Se tale risultato sarà confermato dal futuro voto in Basilicata, successivamente in Piemonte e poi alle europee, si verificherà una nuova fase politica di cui il Paese non potrà non prenderne atto

Dal recente risultato elettorale emerge che gli elettori hanno nostalgia del vecchio bipolarismo “destra-sinistra”. Le elezioni regionali che si succederanno sembra che evidenzieranno un preciso segno: Ripresa del “centro-destra” con, a seguire, il “centro-sinistra”, con i 5Stelle quali terza forza.

La situazione elettorale attuale sta mettendosi alle spalle l’ipotesi che aveva proposto e cioè quella strana alleanza: Lega-5Stelle. Il Movimento 5Stelle che esprime il premier, il vice-premier, il Presidente della Camera, ed altri Ministri importanti passa da oltre il 40 a meno del 10%. Un disastro. E’ vero! Il capo leghista, vincitore delle tornate elettorali assicura che il Governo attuale completerà la legislatura. Ma dura per fare cosa se nel Governo c’è un “partito perdente” e non c’è traccia di piani per rilanciare l’economia?. Salvo che per il Governo l’arte del “rinvio” non voglia dire operatività? Ma tale filosofia, che non giova al Paese, la può condividere solo l’attuale Governo. Oggi invece nel Paese le più antiche alleanze stanno evidenziando segni di radicamento e dunque in un futuro più prossimo il leader leghista, dopo aver divorato l’attuale alleato sarà dagli eventi costretto a ritornare nella sua vecchia casa di “centro-destra” dove lui, magari, ne diverrà “padre” ma non tanto “padrone”. Anche se è ancora presto per trovarci in essere un nuovo bipolarismo, sembra si dia per scontato lo squagliamento del Movimento 5Stelle in cui il clima è già adesso incandescente. Di Maio è sul banco degli imputati sia per le due sconfitte regionali che per aver dimostrato di essersi sottomesso ai voleri della Lega. Esistono, infatti, forti tensioni tra il “garante” ed il capo politico, mentre i “falchi” di tale Movimento premono su Grillo per sfiduciare Di Maio che allo stato è “sotto osservazione”. Il Movimento sull’orlo della crisi, ha tentato di scaricare su Salvini le tensioni interne, quale fosse il Capo della Lega il colpevole delle sconfitte elettorali a livello locale, ritenendo loro tale alleato scomodo in quanto di fatto ha drenato buona parte dei consensi grillini. E’ invece molto difficile ora prevedere una ripresa della “sinistra” che ancora è tutta da costruire. Certo il suo secondo posto in Sardegna, così come quello in Abruzzo, si può considerare almeno una buona base per ripartire, cercando di iniziare a dare forma alle macerie lasciate dalle sue precedenti sconfitte, mai purtroppo sufficientemente analizzate. Intanto che i nuovi indirizzi politici modificano i precedenti, il Governo in carica a breve nello scrivere il nuovo DEF: Documento di Economia e Finanza, molto sicuramente risentirà in negativo dell’effetto derivante dalle “scosse” elettorali, dal cambiamento di forze al proprio interno, dall’IVA che salirà, da questa nuova epoca che loro si presenta, che sarà più complicata a causa della poca competenza dimostrata dall’attuale Governo nel maneggiare la cosa pubblica, dai problemi precedenti degli italiani da tempo irrisolti, dalla nostra conseguente povertà che andrà a crescere in quanto i “papocchi”  tipo “reddito di cittadinanza” e “quota 100” non faranno che peggiorare le condizioni di vita della gente del nostro Paese. Non è da dimenticare, a proposito dell’attuale nostro tragico sistema Paese, quanto ha affermato molto recentemente la Commissione Europea mantenendo l’Italia tra i Paesi con squilibri macroeconomici eccessivi insieme a Grecia e Cipro precisando che rinvierà le valutazioni sui nostri conti pubblici a dopo le elezioni europee del maggio prossimo. Era così semplice, invece di confezionare improduttive proposte e dire no alle cose giuste che erano state avviate da altri precedentemente, dare il via agli investimenti, tagliare le tasse un po’ per le imprese ed un po’ per le famiglie, creare così lavoro e benessere per il nostro Paese.

E’ vero l’esito delle ultime nostre politiche hanno si assicurato il “cambiamento” ma purtroppo “in peggio”. Sapremo essere attenti in futuro?

Salvatore Randazzo