LA PRECEDENTE AMMINISTRAZIONE COMUNALE È ANDATA A CASA PRIMA DEL TEMPO, PER NON AVER SAPUTO “AMMINISTRARE” ED IL COMUNE E’ STATO… COMMISSARIATO!

L’attuale Amministrazione, malgrado fino ad ora non abbia saputo realizzare quella promessa “discontinuità” con la inconcludente precedente Amministrazione, ancora alloggia in via IV Novembre!

Nel mese di dicembre 2016, l’ex Sindaco di Trezzano, su un social, ha interrotto il silenzio, da tantissimi trezzanesi desiato, dichiarando che nei “tre anni tremendi (2010 – 2013: gli anni in cui ha “governato” il territorio trezzanese che i fatti sotto elencati commenteranno) si sono gettate le basi per una lenta ripresa, oggi favorita da un clima di concordia”. Ma vediamo a quali “basi” si è riferito il “predecessore”. Cosa avrebbe fatto per Trezzano quella sua Giunta, tante volte inspiegabilmente dallo stesso cambiata? Verifichiamolo, purtroppo dispiacendoci, per ciò che di triste risulterà:
Sotto la guida di quell’ex Sindaco, di quei 62 km di strade sfasciate del territorio ne avrà asfaltato in tutto qualche chilometro. Ha lasciato che i marciapiedi continuassero a sbriciolarsi. L’illuminazione stradale a tratti era di natura cimiteriale e tale è rimasta. In via Morona, quel rudere che dal ’92 è stato abbandonato non finito, che doveva essere una “piscina-palestra”, è rimasto tale, a testimonianza dell’inefficienza amministrativa anche di quell’ex Sindaco. E’ stata realizzata una “cosa”, definita “pista ciclabile” su marciapiedi, in mezzo della quale, a tratti, ci sono anche pali della luce (in gloria alla sicurezza). Il degrado ha trionfato sovrano, la pulizia civica spesso è stata un miraggio. Inoltre, ascoltando tanti cittadini è risultato che a Trezzano era inesistente, tra la gran parte dei residenti, il senso di appartenenza. Il conseguente abbandono del territorio ha fatto sì che i Cittadini si chiedessero di cosa si occupasse il Sindaco e le sue tante Giunte. Si perché, come è stato sopra scritto, qualche assessore che non condivideva quel tipo di non operato, ha abbandonato conseguentemente la carica. Ma poi si è scoperto cosa “impegnasse” veramente l’ex Sindaco e la sua Giunta. Erano assorbiti da continue liti interne e dal Piano di Governo del Territorio, di cui Trezzano aveva sì bisogno, se però lo stesso era progettato nell’interesse della cittadinanza. Ma quando quel Piano è stato presentato si scoprì che era tutta una cementificazione: case, case, case. Tante case che peraltro non servivano, in quanto Trezzano era già piena di case vuote. E chi le avrebbe costruite se nessuno o quasi le avrebbe comprate? E come Trezzano avrebbe potuto dare servizi ai nuovi cittadini che sarebbero arrivati se non era in grado di darli ai già residenti? E l’attuale Sindaco, allora Consigliere di minoranza, in Consiglio inveì contro l’allora Sindaco, che oggi per meglio intenderci definiamo “predecessore”, perché trovava fuori misura quella eccessiva cementificazione proposta. Poi l’Ente superiore (la Provincia di Milano) ci pensò e dichiarò che quel vomito di cemento, figlio di quel PGT, doveva essere ridotto del 40%. Le “lingue” nell’ambito del Consiglio non si capivano più. Per il PGT e per tanti altri motivi di cattiva amministrazione dodici Consiglieri, tra cui alcuni della stessa Maggioranza, su 20 rassegnarono le dimissioni ed il Consiglio Comunale di Trezzano è stato sciolto e pertanto quel Sindaco “sfiduciato” è stato mandato…………. a casa. Ma quella non idonea amministrazione e quel PGT generò, così come era stato concepito, anche ciò che era possibile che avvenisse. Trezzano udì il tintinnio di manette. Le mazzette ingolosirono, come spesso avviene: 2 assessori, 2 funzionari, 1 politico e la magistratura bollò il territorio definendolo “Sistema Trezzano”. Il Commissario Straordinario, dirigente molto esperto di cui Trezzano avrebbe avuto bisogno che si occupasse della cosa pubblica locale per almeno altri 5 anni, rivelò fatti molto gravi accaduti nel periodo in cui regnò il “predecessore”: “il Welfare comunale era fuori controllo. Si davano somme di denaro a chi non aveva i requisiti. E’ stata riscontrata una criticità nella Gestione Finanziaria dell’Ente. Le Spese correnti erano superiori alla media degli altri comuni. Le procedure contabili e d’informazione erano arretrate. Esisteva un disavanzo strutturale di Cassa, erano riscontrabili sintomi di disequilibrio fra incassi e pagamenti”. Potremmo andare avanti. Lasciamo ai lettori il commento su quella che è stata l’attività svolta in modo non ortodosso dal “predecessore” e dalla sua Giunta e lasciamo che lo stesso possa riflettere su quella sua attività che, in quanto tale, non può essere razionalmente riconducibile alle “basi per la ripresa” così come lui ha affermato forse frettolosamente, consigliandolo, perché come persona sinceramente lo rispettiamo, di ritornare nel suo prezioso silenzio. Dopo così ingloriosa fine di quella disgraziata legislatura e del suo “predecessore”, di cui tutto si può dire tranne quello che appunto dichiarò e cioè di aver “gettato le basi per la ripresa”, Trezzano avvertì l’ancestrale bisogno di “discontinuità”, la necessità di dotarsi di una classe politica nuova. Si riconobbe il disastro ereditato e si manifestò una fortissima voglia di cambiamento. La Segreteria del PD, appena s’insediò la Nuova Amministrazione, ammise che “Trezzano aveva subito in precedenza un degrado complessivo fotografato dall’abbandono di ogni attenzione per quello che viene definito il decoro urbano, lasciato all’incuria ed ai guasti della natura e dell’inciviltà”. Purtroppo, in quanto anche purtroppo ancora delusi, analizzando (cosa che faremo) come l’attuale Amministrazione ha governato e governa il territorio, dall’elezione (giugno 2014) alla data odierna, possiamo, a ragione, sostenere che le giuste affermazioni del PD di allora, circa il non operato della precedente Amministrazione, sono pienamente e disgraziatamente riferibili, valutandone l’attività fino ad ora non svolta, anche all’attuale Amministrazione Comunale. L’attuale Sindaco, quando era semplice Candidato, sulle pagine di questo giornale (15/2/2014) dichiarò che avrebbe razionalizzato la spesa improduttiva, dando avvio ad un piano d’investimenti nell’illuminazione pubblica (dalla sua elezione ad oggi non ancora avvenuta, tante vie sono al buio e ci sono bollette “altissime” della cui entità sarebbe da chiedersi i veri motivi). Avrebbe curato il decoro ed evitato il degrado (i lettori possono verificare la sporcizia esistente ed il costante abbandono), avrebbe “trovato uno sbocco alla struttura abbandonata della palestra piscina di via Morona (come si può vedere è ancora vergognosamente abbandonata). Avrebbe sistemato i marciapiedi (sono ancora da sistemare). Avrebbe prodotto interventi per eliminare il senso di trascuratezza che appare quotidianamente (e, possiamo dire che appare ancora adesso). Quel Candidato, oggi Sindaco, allora s’impegnò con l’Unione Comitati di Quartiere che l’obiettivo primario del PGT sarebbe stato quello di “adottare la soluzione degli aspetti più critici della viabilità, in primo luogo con la conferma del sistema di circonvallazioni esterne previste dall’attuale PGT”. Allo stato niente ha trovato conferma nei fatti. Promesse meschine non mantenute. Scriveva ancora quel candidato: si provvederà ad un rifacimento dei manti stradali. In tre anni di legislatura sui 62 km di strade del territorio ne saranno stati asfaltati a dir tanto 4 km. Ecco, riconosciamolo: Quel candidato si è cimentato con “fervore”, da quando ha assunto la carica di Sindaco ai nostri giorni, per aver asfaltato, come abbiamo sopra scritto, circa 4 km di strade, considerando anche la sistemazione dei pezzettini di manto bitumati. Peraltro, guardate il colmo della non razionalizzazione, qualche strada recentemente asfaltata, dopo alcuni mesi è stata perforata, ed una buona organizzazione avrebbe provveduto a far porre l’asfalto dopo che i lavori di perforazione erano stati effettuati, evitando che la strada appena asfaltata si rovinasse. Inoltre si sarebbe dovuto provvedere a sistemare i marciapiedi vicini alle strade asfaltate dove questo era necessario. Ma questo era chiedere troppo. L’attuale Sindaco ha svolto invece l’opera di “tappa buchi”, che, normalmente, dopo alcuni mesi si “stappano” e diventano più profondi di prima, capaci di provocare danni a mezzi e persone. Ha realizzato un Parcheggio in via Curiel, dove prima c’era un campo di calcio. Bisognerebbe, per vedere come il Comune esegue in generale le opere senza la dovuta cura, recarsi nel luogo. Via Curiel, forse per una politica “coerente”, è stata lasciata, come le altre strade, sfasciata, il parcheggio è stato recintato in modo rozzo, con aiuole tracciate e non ornamentate e si sono spesi dei soldi dei cittadini che potevano essere impiegati meglio. Ma non solo. Mentre il parcheggio non soddisfa la richiesta degli utenti ci si chiede come mai una parte dell’ex campo sportivo sia rimasta abbandonata, sporca e non opportunamente utilizzata. Ci sono forse progetti da non rivelare o l’abbandono è dovuto alla disorganizzazione sempre regnante?
Ha, sempre l’attuale Sindaco, nei parchi cittadini aggiunto un giochino in uno, una fontanella in un altro, qualche altra fesseria in un altro ancora, non realizzando quelle concrete opere che i parchi veri richiederebbero, spacciando tali dozzinali attività come concrete sistemazioni dei parchi pubblici.
Quel candidato di allora, oggi Sindaco, dichiarava: “Trezzano non ha bisogno di nuove case”. Oggi, contro ogni coerenza, il Sindaco, allora candidato, propone per l’approvazione un PGT che prevede la realizzazione di circa 416.144 mc per residenziale (case, case, case) e di circa 38.843 per commerciale. E chi li comprerà visto il consistente numero di case vuote attualmente a Trezzano? E se in tali edificande case risiedessero i potenziali nuovi arrivati (circa 6.000 persone, considerando una media di 3 persone per appartamento) chi darebbe servizi a costoro, considerato che Trezzano non è in grado di dare servizi agli attuali residenti? Il Sindaco di oggi, quando era all’opposizione, riferendosi al PGT (ed alle tante case preventivate dal predecessore) sosteneva che quel “Piano doveva essere accantonato in toto” ed il suo Piano attuale che assomiglia molto a quello del suo “predecessore” perché non dovrebbe essere accantonato?
Ma dov’è la razionalità? Si rende conto l’attuale Sindaco che, prima di pensare alle case che non servono, questo Comune dovrebbe essere reso in tutto funzionale? E’ inoltre l’unico Comune del SudOvest che non ha una degna sala Consiglio, che nemmeno il microfono delle riunioni funziona. Che non ha un vero cinema, un vero teatro, un vero Palazzetto dello Sport. Che, ad esclusione del Parco del “Centenario” (realizzato ne dal “predecessore, ne dall’attuale Sindaco), Trezzano ha parchi che solo l’Amministrazione attuale osa chiamare con quel nome. Che non ha un CED che facilita la trasparenza in quanto non sempre si ottengono tutte le documentazioni che si richiedono e tralasciamo, per motivi di spazio i costi del CED per i quali ci si dovrebbe molto interrogare da illo tempore. E non menzioniamo “l’addormentamento della politica amministrativa” a causa del quale i trezzanesi potranno godere meno dell’uso della “piscina” comunale.
E che dire del problema viario obsoleto per il quale non praticando gli opportuni interventi (creazione, tra l’altro, delle dovute tangenziali) Trezzano è inquinata acusticamente ed atmosfericamente? Ed i cittadini debbono augurare lunga vita al Ponte Gobbo leonardesco se vogliono che i parenti della Marchesina possono visitare i loro parenti di Zingone, perché questo Sindaco, come i predecessori, non si è ancora accorto, non ha forse visto, che è unico punto, peraltro vetusto, che permette il collegamento tra le due sponde del Naviglio.
Sa il Sindaco che la città inoltre dispone sia di una “macchina” comunale che andrebbe radicalmente e totalmente razionalizzata (non dispone di unità operative importanti per una azienda funzionante quali: Ufficio Organizzazione, Ufficio Pianificazione, Ufficio Controllo), che del Personale, che è la parte portante di una azienda (107 dipendenti più altri messi a disposizione da una società che ha rapporti di lavoro con il Comune, per amministrare circa 20.000 residenti. Lasciamo sui relativi enormi oneri il commento ai lettori)? Sa che le risorse umane comunali, proprio perché vittime di una cattiva gestione, non sono peraltro adeguatamente qualificate con corsi di formazione idonei, cuciti su misura per il raggiungimento degli obiettivi aziendali? Sa che per tale errato e perseverante modo di operare, la spesa improduttiva galoppa e per contro il cittadino si ritrova “conseguentemente ed inevitabilmente” oltre a costi a dismisura, anche un territorio abbandonato? Se lo sa perché non è intervenuto come la letteratura gestionale recita, operando così gl’interventi strutturali di cui c’era e c’è grande bisogno?
Se analizziamo l’operato delle due Amministrazioni possiamo asserire che entrambi non hanno asfaltato strade e marciapiedi così come era giusto e possibile che si facesse. Entrambi hanno lasciato il territorio poco illuminato e di conseguenza insicuro. Entrambi hanno lasciato che la Piscina Morona rimanesse rudere pericoloso. Entrambi non si sono curati di eliminare il degrado e di favorire il decoro. Entrambi non hanno risolto il problema della viabilità interna ed esterna, causando aumento d’inquinamento. Entrambi non hanno razionalizzato la macchina comunale e riqualificato le risorse umane creando spesa improduttiva. Entrambi hanno “promesso” prima “non mantenendo” dopo. Entrambi hanno sempre detto che il Comune non ha soldi e però le Entrate ci sono state e non si è trattato di noccioline.
Il Bilancio di Previsione 2016, regolarmente approvato, alla voce Entrate ha evidenziato un ammontare di 35.390.952,34 di euro. I Bilanci precedenti evidenziano cifre molto vicine a quella di cui sopra. Come dunque sono stati spesi in dettaglio tutti quei soldi? E come, a domanda di chiunque, si otteneva e si ottiene sempre quella stessa inutile vuota risposta e cioè che non c’erano e non ci sono soldi? Certamente se i soldi si spendono in modo improduttivo oppure si realizzano opere in malo modo che poi debbono essere rifatte è chiaro che alla fine mancano e conseguentemente non si possono fare tutte quelle cose che andrebbero fatte per dare buoni servizi alla collettività. E poi per confondere le evidenze del “niente realizzato” alla cittadinanza, si offrono………….. feste, si mette, come prima elencavamo, in qualche parchetto una fontanella, in qualche altro un giochino, qualche muro lo si fa imbrattare “vendendolo” per arte, offendendo peraltro l’immenso vero patrimonio artistico nazionale che vede, per tale meravigliosa e gloriosa ricchezza, primo al Mondo il nostro Paese.
Quella “discontinuità”, rispetto alla precedente Amministrazione, che la Segreteria del PD giustamente ha invocato all’inizio della legislatura, in concreto (come sopra dimostrato e come chiunque cittadino, esclusa la cieca “corte” del principe, può constatare girando per Trezzano), non c’è purtroppo mai stata. Certamente si è qui additato il Sindaco come responsabile del cattivo operato della sua Amministrazione, ma pari responsabilità hanno la sua Giunta e tutti i Consiglieri di Maggioranza che hanno alzato le mani votando provvedimenti che invece non hanno “provveduto”, che non “hanno amministrato”, che di fatto hanno abbandonato il territorio. E per contro abbiamo notato, e ce ne dispiace molto, l’arroganza del potere di IV Novembre che non ammette che si racconti come bene non si amministra e dunque che non si accetti la critica che mette in luce il negativo loro operato, e ciò in barba all’evidenza, all’etica calpestata ed anche all’art. 21 della nostra Costituzione che asserisce che tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo d’informazione.
Questo giornale, infatti, e chi scrive sullo stesso, in passato ha ricevuto dal “potere” gratuite offese perché sono stati rappresentati semplici fatti, verità con l’unico scopo di far riflettere chi li compie ed i destinatari degli stessi.
La Stampa, cari signori che, purtroppo, avete nelle vostre mani le sorti di Trezzano, non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. La libertà di manifestazione del pensiero rappresenta la pietra miliare dell’ordine democratico. Prendetene atto, potrebbe fare onore anche a Voi.
Noi con il nostro operato serviamo Trezzano ed i principi di libertà e del doveroso sapere dei suoi abitanti.

di Salvatore Randazzo