Don Ciotti, Libera Casa e il Presidio del Sud Ovest dell’antimafia e della legalità se ne vanno da Trezzano?
Le indiscrezioni sono molte e piano, piano stanno emergendo anche delle velate conferme.
Il motivo? Per il momento è nebbia fitta anche se dovrebbe essere di carattere “politico”. Mentre dal palazzo comunale, sin’ora, non sono stati emessi comunicati, dalla sede milanese di Libera abbiamo raccolto solo brevi ammissioni fatte però senza entrare nel merito specifico del perché, dei reali motivi che hanno indotto i responsabili regionali e provinciali dell’insieme di associazioni, come ama definirle Don Ciotti, ad andarsene da Trezzano dopo aver siglato (nel 2014) una convenzione con il comune della durata di dieci anni.
Certo la botta è di quelle che lasciano il segno in particolare per due motivi.
Il primo: negli anni settanta, quando i boss della mafia decisero di trasferirsi al nord scelsero proprio Trezzano come punto di riferimento e sempre a Trezzano in quegli anni si verificarono i primi sequestri di persona della Lombardia. Se a questo si aggiunge che negli ultimi dieci anni in questo comune, a più riprese, si sono verificati arresti di pubblici amministratori, funzionari e imprenditori privati legati tra loro da atti malavitosi che hanno indotto i magistrati a definire quanto successo con il termine di “Sistema Trezzano”, si capisce quanto sia stata importante la decisione del commissario prefettizio Giuseppa Scaduto di dar vita ad un bando con il quale venne assegnata una struttura sequestrata alla mafia al più importante raggruppamento di associazioni nazionale impegnato a difesa della legalità.
Il secondo: una scelta, quella fatta dal commissario prefettizio che venne subito impreziosita dalla decisione sia, di intitolare l’edificio ad Angelo Vassallo, il sindaco pescatore assassinato dalla mafia, sia di renderlo Presidio Sud_Ovest di Libera e sede di alcune attività del coordinamento regionale.
Ora, dopo tanto impegno, afferma una delle persone che operò al fianco della Scaduto per realizzare il prestigioso obiettivo, cosa ne sarà di Libera Casa Angelo Vassallo.
Un quesito, al quale, se dovesse essere ufficializzato l’abbandono di Trezzano da parte di Libera, ne vanno immediatamente affiancati altri due non meno importanti: la scelta è politica? E ancora: cosa è stato fatto per evitare che Trezzano perdesse questo rilevante punto di riferimento per la democrazia e la costituzionalità?

di Giorgio Villani