L’Attuale insufficiente dialettica tra Governo ed Opposizione in Parlamento crea uno scontro politico tra Regioni e Governo centrale

Si  riscontra un divario grande tra il Paese reale e le nostre Istituzioni. Il Governo e l’Opposizione tra di loro non discutono di quanto ci serva in generale. Per esempio non si occupano di predisporre programmi per rifare una sanità rovinata ed abbandonata da decenni. Litigano accanitamente del MES se sia il miglior strumento per recuperarne le risorse necessarie. In tale perpetuo arido discutere potrebbero indicarne un altro alternativo ed invece niente di costruttivo e la Sanità rimarrà quel disastro che è. Si avverte da parte delle Autorità l’incapacità di individuare per tempo i problemi. A titolo di puro esempio: Perché i ragazzi a scuola ed i genitori a casa? Qualcuno ha pensato come mantenere in piedi l’attività di ristoratori et similia se i genitori mangiano il panino a casa? Il non parlarsi o il non volutamente capirsi tra Governo ed Opposizione in Parlamento trasforma il possibile dialogo in un improduttivo scontro tra Governo e Regioni. Ed il Governo che fa da mesi? Più che realizzare un vero programma opera per impedire  che sorga un altro esecutivo, mantenendo una improduttiva sopravvivenza. Si assiste persino all’emissione di messaggi governativi  diretti ai cittadini per dire loro come vivere in casa propria. Nella scorsa primavera l’importanza di una politica in grado di contrastare un nemico imprevedibile è stata immediata. Ed è stata assicurata la protezione con l’indebitamento. Con il prolungarsi però della crisi lo scenario cambia e diventerà sempre più difficile garantire un ombrello per tutti. Deve tenersi presente che l’accesso alle risorse europee è vincolato all’adozione di politiche trasformative che porteranno effetti nel medio termine e molti cittadini si troveranno, invece, ad affrontare problemi estremamente concreti ed urgentissimi. Saprà o vorrà il Governo intraprendere la via delle Riforme quando una fetta importante della popolazione ha bisogno dell’aiuto immediato? Sarà capace di assicurare efficacia della sua azione sia sul lato protettivo che trasformativo?

Conte, che notoriamente è un mediatore e non un decisore, nulla può quando il più importante partito della sua coalizione pone un veto – come purtroppo spesso avviene – a difesa di un qualunque “valore non negoziabile”. Ma è evidente che il Paese non può andare avanti con i veti senza senso. Ne concretamente serve al Paese sapere dell’irrazionale perché di tali veti. L’Italia ha bisogno di cose serie. Il nostro Paese ha bisogno di una politica che metta sullo stesso piano tutta la gente dello Stivale, dando la giusta attenzione a tutti. Sapendo che il Paese può uscire da questa grave crisi, causata in particolar modo dalla pandemia, solo se si riparte tutti insieme. Serve, dunque, un impegno straordinario da parte dello Stato sulle infrastrutture, investendo sulla digitalizzazione e sulla banda larga che deve raggiungere tutti i Comuni, riqualificando e modernizzando i servizi sociali e la Pubblica Amministrazione, cancellando la burocrazia ammalata che ne è il primo cancro nazionale.

Non è più tempo di sussidi. Bisogna creare lavoro per tutti.

Di Salvatore Randazzo