Al convegno i massimi esperti: per la transizione servono 890 mld d’investimenti
100 anni e non sentirli, anzi la Barbagli srl che si occupa di misurazioni di acqua ed energia attraverso contatori e sistemi digitali con un organico diretto di 300 dipendenti, rilancia celebrando il centenario con un convegno studio con tanti esperti per pensare al futuro. «Sono pochissime le aziende che tagliano il traguardo del secolo – ha detto Paolo Barbagli, Amministratore delegato dell’azienda – e nel nostro caso non abbiamo cambiato settore occupandoci della stessa attività. La nostra ricetta è la sostenibilità che ha varie sfaccettature: gli investimenti in nuove tecnologie, le competenze ed il territorio. Devo dire che sul nostro territorio è stato un fiorire di manifattura e artigianato locale che è bene mantenere per sostenere un ecosistema utile anche nel futuro». Si va verso un collegamento dei sistemi se si vuole realizzare una completa decarbonizzazione dell’economia. Ne è convinto Michele De Nigris, Direttore RSE dove la parte metering presidiata da aziende come Barbagli possono fornire dati e informazioni importanti: «Allo scemare del gas naturale assisteremo in un decennio all’aumento di 6 volte dei consumi elettrici, al triplicarsi del fotovoltaico e al raddoppiarsi dell’eolico. Andiamo verso l’integrazione dei sistemi energetici per fare economie di scala e decarbonizzazione».
Ma per attuare il cambiamento occorrono molti investimenti e soprattutto il coinvolgimento delle comunità locali. Il Presidente di Publiacqua Nicola Perini ha portato il caso del lago di Bilancino nel Mugello: «Andrebbe fatta una condotta fino a Prato per evitare pericoli soprattutto in caso di ingenti precipitazioni. Ora la resistenza delle comunità del territorio è un fattore sul quale ci dovremmo interrogare, perché è difficile intervenire contro. Gli stakeholder e le comunità vanno coinvolte. Stesso tema per le risorse nella geotermia, conclude Perini, di cui la Toscana è ricca. L’obiettivo è creare una sorta di orgoglio del nostro territorio che presuppone la partecipazione dei cittadini, mentre i manager dovrebbero puntare non solo a finalità economiche, ma anche ad interessi pubblico-sociali».
Con la direttiva sulle rinnovabili già approvata, manca all’appello la direttiva sui prodotti energetici. Il lavoro da fare è immenso. Al momento sono previsti 830 miliardi investimento e Marcello Capra, Consigliere presso il Ministero Ambiente, ha snocciolato le cifre del settore: «Di questa mole d’investimenti solo nel settore dei trasporti se ne prevedono almeno 50 miliardi, altri 75 miliardi per i consumi elettrici e 40 miliardi sulle rinnovabili. Chi si farà carico di questo? Perché solo 50 miliardi verranno attinti dal PNRR sulle linee rinnovabili ed idrogeno».
Intanto la buona notizia è il finanziamento con 2 miliardi di euro per le Comunità Energetiche per i Comuni fino a 5000 abitanti e un secondo di 3 miliardi per le reti. Nelle rinnovabili sono in attesa 415 giga di potenza in richieste di allacci. Un lavoro importante che vede il privato ed il pubblico in una gara di realizzazione di migliaia di impianti di produzione.
«Quest’azienda ha dato lustro alla città perché è riuscita non solo a mantenere il lavoro, ma ad esportare servizi in tutta Italia – ha detto Giovanni Bettarini, Assessore alle Partecipate del Comune di Firenze – ed il segreto è negli investimenti in innovazione e nelle competenze sviluppate all’interno dell’impresa».
Interessante, infine, il monitoraggio per energia, utenza e traffico effettuato dall’Università di Firenze. Presentato dal docente Paolo Nesi, il progetto Snap4city è un applicativo che è testato in città come Stoccolma e all’Ispra. Aiuta gli stakeholder ad avere informazioni in tempo reale e a prendere decisioni in tempo reale interagendo con i cittadini.
Michele Barbetti, Presidente Federalberghi Toscana, ha chiesto alla Regione l’unificazione delle molteplici misure su efficientamento e Cer che vanno integrate: «La Regione ha risposto negativamente adducendo motivi amministrativi. Ma il nostro impegno per efficientare le strutture prosegue».
Di Dario Mernone