quando l’infiammazione ha già raggiunto la polpa dentale (pulpite), occorre procedere con la devitalizzazione del dente.

Nei casi più sfortunati la lesione evolve ulteriormente, dando origine a un granuloma o a una ciste dentaria. Nel primo caso si interviene con antibiotici, devitalizzazione e/o apicectomia. Infine, quando il dente è giudicato irrecuperabile, si procede con la sua estrazione.

Il miglior atteggiamento per salvaguardare i denti dalla carie è la prevenzione. Questa si basa su alcuni punti fondamentali:

  1. Un’adeguata igiene orale, garantita dall’utilizzo corretto e costante dello spazzolino, filo interdentale, scovolino interdentale;
  2. Un’alimentazione corretta, in cui siano poco presenti zuccheri semplici e composti, cibi gommosi e appiccicosi ed in cui siano, invece, preferiti alimenti ricchi di fluoro, come cereali e prodotti ittici;
  3. Una pulizia dentale professionale da ripetere ogni 6 mesi;
  4. Controlli periodici dal dentista;
  5. Eliminazione del vizio del fumo.

Rivolgetevi con fiducia ai nostri centri, rimandare un attento esame odontoiatrico solo per paura o negligenza non potrà che portare a cure più lunghe, complesse e costose.

A cura del Dott. Paolo Naldi | Direttore sanitario della struttura