Nell’opinione pubblica italiana si ha consapevolezza piena che l’attuale Governo unisca competenza e taratura politica
La politica italiana continua a rappresentare se stessa come se fosse dominata dal duro confronto fra la Destra e la Sinistra, ciascuna impegnata l’una contro l’altra. Il comune sostegno al Governo non impedisce al PD ed alla Lega di scontrarsi quotidianamente ed, anzi, proprio l’impossibilità di far venir meno quel sostegno spinge gli antagonisti ad accentuare al massimo le loro differenze identitarie. In tale situazione sembra non ci siano gli estremi per una riaggregazione al centro della politica italiana. Se dovesse chiudersi la parentesi del Governo Draghi, la polarizzazione Destra-Sinistra tornerà a dispiegarsi senza più ostacoli ed il centro resterà presumibilmente inesistente. Da un po’ di tempo a questa parte, i sondaggi danno per vincente una destra in cui le componenti più moderate appaiono deboli. Certamente, i sondaggi, si limitano a registrare le intenzioni di voto del momento. L’evoluzione politica è certamente una cosa più complessa. Nessun sondaggio avrebbe potuto prevedere la formazione del Governo fra 5 Stelle e Lega, ne quello successivo fra 5 Stelle e PD. Tutto ciò vale anche per ciò che può succedere nel futuro dopo il Governo Draghi, tenendo comunque conto che del presente Governo e dei suoi effetti non è possibile prescindere. Qualunque cosa possano pensare le vedove del Governo Conte, nell’opinione pubblica si è fatta strada la consapevolezza che l’attuale esecutivo unisca competenza e taratura politica. E, diciamolo, questo Governo è a tutti gli effetti un Governo di centro. E ciò non solo per la composizione della coalizione che lo sostiene, che deve tenersi in equilibrio fra la destra e la sinistra, ma perché le sue politiche tengono la barra al centro, uniscono infatti interventismo statale selettivo e sostegno al mercato ed all’iniziativa privata. Se l’azione centrista del Governo Draghi avrà successo ne uscirà rivoluzionata la politica italiana in quanto le posizioni di centro torneranno ad essere appetibili. Se il Governo Draghi durerà a lungo e con successo si apriranno vaste aree al centro dello schieramento politico. Certamente bisognerà vedere se poi coloro che sceglieranno tale posizionamento saranno anche capaci di esprimere in sede elettorale una leadership credibile. Il possibile successo delle politiche di Centro del Governo Draghi potrebbe avere l’effetto di portare qualche beneficio elettorale a formazioni centriste o neo centriste. Basterebbe presumibilmente un venti per cento dei consensi, conquistato da una siffatta formazione, per smentire coloro che credono che nel futuro del Paese ci potrà essere solo una lotta senza quartiere fra destra e sinistra. Certo che un Centro remunerativo diventa per tutti una calamita. Intanto Draghi non perde occasione per ripetere che “unità” è un forte valore aggiunto in questa fase per il futuro del Paese, richiamando i partiti di maggioranza al patto sottoscritto quando è nato il Governo, ricordando il timing delle riforme che vanno varate nei tempi stabiliti per il bene dell’Italia ed è chiaro che il principale destinatario di tale messaggio è il Movimento 5 Stelle, che vive un momento di grave disgregante crisi interna.
di Salvatore Randazzo