E’ morto l’uomo che ha rivoluzionato il mondo per tre volte. Steve Jobs sarà ricordato come un rivoluzionario di successo perché lui sì, per davvero, ha cambiato la vita della gente e ha impersonato la modernità come pochissimi altri negli ultimi 30 anni

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di Dario Mernone

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La prima rivoluzione avvenne nel 1984 con la commercializzazione del Macintosh, il primo computer con l’interfaccia grafica e il mouse. E che per essere usato bastava essere attaccato alla rete (in quegli anni solo elettrica): niente linguaggi da imparare o righe da scrivere come con MS-Dos, che equipaggiava le macchine della concorrenza, quelle del rivale di sempre, Bill Gates. Con Macintosh tutti potevano avere in casa un ufficio, grazie ad un nuovo sistema operativo intuitivo da usare e che consentiva di produrre e stampare testi e fogli di calcolo senza sapere nulla di informatica.

Il modello fu così vincente che è ancora oggi lo standard di tutti, dicasi tutti, i pc del mondo.
La seconda rivoluzione si chiama iPod-iTunes: convincere le case discografiche che scaricare attraverso la rete dei brani musicali non avrebbe favorito la pirateria, ma bensì arricchito tutti è stato uno dei colpi di genio più eccezionali della storia del business. Da allora sedici miliardi di canzoni cono state vendute su iTunes e milioni di iPod sono passati per le mani dei consumatori, risollevando tra l’altro le sorti di Apple, che non se la passava benissimo, fino a portarla ad essere una delle due aziende a maggior capitalizzazione di Wall Street.

La terza rivoluzione si chiama iPhone/iPad. Steve Jobs è riuscito a convincerci che il telefono non serve per telefonare, o perlomeno non soltanto. Infilando le app in un dispositivo piccolo e comodo, Jobs ha cambiato di nuovo l’approccio a qualcosa che sembrava eterno e immutabile. Ora i cellulari sono dei veri e propri computer in miniatura e possono fare cose che spesso neanche il capitano Kirk di Star Trek si sarebbe immaginato. Non contento, ci ha aggiunto anche la categoria del tablet, che sarà lo strumento che porterà il mondo dell’editoria nel terzo millennio.
Per Jobs esisteva sempre un approccio diverso alle cose ovvie. “Think different”. Questo è il vero lascito di un business man feroce e tri-rivoluzionario.

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