L’Unione Europea dovrà capire che non potrà più contare sulla protezione USA e dovrà imparare a fare direttamente i conti con gli attuali revanscismi imperiali

Negli USA si avvicina l’anniversario dell’attacco a Capitol Hill. La magistratura ha cominciato a presentare il conto ai più pericolosi riottosi. Il precedente Presidente Trump è fortemente indagato per tali tristi episodi. Biden ha cercato di riparare i danni alla credibilità del sistema politico istituzionale degli USA chiamando a raccolta la vasta famiglia mondiale delle democrazie, impostando il teorema con cui sfidare la Cina. A distanza di quasi un anno l’operazione recupero non è del tutto riuscita e Biden fa fatica essendo bloccato da singoli senatori da interessi particolari. Si potrebbe dire che il vero malato dell’Occidente è il suo Paese. Non c’è dubbio che il principale sistema scatenante sia stato Trump che per quattro anni ha mal governato. Ai tanti pericoli interni che minano la democrazia USA si uniscono Cina e Russia che minacciano gli interessi dell’Europa, forte alleato USA. Il pericolo più immediato al momento viene da Mosca. Quello più insidioso ma di lungo periodo viene da Pechino. La Russia minaccia d’invadere subito l’Ucraina e successivamente il Kazakistan camuffandolo quest’ultimo come intervento di ordine pubblico. La debolezza dell’Occidente è evidente. Biden esclude un intervento militare per contrastare l’eventuale invasione russa. Prepara sanzioni economiche che su Putin purtroppo avranno un effetto minimo. L’Europa è la vittima predestinata. Si è messa in una debolezza estrema con la sua dipendenza dal gas russo. Se cade l’Ucraina è l’Europa che vede avvicinarsi le truppe russe ai suoi confini. Le bollette salgono per l’energia e ne soffriranno i cittadini e le imprese dell’Unione.

L’Europa deve fronteggiare anche le sfide della Cina per la sua penetrazione nel Balcani. Gli Stati Uniti, che hanno tanto gas, potrebbero aiutare gli europei ma non hanno interesse in quanto il loro gas viene da loro venduto alla Cina che strapaga e diventa un cliente redditizio di cui non vogliono disfarsene. Gli Stati Uniti si sono resi conto che gli alleati europei non hanno risorse per dissuadere Putin in Ucraina. Non hanno quelle economiche ed energetiche ne, ancora peggio, posseggono la necessaria coesione politica per divincolarsi dalla manovra a tenaglia russo-cinese e per tali motivi abbandonano l’Europa ad un triste destino. Mai Putin avrebbe potuto immaginare un Occidente distratto e confuso come quello attuale. L’America lacerata dalle sue contrapposizioni interne ed un Presidente che non è riuscito a salire la china dopo l’onta di Kabul ed i diversi stati europei divisi tra loro e con politiche populistiche distruttive al loro interno, incapaci di creare una vera e propria forza europea quale concreto contraltare a russi e cinesi.

Stati Uniti ed Unione Europea farebbero bene a capire che Putin si è dato una missione precisa. Restituire alla Russia, sconfitta in quanto erede dell’URSS, una parte della sua passata grandezza.

Gli Europei devono sperare che le armi russe tacciano mentre gli USA hanno già detto che non difenderanno militarmente l’Ucraina. Chiaramente la partita si giocherà sul filo del rasoio ma intanto l’assenza dell’Europa in un negoziato che discute della sicurezza europea non può che risultare avvilente. L’impreparazione europea a fare i conti con gli attuali revanscismi imperiali è evidente ed umiliante per l’intero Vecchio Continente.

di Salvatore Randazzo