La storia insegna che sono sempre esistiti falsi pretesti per giustificare attacchi ed invasioni: L’Ucraina ne è l’ultima vittima ad opera russa

Recentemente le truppe russe hanno invaso l’Ucraina con ciò non riconoscendo tale nazione come Stato indipendente, violando così il diritto internazionale, in modo vergognoso. Tale evento è stato peraltro da tempo preceduto da diffusioni di notizie da parte degli Stati Uniti d’America, bollate sfacciatamente di falsità da Putin. Ma il riconoscimento da parte di Mosca delle regioni separatiste ucraine ed il conseguente sconfinamento militare dei russi in Ucraina conferma quanto le accuse USA erano molto vicine alla realtà che in modo non curante il despota russo continua a dissimulare con il vecchio leit motiv dell’“aiuto fraterno”. Peraltro, dalla Crimea al Donbass, è quello russo un susseguirsi di azioni unilaterali messe in atto da Mosca per difendere la propria sfera d’influenza. La Russia di Putin ha il pallino dell’accerchiamento altrui. Ha lo zar russo evidentemente ambizioni imperiali che sono radicate malevolmente nel suo Dna da trentatre anni dopo la caduta del muro di Berlino. Il suo modo di muoversi in “politica” dimostra che lui sia convinto che le democrazie siano deboli per natura e così lui può averla sempre vinta. Sarebbe questo il momento di dimostrare da parte dell’intero Occidente che si è sbagliato. L’Europa deve darsi l’impegno politico che serve per difendere le proprie sovranità e le proprie vite.

Pensiamoci: Se la Cina non ha ancora attaccato Taiwan è perché sa che gli USA sarebbero disposti a combattere.  Se la Russia ha scatenato la guerra insanguinando la Ucraina e con essa… l’Europa, ammonendo che tale nazione è una grande potenza nucleare, è perché  sa, e da sempre ha saputo, che nessuno era disposto a combattere.

C’è da chiedersi perché Putin ha bruciato gli ultimi ponti con la comunità internazionale annunciando il riconoscimento delle due repubbliche secessioniste ucraine? Con l’annessione della Crimea, Putin, giustificò tale intervento per riunificare, a suo dire, il mondo russo, proteggendo così la civiltà russa dai pericoli di forze esterne. Con certezza già da allora pensava all’Ucraina ed alla Bielorussia. Due stati sovrani che caso mai dovevano essere loro a prendere tali decisioni e non l’invasore Putin. Ma la più grande paura di Putin è una Europa democratica e fiorente che includa l’Ucraina perché smonta la sua tesi con cui cerca di legittimare il suo regime autocratico davanti al popolo russo.

Putin è certamente intelligente per non rendesi conto che la Russia è un fallimento come società moderna. Come società incapace di avviare un processo di crescita economica fondata sulla industria e sull’economia di mercato. Capisce che ciò che è riuscito a Pechino non ha l’equivalente a Mosca. Che al di là dei missili e dei carri armati la sua Russia non è in grado di produrre nulla che possa competere con qualsiasi produzione tecnologica moderna. Conseguentemente, Mosca, può aspirare solo alla grandezza militare affidata ad una spinta espansionistica continua.

La invasione Ucraina non dovrà mettere a repentaglio l’assetto geopolitico su cui si fonda da trent’anni il progetto dell’Unione e lo scatto di orgoglio, dignità, spirito unitario cui sono chiamati i capi di governo sarà davvero vitale per l’idea di Europa che, anche se è inesistente militarmente, dev’essere unita politicamente e non ricattabile economicamente.

Pensare cosa farà il dittatore russo ora che la sua maschera dell’ipocrisia è caduta ed i suoi commilitoni hanno invaso l’Ucraina da Nord, Est e Sud, è un azzardo. Potrebbe accontentarsi della attuale annessione e di quella strisciante in corso in Bielorussia. Presentando ciò come il suo più grande successo geopolitico degli ultimi anni. Oppure prendere tempo, continuando a testare i limiti della pazienza occidentale, tenendo sempre in pectore il suo dominio su tutte le repubbliche confinanti, ex sovietiche, che l’attuale zar vorrebbe certamente annettere alla santa madre Russia, destabilizzando l’Europa intera, colpendo le economie dei singoli Paesi che la compongono ed i valori immensi delle democrazie del Vecchio Continente in quanto tali.

Cosa farà il mondo Occidentale? E gli USA di Biden dai mille tentennamenti? E l’Europa dei tanti staterelli, priva di Angela Merkel e gonfia di populisti? Allo stato non lo sappiamo.

Gloria all’Ucraina martire. Che Dio protegga il Pianeta.

ARTICOLO REDATTO E CONCLUSO IL 28 FEBBRAIO 2022 ore 06:55

di Salvatore Randazzo