Luci e ombre di un modo di amministrare…

Il Sud Ovest milanese è ricco di campanili, di antichi corsi d’acqua, di reperti artistici di antico pregio, di comunità attive, che esprimono sovente individualità di grande spessore imprenditoriale ed umano, che vivono la quotidianità dovendo fare i conti con servizi pubblici non sempre efficienti, con politiche del territorio migliorabili e dunque con un vivere “offerto”, che non sempre risponde alle effettive esigenze degli abitanti. Noi ci limiteremo ad osservare ciò che in effetti è messo a disposizione della gente. La nostra rassegna comincia con Zibido San Giacomo, Comune di circa 6500 abitanti, situato tra Trezzano s/n, Gaggiano, Rozzano, Noviglio, Lacchiarella e Binasco. Non si ha una notizia precisa delle sue origini, ci si può rifare ai monumenti storici ed artistici del territorio(es. la Chiesa di San Giacomo) che risalgono al quattrocento e cinquecento. Il Comune è diviso in sei frazioni: San Pietro Cusico, Zibido, San Giacomo, Moirago, Badile e San Novo. Le recenti Amministrazioni, che si sono succedute e l’ultima in essere non hanno realizzato opere di grande interesse salvo un bello, interessante e però costoso, Centro Civico in San Pietro Cusico che, a detta dei cittadini, viene purtroppo utilizzato, nell’arco dell’anno, pochissime volte. Nelle varie frazioni risultano essere Centri di Ritrovo per anziani. Pare che di significativo tutto ciò è ciò che riveste particolare importanza. Al contrario di una vita quieta di sana e bucolica origine risulta si stia avviando un’attività cementificatrice (Moirago – Badile) che contrasta con quello che è il sano modo del voler vivere degli abitanti che temono un inevitabile aumento del traffico, la caoticità dello stesso, a fronte di una rete viaria inidonea a tale scopo ed alla carenza di parcheggi già esistente. Se poi si considera che già ora si sente il bisogno di nuovi plessi scolastici, si capisce quanto inadeguati siano i servizi per un maggiore accoglimento di gente nuova. Ma la cittadinanza già ora lamenta una carenza di strumenti (più telecamere) e servizi che garantiscono loro sicurezza, che viene ancora di più messa a rischio per la scarsa illuminazione viaria in molte strade e ciò favorisce inevitabilmente i furti, lo spaccio, e la prostituzione. Anche il servizio “trasporti” è una esigenza che non viene sufficientemente soddisfatta e ciò sia all’interno del territorio comunale che in collegamento con altri Comuni. Solo dunque coloro che possiedono autovetture non avvertono tale disagio, ma ciò non assicura alla società nel suo insieme di potersi spostare secondo le effettive esigenze. Una cosa che sa di abbandono e che ci dispiace averla notata, sono le finestre della casa comunale il cui legno è da molto tempo non mantenuto ed in tanti punti, al piano terra, rotto. Abbiamo percorso, per onore di verità, il territorio ed analizzato lo stato in cui versano le strade ed abbiamo notato come le stesse siano nella gran parte in stato di deficit di manutenzione (buche, rattoppi mal eseguiti, alcune in stato di totale abbandono) tante altre proprio da rifare. Elenchiamo le più malmesse: l’ingresso in S.Pietro Cusico dalla SP 139, via 25 Aprile in più punti, la strada che va in direzione dei Laghi Carcana (lati sterrati con guard rail rovinato da molto tempo), piste ciclabili la cui segnaletica è del tutto sbiadita e dunque prive della dovuta sicurezza, via Matteotti (asfalto rovinato in prossimità della Casa dell’acqua), via Togliatti priva di marciapiedi. Pareti di case sporcate da vandali evidentemente non controllati da chi ciò avrebbe dovuto, il Canale di via Marconi sporco da tempo e dunque non opportunamente mantenuto. Mancano inoltre rotonde che potrebbero limitare la velocità e ciò a svantaggio della sicurezza. Inoltre non è mai stata attivata una politica per lo sport e per i giovani. Non pensavamo di trovare tutto perfetto ma ciò che ci ha colpito in generale è lo stato di abbandono, una Amministrazione che non interviene nel modo dovuto da tempo ed invece, in virtù del mandato da sempre ricevuto dalla cittadinanza, lo dovrebbe. Come dicevamo prima, sappiamo che si tratta di piccola cosa ma è però significativo, l’Amministrazione cura poco anche la propria Casa comunale. Ci chiediamo ed anche la gran parte dei cittadini si chiedono il perché di tale “non fare”. Il nostro intendimento non è certamente un esercizio di sterile critica, piuttosto uno stimolo a chi amministra a fare una salutare autocritica, ad uscire sul territorio e guardare in modo obiettivo, per poi trovare le giuste soluzioni, per poi dare alla gente i giusti servizi di cui necessita. Non basta pensare alle costruzioni, forse è meglio gestire e conservare il vivere sano, in linea con i tempi, che la cittadinanza desidera, forse è meglio conservare la tradizione agricola, le sue positive ricadute economico ambientali. Si può modernizzare ma con garbo e con gusto, senza però tradire le sane radici. Con saggezza pensiamo si possa fare, si possa assicurare a Zibido San Giacomo un ragionato passo avanti nel rispetto della sua tradizione, lavorando però molto a livello Comunale.

Salvatore Randazzo

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