L’Assessore per la Pianificazione del Territorio ha, tra le sue priorità, lo sviluppo del Piano Casa e la valorizzazione dei territori della Provincia di Milano, in vista di Expo 2015

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di Silvia Cipriano

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L’intento dell’Assessore è legare il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (il PTCP, ovvero lo strumento di pianificazione che delinea gli obiettivi e gli elementi fondamentali dell’assetto del territorio provinciale) con il Piano Casa, così come assunto con la delibera della Giunta Provinciale del 28 luglio.

Questo obiettivo, spiega l’Assessore Fabio Altitonante, «può essere raggiunto solo attraverso la collaborazione tra la Provincia di Milano e i Comuni, in relazione alla pianificazione territoriale».

Qual è il motivo di questa decisione così innovativa?

«Abbiamo voluto dare un segnale di forte discontinuità con il passato. E’ la prima volta, infatti, che si decide di intervenire sul PTCP e di collegarlo al Piano Casa in tempi così brevi rispetto all’insediamento della nuova Giunta e della mia nomina avvenuta solo il 10 luglio».

Qual è il vostro obiettivo?

«Istituire con i sindaci dei Comuni dell’hinterland milanese un accordo forte e proficuo, grazie al coordinamento che sia fondato sul rispetto del principio di autonomia gestionale del proprio territorio e la Casa sarà il tema principale di questo accordo».

Oltre al rilancio del Piano Casa (che si concentrerà in particolare sulla costruzione di nuovi poli abitativi dedicati non solo alle fasce sociali più deboli ma anche al ceto medio, che non può permettersi i costi dell’edilizia libera), l’Assessore Altitonante ha in agenda un altro grande impegno nei confronti dei cittadini: la valorizzazione del territorio in vista di Expo 2015. La manifestazione espositiva infatti attirerà turisti e visitatori che, al di là degli eventi della Fiera Universale, troveranno occasioni di svago e tempo libero visitando il territorio intorno alla città. Per questo motivo la Provincia porterà Expo 2015 anche “fuori porta”, oltre i confini del capoluogo lombardo per far scoprire ai visitatori stessi, seguendo precisi percorsi ambientali e storici, le bellezze della Provincia e della Regione.

«Anche nel caso dello sviluppo degli undici poli strategici – osserva l’Assessore Provinciale Altitonante – il coordinamento tra la Provincia di Milano e i Comuni è fondamentale per l’inizio e l’evolversi di un significativo processo di valorizzazione territoriale. La promozione delle infrastrutture, delle undici “porte” o poli di sviluppo territoriali, oltre allo sviluppo del sistema delle acque e la funzionalità dei percorsi dall’esterno verso il centro, saranno significativamente valorizzate dal punto di vista economico e ambientale». Le porte saranno, in breve tempo, oggetto di riunioni tra i sindaci dei Comuni interessati, per decidere le tempistiche di inizio dei lavori. Esse giacciono sulle linee di paesaggio e, per connessioni infrastrutturali esistenti o in corso di realizzazione e programmazione, costituiscono già un forte potenziale di riconoscibilità territoriale.

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l'Assessore Provinciale Fabio Altitonante

Quali sono le porte individuate in questa prima fase di studio?

«La scelta di queste undici cittadine di importanza storica e culturale – afferma ancora l’Assessore – è ricaduta su: Abbiategrasso, Sesto Calende, Legnano, Lainate, Seregno, Cesano, Bovisio, Varedo, Monza, Cassano, Vaprio, Segrate, Melegnano e Binasco».

Saper coniugare sviluppo e conservazione con la valorizzazione del paesaggio e delle risorse naturali è compito primario della Provincia che, proprio in occasione dell’evento espositivo, impiegherà fortemente le proprie energie in questa direzione.

«Lo schema sintetico di progetto delle undici porte – ha poi concluso l’assessore alla Pianificazione del Territorio Fabio Altitonante – si richiama espressamente, per semplicità iconica, alla tavola delle trasformazioni attuate a Roma da Papa Sisto V che, a fine ‘500, attuò una pianificazione urbanistica della città in vista dell’Anno Santo 1600 quale precedente storico di progetto che è stato in grado di incidere sulla forma urbana. Lo schema è contemporaneamente una mappa infrastrutturale e dello sviluppo economico».

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