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di Gaetano Badalamente

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Abbiamo incontrato il Sindaco per conoscere quali siano i primi interventi messi in atto dalla nuova amministrazione che guiderà per il prossimo quinquennio

Lo avevano dato per spacciato. Avevano detto che avrebbe mandato in fumo tanti anni di centrosinistra a Cesano. Invece lui, silenziosamente, intesseva una rete di relazioni con la parte sana della città, con gente comune, con persone impegnate nel sociale, nella solidarietà, con professionisti conosciuti, con uomini e donne sia impegnati in politica sia che non hanno mai avuto una tessera di partito in tasca. E alla fine ha avuto ragione lui. È riuscito a raccogliere i cocci di una maggioranza che sembrava ormai disgregata e le ha dato nuovo vigore, mettendo all’angolo il suo principale avversario, Massimo Mainardi che per quattro anni aveva condiviso con lui il governo della città. Certo, Mainardi ha dimostrato di essere un avversario autorevole, riuscendo a raccogliere intorno alla sua lista civica un consenso impensabile. Non altrettanto bene è andata al Pdl e, soprattutto, all’altra lista civica nata forse troppo per ripicche personali e non considerata un vero elemento di novità nel panorama politico cesanese. Una campagna durissima, che forse avrà strascichi, ma che non ha impedito alla nuova Giunta cesanese di concretizzare alcuni progetti pronti da alcuni mesi. Abbiamo incontrato il Sindaco Vincenzo D’Avanzo per porgli alcune domande, anche su alcune segnalazioni che sono giunte alla nostra testata giornalistica.

Iniziamo subito con una protesta dei commercianti di via Fermi, dove insieme a Corsico avete realizzato una rotonda. A quando l’illuminazione? E per i parcheggi?

«Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica abbiamo realizzato tutti gli impianti necessari. Ora deve intervenire l’Enel che abbiamo sollecitato più volte. Sulla questione parcheggi, vorrei ricordare che non ne sono stati tolti con i lavori della rotonda. Tuttalpiù vi erano alcuni automobilisti che sostavano in zone pericolose per la circolazione stradale e oggi questo non è più possibile. Però, poco distante ci sono diverse aree di sosta. Mi rendo conto, comunque, della necessità di dare una risposta alla necessità di avere una zona di carico e scarico. Con il comandante della Polizia locale stiamo verificando la possibilità di spostare la fermata dell’Atm e realizzare lì la sosta temporanea regolamentata».

Una delle principali preoccupazioni segnalate dai cittadini sono le strade. In effetti, durante l’estate avete aperto numerosi cantieri. È l’inizio di una nuova stagione di lavori pubblici?

«Più volte ho detto che i tempi per avviare un’opera pubblica sono veramente troppo lunghi. Anzi, di più: i tempi della politica sono così lunghi da non riuscire a stare al passocon le crescenti richieste dei cittadini. Con la nostra patrimoniale “Progetto Cesano” ritengo si sia riusciti ad accorciare le tempistiche. Nel giro di un paio di mesi sono stati aperti numerosi cantieri. Oltre al nuovo edificio in via Kennedy, abbiamo avviato i lavori per il parcheggio di via Libertà e asfaltato alcune strade, dando priorità a quelle più strategiche per la circolazione stradale, senza trascurarne altre secondarie».

Però al quartiere Giardino dove avevate promesso di intervenire non è successo nulla. Come mai?

«I progetti esecutivi sono pronti, ma abbiamo rimandato le opere in attesa che la società Palladium, proprietaria di gran parte delle palazzine al quartiere Giardino esegua la realizzazione di una centrale di cogenerazione, con passaggi di tubi nel sottosuolo. Al termine dell’intervento potremo quindi operare noi con la sistemazione delle strade».

Altra questione che le sta molto a cuore e che ha sempre considerato un suo cavallo di battaglia sono le risorse, sempre più scarse e quindi da gestire con una continua maggiore attenzione. I nuovi interventi del Governo nazionale favoriscono le autonomie locali?

Purtroppo no. Basti pensare che quel federalismo fiscale di cui si parla tanto si vedrà solo fra cinque anni, forse. Quindi si tratta solo di chiacchiere al vento. Al contrario, il lavorare a luci spente del ministro Tremonti sta portando a un cieco e scellerato centralismo. Pensavo bastasse l’intelligenza per governare bene. Invece ci vorrebbe una “stella” che purtroppo non c’è. Ci raccontano che la crisi è alle spalle. Io dico che forse è rallentata la caduta libera, ma gli effetti devastanti non solo non si sono placati, ma siamo solo agli inizi. E tutto ciò avrà inevitabili conseguenze sui bilanci comunali. Basti pensare che ogni posto di lavoro perso comporta una minore entrata, per esempio, dell’addizionale e la necessità di trovare più risorse per il sociale. Se oggi abbiamo difficoltà a reperire risorse per la gestione ordinaria, come faremo nei prossimi mesi a gestire le nuove situazioni di emergenza che si verranno a creare?»

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