Firmato il Protocollo di Intesa tra Corecom Lombardia e Lega Nazionale Dilettanti. Marianna Sala: “Un progetto comune di formazione ed educazione all’interno delle comunità sportive”
«Un’occasione unica per avviare un progetto comune di educazione e formazione anche all’interno delle comunità sportive, contro il dilagare allarmate di discorsi d’odio e di episodi di violenza in rete a danno dei più giovani». Così la Presidente del Corecom Lombardia, Marianna Sala spiega il significato del protocollo di intesa contro i discorsi d’odio e il cyberbullismo firmato questa mattina dal Corecom Lombardia edalla Lega Nazionale Dilettanti della Lombardia (LND) al Belvedere di Palazzo Pirelli.
«L’obiettivo del Protocollo – spiega Marianna Sala – è creare una rete tra le istituzioni per proteggere ed educare i nostri giovani in ogni ambito della loro vita, anche e soprattutto nello sport, strumento fondamentale per prevenire fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo e per sviluppare una nuova cultura del rispetto e della tolleranza. Lo sport ha la capacità, unica, di trasmettere messaggi positivi per i nostri ragazzi. Alla base di ogni attività sportiva, a qualsiasi livello, ci sono determinazione e costanza poiché si riesce ad arrivare fino in fondo solo se si ha ben presente l’obiettivo. Solo il linguaggio universale dello sport è capace di trasmettere messaggi ai giovani in modo semplice e diretto: competizione, sacrificio e, soprattutto, rispetto dell’avversario. Questo Protocollo è il ‘veicolo’ per far viaggiare i valori dello sport tra famiglie, ragazzi, spettatori e dirigenti sportivi».
Il Protocollo prevede iniziative di sensibilizzazione, anche direttamente presso le società sportive, sui temi dell’educazione ai media, rivolte in particolare gli adulti – dirigenti sportivi, allenatori e genitori – allo scopo di fare squadra a protezione dei giovani, per contrastare insieme il dilagare allarmante di linguaggi d’odio sul web e di episodi di cyberbullismo. Corecom Lombardia e LND si impegnano a istituire luoghi di ascolto e orientamento e a organizzare una rete di società sportive contro il dilagare di fenomeni come l’hate speech, la discriminazione, l’istigazione alla violenza, il cyberbullismo, il cyberstalking e il revenge porn. Infine, saranno promossi convegni o seminari e individuate e diffuse tra le società sportive “buone prassi” nella prevenzione e gestione di fenomeni legati al bullismo.
«Il bullismo, soprattutto nella sua veste digitale, il cyberbullismo, è, oggi, una vera e propria emergenza sociale – ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi-. Insegnanti, genitori, educatori, dirigenti sportivi e ragazzi devono imparare a osservare e prendere posizione, rifiutando l’indifferenza, come hanno fatto i giovani calciatori del ‘GSD Arcellasco’ di Erba che hanno abbandonato il campo di fronte alle offese razziste nei confronti di un loro compagno.Abbiamo bisognodi esempi e dobbiamo lavorare, insieme alle famiglie e ai dirigenti sportivi, per creare una nuova ‘cultura del rispetto’, anche nel mondo dello sport di base.
Il Protocollo firmato lo scorso 3 ottobre va in questa direzione perché lo sport è il principale “nemico” del bullismo. Per questo vorrei portare presto in Consiglio regionale un progetto di legge lombardo, il primo in Italia, per aumentare e sostenere le iniziative dirette alla promozione dei valori dello sport. Per aiutare i giovani a crescere in comunità sane, l’unico ‘argine’ al dilagare dei fenomeni di discriminazione».
Il Presidente del Comitato regionale Lombardia Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio ha sottolineato i numeri del movimento calcistico di base lombardo, coinvolti nel Protocollo: i calciatori dilettanti over 18 in Lombardia sono 70mila, mentre sono 130mila gli under 18. A questi bisogna aggiungere 4.700 allenatori, 30mila dirigenti e 4mila arbitri. A margine della firma del Protocollo sono stati premiati i giovani calciatori della squadra under 18 del “GSD Arcellasco” di Erba (CO) per aver difeso un compagno che, nel corso di una partita, aveva ricevuto degli insulti razzisti. Sono intervenuti il Sottosegretario alla Presidenza Sport, Olimpiadi 2026, Grandi Eventi Antonio Rossi, il Sindaco del Comune di Monguzzo Marisa Cesana, l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Erba Anna Proserpio eilDirettore della onlus “FARE X BENE”, Giusy Laganà. L’incontro è stato moderato dal giornalista sportivo Paolo Zerbi.
di Dario Mernone