Un docente universitario e un giornalista spiegano ai cittadini di Corsico “La diffusione delle mafie nel Nord del Paese”
In corso un ciclo di incontri dedicati al tema della giustizia
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A cura di Chiara Annunzi
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E’ iniziato il 21 marzo, proseguirà fino alla fine di maggio, e sarà ospitato da diverse location del Comune di Corsico. Stiamo parlando del ciclo di incontri sul tema della legalità e della giustizia attualmente in corso, organizzati dal Settore sviluppo di comunità, in collaborazione con varie associazioni e parrocchie locali e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. Data la serietà del tema e la cura con cui l’iniziativa è stata organizzata, gli incontri vantano l’intervento di ospiti illustri, esperti a vario titolo dell’argomento trattato. Quello di cui parliamo qui, dal titolo “La diffusione delle mafie nel Nord del Paese”, si è svolto venerdì 20 aprile alle ore 21.00, presso la Biblioteca Comunale di via Buonarroti 8, alla presenza del Sindaco Maria Ferrucci. A intervenire Rocco Sciarrone, docente di Sociologia Generale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino e Mario Portanova, giornalista de Il Fatto Quotidiano e autore del libro “Mafia a Milano”.
Entrambi gli interventi sono stati dedicati soprattutto a sfatare alcuni luoghi comuni circa la concezione che i cittadini hanno della mafia. Si è riflettuto sulla problematicità del termine, sull’ipotesi di una sua esistenza come entità a sé stante o piuttosto come un insieme di atteggiamenti e modi di pensare relativi all’espressione di determinati codici culturali, detti appunto “mafiosi”. E’ stata inoltre contrastata la tesi dominante che vede la mafia come un fenomeno ben radicato in contesti sociali tradizionali tipici del Sud, e dunque non esportabile in luoghi lontani da quello d’origine. Mentre, come sappiamo già da diversi anni, i casi di associazioni mafiose al Nord non sono stati infrequenti e questo perché gli individui che operano nelle suddette associazioni sono principalemente degli specialisti nell’uso della violenza e nella manipolazione dei rapporti sociali.
Instaurando rapporti con le cosiddette “aree grigie”, siano essi membri della Pubblica Amministrazione, dirigenti o esponenti politici, il risultato è l’attivazione di giochi cooperativi da cui entrambe le parti possono trarre benefici. Nelle conclusioni di Portanova l’invito alla riflessione: «Per tanti anni ci hanno raccontato che al Nord la mafia non c’è o si è tentato di minimizzare il problema con la domanda del “Come abbiamo fatto a non accorgecene?” e l’ipocrisia della scoperta del “Come è potuto accadere?”, ma la verità è che la presenza mafiosa al Nord non è costituita da singoli personaggi inviati dai boss, come si suole far credere, ma è una presenza radicata che si tramanda di padre in figlio, e che si trova al centro di organizzazioni criminali che si insinuano in vari settori dell’imprenditoria.
E’ dunque deleterio pensare che il Nord del Paese abbia degli anticorpi infallibili (Magistratura, squadre antimafia, o chi a vario titolo si propone di combattere queste associazioni); gli anticorpi ci sono, ma come in ogni organismo, si attivano solo quando ci si rende conto di essere malati».
Riconoscere e riflettere sulla presenza sociale e politica della mafia, dunque, non è più solo dovere dei carabinieri, ma anche di tutti noi.
Per maggiori informazioni sugli appuntamenti di questo mese si rimanda al sito del Comune di Corsico: www.comune.corsico.mi.it