Il fumo principale causa di morte e sempre più in voga tra i giovanissimi e le donne

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di Valentina Meschia

(Studentessa presso Università di Farmacia di Milano)

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A sostegno della prevenzione e dell’avviata campagna antifumo, nella giornata di giovedì 19 Maggio 2011 il Professor Fabio Celotti dell’Università di Farmacia di Milano, ha ritenuto importante invitare alla propria lezione di Patologia Generale, il Dottor Roberto Boffi (Pneumologo all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) e la Dott.ssa Simona Molinari (Farmacista) per poter illustrare ai futuri farmacisti il grandissimo problema del vizio del fumo e l’importante ruolo del farmacista al riguardo. L’incontro ha evidenziato molti aspetti importanti, così a distanza di qualche mese ho deciso di intervistare il Dottor Boffi, spinta dall’interesse di rendere comprensibili e noto a tutti quanto è emerso dal dibattito, per iniziare ad aiutare giovani e meno giovani a smettere di fumare. Dottor Boffi, cosa rende le sigarette così pericolose? «Almeno 4000 cose… tante quante sono le dannose sostanze liberate dalla combustione del tabacco. Di queste almeno 62 sono sicuramente cancerogene, cioè promuovono direttamente o indirettamente la formazione di un tumore. Poi c’è il monossido di carbonio che può portare a ictus e infarto, e infine la nicotina, una vera e propria droga capace di dare più dipendenza dell’eroina e della cocaina. Sembra impossibile, ma è stato biochimicamente dimostrato nel ’96 da Neal Benowitz».

Il Dottor Roberto Boffi

Esistono studi che associano al fumo lo sviluppo di patologie? Ci potrebbe spiegare meglio gli effetti del fumo sulla salute? E il fumo passivo quanto è dannoso?
«Si farebbe prima a dire, dove il fumo non fa danni. L’apparato respiratorio e quello cardiovascolare sono i più colpiti: la bronchite cronica, l’enfisema polmonare e l’arteriosclerosi sono purtroppo il destino finale di una larga parte di fumatori. Ormai solo un pazzo o in malafede può negare l’evidenza scientifica, rivelata per prima da Richard Doll nel 1950 sul British Medical Journal, della stretta correlazione tra un “big killer” come il tumore del polmone e il fumo di tabacco. Più recentemente anche il fumo passivo, detto anche involontario, è stato dichiarato ufficialmente dallo IARC un agente cancerogeno di gruppo 1, come l’amianto tanto per intenderci. Inoltre i fumatori presentano maggiormente patologie infiammatorie e neoplastiche che coinvolgono l’apparato gastro-intestinale (esofago-stomaco-pancreas-intestino); il rischio tromboembolico è elevato nelle fumatrici che assumono la pillola anticoncezionale e aumentano i danni all’apparato genito-urinario (soprattutto negli uomini). Il fumo passivo ha potenziali effetti soprattutto sui soggetti asmatici portando a gravi crisi con necessità di ricorrere al Pronto Soccorso, e sul feto determina parti prematuri, basso peso alla nascita… fino alla drammatica “sindrome della morte improvvisa nella culla” (SIDS)». Cosa pensa delle diciture “il fumo nuoce gravemente alla salute” e similari, impresse sui pacchetti? «L’informazione, in ogni caso, è per me alla base di tutto: “Conoscere per decidere” è uno slogan che abbiamo coniato in questi anni con i ragazzi delle scuole impegnate con noi negli interventi di prevenzione primaria. Senza un’adeguata conoscenza della realtà delle cose, siamo più deboli e influenzabili e più inclini a seguire le mode del momento. A tale scopo l’Istituto Nazionale dei Tumori ha recentemente aperto anche un sito internet dedicato ai giovani su fumo, alimentazione e ambiente in collaborazione con il MIUR, l’Associazione ChiAmaMilano e tre Licei (Zucchi di Monza, Agnesi di Milano e Machiavelli di Pioltello). Andate a dargli un’occhiata, non ve ne pentirete! www.lascuoladellasalute.it».

 

Il grafico rappresenta la concentrazione di polveri sottili (PM 2,5) all’interno dello stadio (rosso) e all’esterno (verde), prima, durante e dopo la partita

Ma è vero che nelle sigarette vengono aggiunte delle sostanze per creare maggior dipendenza e miglior appetibilità? «Assolutamente sì. Nelle sigarette sono stati trovati parecchi additivi chimici, più o meno noti e messi ad arte dalle “Big Tobacco” (aziende produttrici) per aumentare la capacità di dare dipendenza, soprattutto tra i giovani consumatori, e molti aromi gradevoli al gusto come menta o vaniglia». Potrebbe spiegarci meglio in cosa consiste lo studio fatto nell’aprile scorso allo Stadio San Siro di Milano? Cosa significa “effetto tettoia”? «Il 25 maggio 2011 è stato trasmesso su Italia 1 dal programma Le Iene il filmato di un nostro esperimento allo stadio San Siro, in cui abbiamo dimostrato che durante una partita di calcio (Inter-Lazio) si sono raggiunti all’interno dello stadio, a causa del fumo passivo, elevati livelli di polveri sottili PM 2,5 (tre volte maggiori che all’esterno) e concentrazioni di nicotina ambientale addirittura ventisei volte superiori al piazzale antistante. L’effetto tettoia è tipico degli spazi parzialmente coperti, determinando il ristagno dei prodotti emessi dalle sigarette che assieme all’inevitabile affollamento dello stadio, spiega questi incredibili dati: per la prima volta al mondo hanno messo in luce il problema dell’esposizione al fumo passivo anche negli ambienti aperti»!

 

Il grafico rappresenta la concentrazione di nicotina all’interno dello stadio (arancione) e all’esterno (verde), prima, durante e dopo la partita

Recentemente ho letto un articolo in cui viene affermato che fumare 20 sigarette equivale a farsi 25 radiografie al torace in un anno, è vero? Si può parlare quindi di sigarette e radioattività? «I dati sulla radioattività del polonio contenuto nelle sigarette sono noti da diverso tempo e su questo tema è stata pubblicata pochi mesi fa un’importante review dal collega pneumologo Enzo Zagà sul Journal of Oncology. La correlazione è ormai accertata e chi fuma deve essere adeguatamente informato anche di questa spiacevole verità, di cui effettivamente finora si è parlato troppo poco. Lavorando in un ospedale oncologico, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, cerco con i fumatori che vengono al nostro centro antifumo, di puntare più che sul cosiddetto terrorismo sui notevoli benefici della cessazione del fumo, spesso rapidi e completi. Un percorso a volte non semplice, ma che ha come obiettivo finale il raggiungere la libertà da una schiavitù dannosa e anche molto costosa». Detto questo: a chi deve rivolgersi una persona che vorrebbe smettere di fumare? «Ci sono attualmente in Italia 362 centri antifumo come il nostro, tutti validati e periodicamente monitorati dall’Istituto Superiore di Sanità. L’elenco lo si può trovare al seguente indirizzo web: www.iss.it Riguardo in particolare al centro antifumo da me diretto in via Venezian 1 a Milano, il numero di telefono per prenotare una visita è il seguente 02.2390.2307 e il nostro sito online: www.istitutotumori.mi.it/istituto/cittadino/Ambulatorio_Danni_Fumo.asp».
Fumatori attivi, ma anche passivi, vi aspettiamo!

Di Editore

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