Potrà però funzionare una democrazia su scala continentale europea? 

Si sostiene da tempo che l’unificazione Europea è giustificata dal fatto che gli Stati nazionali non sono in grado per fronteggiare i nuovi problemi che si presenteranno. A favore dell’unificazione c’è un elemento oggi marginale ma ben presto poderoso: I flussi migratori. Oggi, l’Africa, la terra che ospitò i primi uomini, al suo miliardo e mezzo di persone potrebbe aggiungerne altrettanti nel giro di due decenni. Tale moltitudine si sposterà, inevitabilmente, dalla atavica povertà verso territori ove si vive meglio. I conflitti nostrani sull’immigrazione sembrano oscurare il grande fenomeno che invece incombe sul Vecchio Continente. Chi sarà concretamente in grado di gestire una biblica pressione migratoria?

In Europa, a breve, crescerà sensibilmente la presenza di tanta gente con diverse lingue, diverse tradizioni, altri costumi. Gli stati nazionali verranno sostituiti da stati multietnici nei quali, l’etnia dominante, ma in declino, dovrà confrontarsi con etnie di minoranza ma in crescita. Un processo rapido come quello che pare avvenga non è facilmente controllabile. Potrebbero verificarsi facili conflitti. A poco a poco una nuova Europa andrà a sommarsi alla vecchia, con prevedibili problemi dovuti alla eterogeneità culturale che inevitabilmente condizionerà le agende dei governi. Se non si troveranno ora adeguate soluzioni si metterà a rischio la stessa convivenza civile e potrebbe saltare la tenuta degli stessi regimi democratici. Però, se tale prevedibile passaggio alla multi-etnicità non risulterà governabile entro i singoli Stati, si può sperare che ciò avvenga su scala sovranazionale europea.

Si ritiene però che sia difficilmente inimmaginabile una democrazia ben funzionante a livello continentale senza il beneficio di una lingua comune, spostando naturalmente verso l’alto il luogo ove si prendono le decisioni sulle regole di convivenza necessarie per governare l’aumentata eterogeneità culturale. Non si ha modo oggi di asserire che una futura democrazia europea possa al meglio funzionare ma non possiamo non valutare sin da ora il problema in quanto a breve moltitudini afroasiatiche piomberanno in questa Europa che da ora, noi europei, dobbiamo cambiarla per essere già culturalmente accogliente.

Di Salvatore Randazzo