In Italia i Partiti fragili di cui dispone lo Stivale rappresentano l’aspetto debole nel caso in cui il clima, già oggi burrascoso, dovesse volgere al peggio

La progressiva “ritirata” U.S.A. dallo scenario internazionale lascia prevedere l’arrivo di forti turbolenze nel Pianeta.Le democrazie europee in particolare non pare evidente che, per tanti motivi, potrebbero provvedere autonomamente alla propria sicurezza.

L’Italia è messa ancora peggio. L’attuale sistema politica farebbe fatica a garantire quella coesione che la situazione attuale richiede per raggiungere tale risultato garantendo sicurezza al Paese. Peggio ancora se non si potesse più disporre dell’attuale Governo e si dovesse tornare a quella “dialettica politica” che ha danneggiato in passato il benessere del Paese, si tornerebbe a riproporsi la ingovernabilità che tanto male ha prodotto all’Italia nel recente passato. A differenza di oggi va ricordato che nel passato quantomeno sulla politica estera c’era convergenza fra centrodestra e centrosinistra; Infatti, nessuna delle due coalizioni, ha mai messo in discussione l’Alleanza Atlantica e nessuna ha mai rifiutato l’integrazione europea. Siamo oggi tornati ai riti della democrazia assembleare nelle quali i governi si formano e si disfano in Parlamento e le coalizioni elettorali contano ben poco.

Non si può tornare alla Prima Repubblica perché mancano i Partiti di massa con un fortissimo radicamento sociale. Oggi gli attuali deboli Partiti possono solo creare occasioni di differenziazione reciproca, distinguendosi sempre dal proprio vicino al fine di fregargli più voti possibili. L’attuale sistema di partiti fragili è la realtà peggiore nel momento in cui il clima mondiale diventa altamente turbolento. Proprio adesso in cui la coesione nazionale sarebbe altamente auspicabile per fronteggiare i pericoli internazionali, nelle nostre politiche interne si evidenzia la nostra divisione politica e tale deprecabile situazione favorisce la nascita di fazioni del  tipo “filo russo”, “filo cinese”, “filo americano”, ecc. ecc. Se la sicurezza mondiale dovesse concretamente rappresentare un problema per l’Italia proprio il problema sarebbe molto più grave di quello degli atri Paesi europei.

Visto il fallimento della politica dei nostri partiti, causata dalla loro fragilità, il problema deve essere risolto proprio dai cittadini che sono i veri azionisti del Paese. Si crei dunque una democrazia dei cittadini fondata sulla scelta maggioritaria per liberare l’Italia dalla politica dei “capi partito” fatta di posizionamenti discutibili, di accaparramenti di voti con promesse oscene, di favoritissimi dei pochi danneggiando i tanti. In un tipo di democrazia siffatta ci sarebbe la possibilità di una convergenza di fronte a pericoli esterni in difesa di un interesse nazionale, da tutti riconosciuto come tale.

di Salvatore Randazzo