La causa di tale disastro è principalmente dovuta all’inadeguatezza dell’attuale classe politica

—————————

di Salvatore Randazzo

—————————

Il secolo scorso fu definito il secolo della critica, in questo ultimo periodo invece sembra che proprio la critica non interessi più a nessuno e ciò lascia pensare che tale incresciosa situazione rivenga dal minor prestigio della letteratura e della cultura umanistica. Viviamo purtroppo in un clima crepuscolare, privo di valori, mentre il consumismo, l’illegalità, la corruzione, l’inefficienza,  rappresentano il riferimento cui si ispira quotidianamente l’uomo sapiens ed in particolar modo il mondo della politica. Avremmo bisogno di profeti, di persone colte e di buon senso che ci indicano il giusto sentiero da percorrere ed invece i nostri nuovi vati sono molto poco colti, spesso arroganti,  gente che quasi sempre non ha il senso del buon gusto e del buon vivere. Noi tutti siamo inghiottiti dalle solite voci quotidiane emesse dal mondo della politica, che producono solo inutili suoni, senza significato alcuno. E così ci ritroviamo con una classe politica impreparata, inadeguata, spesso corrotta e corruttrice e di conseguenza con una scuola che non sa formare, con una burocrazia che è sempre più piovra, con un Paese in cerca di una nuova via che non vuole e/o non sa trovare. E’, infatti, proprio per tali poco nobili motivi, che siamo perennemente mal governati, al punto che, con tale cattivo comportamento dei nostri politici, in questo nostro Paese, i poveri sono diventati più poveri, il ceto medio si è notevolmente ridotto, tante aziende chiudono i battenti, la disoccupazione è sempre più numerosa e galoppante, la pressione fiscale ha raggiunto il record del 53%, l’evasione fiscale è diventata stratosferica, la stagnazione nella produttività dura fino dalla fine degli anni 90 ed il nostro debito pubblico registra un crescendo rossiniano. Per la verità la UE recentemente ci ha fornito un aiuto non da poco, “consigliandoci” di fare quelle riforme di struttura che peraltro – e la cosa è ancora più grave – l’attuale Presidente del Consiglio le aveva inserite nel suo programma del ‘94 guardandosi, purtroppo, sempre bene dal realizzarle. Ma il nostro Governo non ha raccolto tale invito, così come lo stesso era stato formulato dalla UE, ed ha presentato diverse ipotesi di manovra  in cui la costante, che a nostro discapito ha sempre brillato, è stata la solita furbizia nostrana (che poi si può tradurre in pura miopia politica) e ciò a discapito del giusto buon senso, della serietà, della concretezza che la triste nostra realtà avrebbe nella fattispecie richiesto. Ma il Governo non solo ci ha male governati, ma ci ha mentito spudoratamente raccontandoci che la nostra crisi era dovuta alla speculazione internazionale invece di dirci che la stessa era dovuta alla finanza pubblica nazionale, oberata da uno stato costoso, sprecone ed oppressivo. E dato che le fandonie gli italiani non le hanno bevute, il Governo ci ha raccontato un’altra menzogna, dicendoci che la crisi era dovuta all’evasione fiscale, dimenticando peraltro che se la stessa, di fatto, è stata ed è così fuori misura, lo si deve a chi non ha saputo fare da tempo una giusta politica fiscale e dunque il governo di questo Paese. In generale, inoltre, in particolar modo per il popolo di centro-destra, forte è stata la delusione per il fatto che l’attuale coalizione di centro-destra, nei tanti anni in cui è stata al Governo, non abbia saputo attuare una politica propria di “centro-destra”: privatizzazioni, liberalizzazioni, riforma della burocrazia e riforma fiscale. E la sinistra? Balbetta e forse, oltre che ad indirizzare delle critiche, anche se giuste, al centro-destra, avrebbe fatto bene prima a guardare in casa propria. Tremonti, per quanto riguarda il presente, giustifica gli errori della recente manovra per il fatto che la stessa è stata elaborata in 4 giorni, dimenticando tutto il tempo perduto dal Governo nel non averla studiata per tempo, non tenendo conto che tale Organo, invece di occuparsi delle necessità degli italiani, si interessava e s’interessa quotidianamente dei litigi, sia quelli all’interno della maggioranza che dello stesso governo e delle continue lotte interne nel PDL e nella Lega, nonché di quelle tanto “amene” vicende delle tante pupe e ballerine che, più che i veri politici, dilettando il principe, stoltamente solo in quelle faccende affaccendato, erano le vere “protagoniste” in Italia, dei palazzi istituzionali e non, e per le quali ultime storielle proprio l’Italia, in particolare all’estero, è diventata uno autentico ridicolo ed offensivo zimbello.

 

Ciò ci fa ricordare quanto ancora oggi di attualità, per il nostro Bel Paese, sia la terzina dantesca “,,,,nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello”. Ma c’è da dire, e ciò è molto grave, che se il Governo avesse ben governato dal 2008 a questa parte, forse non c’era neppure bisogno di manovra e dunque dei sacrifici che conseguentemente solo il popolo dovrà fare. Ma questa è una storia che ai nostri politici pare non interessi! Oggi per uscire da questa profonda crisi, che ci attanaglia mortalmente, non possiamo più fare ricorso a coloro che abbiamo eletto, che da tempo hanno dimostrato i loro limiti, la loro inadeguatezza, la loro mancanza di professionalità. Anche l’uomo della strada, pur riconoscendo che ormai c’era un grosso prezzo da pagare, ha potuto rendersi conto che la gran parte delle proposte che venivano fatte dai politici per la costruzione della manovra, non rispondevano ad alcuna logica del buon senso. Si è peraltro chiaramente capito  come questi signori della politica, a tutti i costi, hanno voluto “toccare”, nella manovra, solo “pantalone”, custodendo al contrario gelosamente tutti i loro indegni privilegi, caricando il nostro bilancio delle inutili e però costose spese militarie e di tutti quegli altri oneri dovuti agli sprechi che rappresentano una delle più grandi negatività che l’amministrazione pubblica, dallo Stato alla gran parte degli Enti locali, ha, senza ritegno alcuno, prodotto. Bel risultato per politici che hanno sempre promesso e mai mantenuto e sempre male amministrato. Ma sempre, a proposito di manovra, che fine hanno fatto tutti i tagli della politica compreso il dimezzamento dei nostri parlamentari e la bufala delle Province che da qualche tempo si sbandiera debbano sparire per poi farle rientrare con altro nome? I “politici”, così facendo, dimostrano che per salvare le loro poltrone di fatto mandano a fondo il Paese. Dopo che sarà approvata la manovra, sperando sempre che la stessa sia credibile e dunque tale da rassicurare i mercati, è necessario che si faccia un progetto forte, condiviso da tutti, per dare corso alla crescita. Bisogna assicurare la competitività alle imprese, l’efficienza del sistema Paese, la riduzione del debito pubblico e la coesione sociale. Non ci pare che ci sia più latte da mungere, al contrario c’è molta competenza e serietà da ricercare, così come bisogna smetterla per sempre di difendere i soliti privilegi, mentre c’è un solo imperativo: Ricostruire il Paese. Liberarlo da una immobilità antica e recente che cancella ogni tipo di futuro. Bisogna avere la consapevolezza che i tempi che verranno saranno durissimi! Per superarli abbiamo un grande bisogno di  una nuova classe politica, capace di saper guardare avanti con intelligenza e saggezza,  ispirandosi ai valori fondamentali della vita, solo così la nostra società dipenderà da noi stessi e non dagli speculatori e da tutti coloro che si occupano della cosa pubblica solo per meri loro interessi personali.

Di Editore

Giornale locale della Provincia sud ovest di Milano. Tratta argomenti di vario genere: Attualità, Cucina, Cultura, Politica, Sport, Tempo Libero e Viaggi. Il giornale mette a disposizione delle Aziende diversi formati per le loro inserzioni pubblicitarie. Il giornale vanta una diffusione sul territorio milanese e anche nelle metropolitane (tratte linea 1 da Bisceglie a Pagano, liena 2 fermate Famagosta e Assago Milanofiori).