La guerra in Ucraina sarà irresponsabilmente lunga.

La questione migratoria è di portata mondiale, fuggono popolazioni intere dall’Asia, Centro e Sud America ed Africa, con destinazioni Stati Uniti-Europa

La Guerra in Ucraina sarà ancora lunga. I Ministri della Difesa hanno lasciato il vertice di Ramstein in Germania con la certezza che la Russia, paese invasore, non mollerà la sua preda: Ucraina.

L’impegno degli USA proseguirà per la sicurezza dell’Europa anche se i repubblicani trumpiani cercheranno di indurre il Congresso a ridurre gli aiuti militari all’Ucraina e gli europei manterranno il loro appoggio. E’ certo che se la Russia smembrerà l’Ucraina anche l’indipendenza di tante nazioni europee non sarà più al sicuro. L’Onu attraversa un momento critico: La divisione tra superpotenze in un mondo multipolare paralizza la necessaria azione “pacificatrice”. E’ altrimenti necessario interrompere l’escalation bellico per poter arrivare a colloqui di giusta pace.

Problema umano e di grandissima rilevanza: L’immigrazione. Si tratta di esodo biblico. Masse umane, costrette a lasciare le loro terre, i loro affetti, la loro storia perché ripetutamente impoverita nei diversi secoli dai potenti di turno delle super nefaste potenze.

L’Onu dovrà trasformare l’attuale instabilità di tali popolazioni in cristiane opportunità. Senza tale salvifico intervento ci sarà una strage mondiale.

E torniamo alle alleanze. Non si potrà risolvere tale criminale problema con una Onu così come è strutturata. Tale Ente mondiale deve rinunciare alla struttura dei “veti”. Deve reinventarsi per essere l’Ente che tutela i diritti. I potenti dovranno sviluppare in quei Paesi impoveriti delle forti economie per far sì che nessuno avrà bisogno di scappare, di abbandonare la propria terra per continuare a vivere felicemente nel proprio Paese. Sapranno gli attuali “potenti” trasformarsi in “uomini giusti”?

Di Salvatore Randazzo