Un testo autobiografico e un’iniziativa promossa in occasione del centenario della nascita di quella vita che è stata “spezzata in giovane età facendo volatilizzare la sua illusione”.

Alla presenza di una folta delegazione dell’Arma dei Carabinieri, nei giorni scorsi, è stato presentato, presso la sala convegni della chiesa di S. Lorenzo a Trezzano sul Naviglio, il nuovo libro di Padre Renato.

Mio fratello Donato, questo il titolo, è una autobiografia di famiglia con particolare riferimento alle tristi vicissitudini del fratello, salito dalla Puglia a Torino dove frequentò la scuola allievi e divenne carabiniere ad appena vent’anni, poi, nel 1943, la scelta: Restare in una caserma del capoluogo piemontese oppure andare in missione in Albania (dal 1939 occupata dall’Italia fascista); scelse l’Albania e a Durazzo iniziò il suo calvario.

Arrestato dai tedeschi dopo l’8 settembre 43, fu inviato, come prigioniero, prima in Polonia e poi sul fronte russo a portare munizioni in prima linea e a costruire trincee.

Una sua lettera, inviata ai genitori poco prima di essere arrestato e quella missiva di un suo compagno di prigionia giunta ai famigliari al termine della guerra, furono gli ultimi attestati della sua giovane esistenza; poi, più nulla.

Il libro è suddiviso in cinque parti e contiene, oltre all’attenta descrizione di Padre Renato anche numerosi documenti inediti, molte fotografie e la copia delle lettere inviate ai veri Enti per avere notizie dello scomparso Donato.

All’iniziativa hanno anche presenziato Aldo Marchesini, che ha introdotto la presentazione, il sociologo e critico letterario prof. Vittorio Nazzareno, il vice Sindaco di Trezzano Domenico Spendio, il Presidente dell’Associazione Carabinieri Michele D’Errico e naturalmente il Parroco della chiesa di S. Lorenzo Paolo Formenton.

Dunque, ancora una volta Padre Renato, che oggi svolge la sua attività religiosa in un importante centro accoglienza che si trova alla periferia di Roma, ha scelto Trezzano sul Naviglio per presentare un suo libro.

Un Comune che ha nel cuore non solo per i tredici anni di vita vissuta intensamente; anni che gli hanno consentito di costruire dal nulla quell’oratorio che oggi è punto di riferimento per centinaia di famiglie, ma anche per molteplici altri aspetti sociali e culturali.

Tanto che alla domanda: “Padre, dove presenterà il prossimo libro”, la risposta è immediata: «Ma a Trezzano».

E questo potrebbe avvenire già nel 2024 perché la fucina sempre attiva che ha dentro di lui, forgia che gli fa dimenticare persino gli anni e che lo induce a viaggiare non solo attraverso l’Italia, ha già messo in cantiere il prossimo libro.

Un testo che tratterà la storia dei Rogazionisti in quella città del Santo (Padova) dove lui fece il sacerdote per nove anni.

Di Giorgio Villani