Kim Jong-un, con il lancio di suoi ordigni, sfida gli  Stati Uniti ma anche la Cina

Recentemente la presentatrice della TV nordcoreana ha annunciato l’esplosione nucleare sotterranea di un potentissimo ordigno all’idrogeno nel Nordest della Corea del Nord, che ha provocato un terremoto con una magnitudo di 6.3 gradi sulla scala Richter. Tale esperimento è stato il sesto dei nordcoreani ed il più potente nella loro corsa alle armi di distruzione di massa. Il Mondo intero, della operatività nordcoreana, ne è rimasto preoccupato. C’è da prendere purtroppo atto che la Corea del Nord è ad un passo dall’acquisizione di una forte capacità atomica che può metterla in grado di colpire gli USA, creando un caos nucleare. Peraltro una Corea radioattiva potrebbe procurare immani danni all’intera regione. Paesi come: Giappone, Corea del Sud, Vietnam e Australia potrebbero volersi dotare anche loro di armi atomiche. Per tutti questi gravissimi motivi una ipotetica azione militare USA contro il regime di Kim è proprio preclusa a Trump ed è sconsigliata anche dai suoi capi militari. Pechino dalla sua parte, non vede bene l’azione nordcoreana, ma non vorrebbe mai un’azione militare USA che provocherebbe il crollo dell’alleato nordcoreano, portando ai suoi confini od il caos o ancora peggio, dal punto di vista cinese, una eventuale riunificazione della penisola sotto insegne americane. La Cina è fortemente convinta che gli USA vogliono bloccare l’ascesa mondiale cinese e pertanto la crisi nordcoreana altro non potrebbe essere che un derivato del “conflitto” tra Stati Uniti e Cina. Il Presidente cinese proprio per tali motivi è favorevole ad un accordo tra USA e Cina per la denuclearizzazione della Corea del Nord, sostenuta da una offerta di cooperazione al regime di Kim e dall’intesa ferrea che non ci saranno in futuro rovesci di alleanze politiche. In questo senso anche la Russia e l’Europa potrebbero svolgere un’azione per favorire l’accordo. Trump non vede di buon occhio tali ipotesi, ma non ha molte opzioni a disposizione per risolvere tale difficilissima crisi. Le sanzioni previste a carico della Corea del Nord in sede ONU hanno sortito l’effetto che peraltro si prevedeva: Kim continua a lanciare missili incurante delle sanzioni decise, anche se conosce le difficoltà di dover far fronte ad una disponibilità di gas e diesel dimezzata che è risaputo, mette in ginocchio la sua Corea. Putin e Xi Jinping chiedono a Trump di sapere attendere in quanto sono convinti che le sanzioni imposte alla Corea prima di essere efficaci hanno bisogno tempo, ma al Presidente USA ciò non basta ed in Sede ONU ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno una grande forza ed una grande pazienza, ma se saranno costretti a difendersi e/o a difendere i propri alleati non avranno altra scelta se non quella di distruggere la Corea del Nord. La situazione, così come nel suo insieme si sta delineando, rischia di avvitarsi pericolosamente. Esaminando l’operato del Dittatore Nordcoreano non è del tutto chiaro che cerchi una vera e propria guerra. A ben riflettere gli ultimi ordigni lanciati volevano essere una minaccia rivolta certamente agli USA ma anche una sfida alla Cina, alla Russia ed all’ONU in generale. Potrebbe essere anche una ipotesi quella del dittatore nordcoreano, di lanciare missili intercontinentali per zittire coloro che non credono ancora nella potenza del proprio arsenale. Sa bene che con una guerra il suo Paese verrebbe letteralmente distrutto e finirebbe anche il suo potere. Il Dittatore dunque con gli ordigni, che ha lanciato e lancia, intende, a nostro avviso, intimorire i suoi avversari per ottenere forti concessioni e, perché no, una polizza sulla vita e sa peraltro che la partita non può durare a lungo. Si susseguiranno incontri ad alti livelli. Andando così le cose Kim si giocherà la partita della sua follia e Trump ogni giorno di più dimostra di essere stata una errata scelta fatta dagli USA per loro e per l’ Occidente. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in quanto l’unico foro in cui sono presenti tutti i più grandi rappresentanti del Pianeta, si ritiene resti l’unico luogo idoneo per scongiurare una nuova guerra dalla portata mondiale imprevedibile. Compito dei rappresentanti dell’ONU è quello di fare intendere a Kim che non esistono soluzioni unilaterali e che una sua eventuale sfida contro l’intero mondo unito rappresenterebbe la sua definitiva fine. Si spera che il Nordcoreano sappia veramente usare il “giocattolo” in quanto tale e le altre parti in questione sappiano trattare per evitare un conflitto di portata devastante di cui il Mondo non ne ha proprio bisogno.

Salvatore Randazzo