Il democratico Biden non è imbattibile ma Trump non riesce a dipingerlo come un candidato pericoloso

Nel recente comizio di Tulsa, in Oklanoma, Donald Trump ha assistito al crollo della sua popolarità. Non c’è stato per il Presidente il solito bagno di folla. Trump ha subito detto che alcuni manifestanti hanno impedito alle persone di entrare e le fake news hanno alimentato la paura di incidenti. In realtà ai tornelli d’ingresso ci sono stati pochi minuti di tensione. Qualche insulto da una parte e dall’altra e l’evento si è sgonfiato rapidamente. Il predetto cattivo esito spinge molti a sinistra e si da per scontata la sconfitta elettorale per Trump. Alcuni sondaggisti ipotizzano la vittoria a valanga per Biden. Trump è un combattente, la sua base minoritaria continua a seguirlo. Ma a pochi mesi dalle elezioni è anche vero che Trump non sia riuscito a esprimere un progetto da offrire ai cittadini per i prossimi 4 anni. Inoltre, la gente, non ha per nulla paura di Biden. Ricordiamo come nel 2016 Trump vinse stimolando le paure degli americani circa l’impoverimento del Paese, evidenziando il declino degli U.S.A. nel mondo. Il Coronavirus ha tolto al Presidente la carta vincente dell’economia. Hanno prodotto un negativo effetto i danni economici rivenienti dal prolungamento del lockdown e gli indici di contagio che in molti Stati rimangono ancora elevati. Gli strateghi della campagna di Trump sperano in una pur parziale ripresa dell’economia nella seconda metà dell’anno, proponendo una ricetta credibile per il secondo mandato. Si avverte che giorno dopo giorno Trump perda presa sui ceti moderati e sugli indipendenti, dopo aver già perso credibilità davanti alle Istituzioni che ha cercato, senza successo, di sottomettere: Dai militari ai magistrati. Trump risulta abbandonato anche dalle Istituzioni del Paese reale: Dalle grandi imprese che sostengono la campagna di Black Lives Matter contro il razzismo. Dalla Lega del Football americano di impronta conservatrice che ammette però le proteste in campo degli atleti contro il razzismo. A fronte di tale situazione negativa per l’attuale Presidente, come dicevamo, Biden convince. Magari non lo si stima molto ma la gente nemmeno teme il vecchio Joe. Negli USA sono molti a chiedersi se i giovani di idee progressiste, che nel 2016 hanno disertato le urne, quest’anno andranno a votare proprio per Biden. Certamente costoro già in contributo lo hanno dato al candidato democratico, costruendo una riuscitissima trappola digitale che ha trasformato il comizio di Tulsa, voluto da Trump per rilanciare la sua immagine, in un clamoroso flop. Uno perdente c’è già, il manager della campagna di Trump: Brad Pascale che è stato sconfitto nel suo stesso gioco da una folla di ragazzi che avevano fatto credere all’organizzazione di Trump di una affluenza a Tulsa di circa un milione di persone mentre il Presidente ne ha incontrati solo 6.200. Ogni verdetto per la verità oggi è ancora prematuro, ma la cavalcata per la riconquista della Casa Bianca, per Donald Trump, ogni giorno che passa, diventa sempre più difficile.

di Salvatore Randazzo