L’Europa ha tirato un forte sospiro di sollievo

Le immagini di Macron, sotto la Torre Eiffel e tra le bandiere francesi ed europee, pronto a governare la Francia ed a porsi come il motore politico dell’Europa per altri cinque anni, confermano che è un uomo politico fuori del comune.

Macron ha conquistato per la seconda volta l’Eliseo nonostante un primo mandato fatto di riforme profonde, rivolte sociali che in più di una occasione gli hanno attirato una antipatia diffusa nei quartieri non benestanti dell’Ovest parigino. Però, se la prima volta i francesi lo hanno eletto per una lunga serie di circostanze fortunate, nel 2022 proprio i francesi lo hanno rieletto conoscendolo bene. Chi crede nella democrazia liberale e nell’integrazione europea, chi preferisce l’Occidente alla Russia di Putin, amico e finanziatore di Le Pen, non può che rendere omaggio alla scelta degli elettori francesi. Per tale ultimo motivo Macron ha preso voti anche tra coloro che non lo amano. Purtroppo, la rabbia sociale ed il populismo, in qualche misura non marginale, restano e Le Pen promette battaglia nel prossimo appuntamento importante: Le elezioni legislative di giugno. E’ pur vero che la lunga marcia di normalizzazione dell’estrema destra si è fermata ancora una volta alle porte dell’Eliseo ma il nome di Le Pen nel tempo ha fatto registrare un certo avanzamento. La posta in gioco di una elezione in un Paese europeo non è mai stata così alta e mai così da vicino ha riguardato tutti noi europei. La vocazione europeista della Francia ed il rapporto privilegiato con l’Italia di Mario Draghi sono confermati. Votando Macron e lasciando alla porta Le Pen i francesi hanno mostrato di volersi tenere stretta la libertà che già hanno. Il Presidente Macron, erede della tradizione gollista, vuole una Europa forte ma anche una Europa ove la Francia possa esercitare una tangibile egemonia. Comunque, oggi, egli è lo statista più forte ed autorevole del Vecchio Continente. Tramontata l’era Merkel l’esecutivo tedesco sta mostrando ondeggiamenti ed incertezze che sono propri di tutti i governi di coalizione. Macron ha festeggiato sotto la Torre Eiffel, superando Le Pen con oltre il 58% dei voti, dichiarando che nei prossimi anni alla collera ed al disaccordo darà risposte concrete. La vittoria di Macron nel momento attuale, in tempo di rivolta, si può giudicare positiva con la destra populista al massimo storico. Macron ha dichiarato: «Molti mi hanno votato non per sostenere le mie idee ma per opposi alla estrema destra». Nei prossimi cinque anni si aprirà certamente una era nuova. Il Presidente francese ha dichiarato: «Debbono essere liberate le forze creatrici, culturali, imprenditoriali. Si deve promuovere l’invenzione collettiva di un metodo rifondato al servizio dei giovani del Paese». E’ noto che Le Pen proponeva una uscita di fatto dall’Europa, un ritorno al passato con la supremazia del diritto nazionale a quello internazionale. Con la vittoria di Macron si da forza al concetto in cui si crede in un’Europa in cui la sovranità è condivisa con poteri e risorse comuni e ciò vuol dire che serve una politica estera e di difesa comuni, una UE dell’energia e più strumenti solidali.

Le elezioni francesi con il loro voto hanno sconfitto sia l’antieuropeismo che Putin ed ora… vai EUROPA.

di Salvatore Randazzo