STA  PER  FINIRE  UNA  STAGIONE  POLITICA
Ma l’alternativa a Berlusconi non ha un contorno chiaro

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di Salvatore Randazzo

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Berlusconi ha superato la prova della fiducia. Ha ottenuto 316 voti, ma i giorni che son seguiti al voto non lasciano prevedere che da una parte della sua maggioranza otterrà più quel riconoscimento che da tempo, ad ogni pie sospinto, affannosamente chiede. Da qui al fatidico 2012, due mesi e mezzo dunque, quando è probabile l’apertura di una crisi, con lo scioglimento delle Camere da parte del Quirinale, il Governo sembra si trovi in un purgatorio senza possibilità di recupero verso l’alto. Ed intanto, ed il fatto è ancora più grave, proprio adesso il Paese è vittima di una crisi finanziaria mondiale, con un Governo peraltro prostrato dalla sua debolezza ed incertezza. Il Centrodestra, che sin dal 2008 sembrava dovesse vivere una legislatura trionfale, è veramente paradossale che si debba avviare ad una conclusione sconcertante. Il PDL, a causa delle sue tante lotte intestine, rischia di frantumarsi in tanti gruppi di potere personale, che cercano di capire quale sia la posizione da assumere in vista del dopo Berlusconi e però per loro l’incertezza è ancora più grande perché non intravedono tra le loro file chi sarà il Bruto di turno. E’ chiaro, infatti, che la Sinistra italiana, pur desiderandolo tanto, non sarà mai capace di accantonare il Cavaliere.
Ma se il PDL piange la Lega non ride nel vivere, giorno dopo giorno, il dramma del declino di Bossi. Dalla monarchia dell’Umberto si sta passando alla oligarchia che controlla inesorabilmente quello che fino a ieri era il capo carismatico, condizionandone la lotta alla successione. Ai due partiti di Centrodestra non è neppure chiaro chi potrà essere, in caso di elezioni, il loro candidato alla Presidenza del Consiglio.
Nel Centrosinistra, come dicevamo, l’unico obiettivo da raggiungere, condiviso da tutti, è quello di liberarsi di Berlusconi. Troppo poco, infatti, per tutto il resto tale coalizione è divisa. Fra cartello delle sinistre ed offerte al Terzo Polo non si sa quale alleanza sfiderà il candidato del Centrodestra. In tale confusione generale si è fin oggi salvato il solo Presidente della Repubblica che ha potuto evitare tutti gli spintoni che ha ricevuto da entrambi le parti, facendosi, al contrario, rispettare da tutti.

Matteo Renzi, parlando del prossimo incontro alla Leopolda di Firenze, proprio alcuni giorni fa lanciava un messaggio di speranza: «Chiediamo a ciascuno un contributo di idee, impegno e partecipazione, ci saranno tanta gente comune unita dal desiderio di progettare una Italia diversa. Usciremo dalla stazione con una sorpresa, no nessuna candidatura, non saremo lì per affermare le ambizioni di qualche “io”, ma per mostrare che siamo già un “noi”. Usciremo con un carico di proposte che parleranno di problemi degli italiani, non delle ansie di una classe dirigente autoreferenziale che procede stanca sul vicolo del tramonto». Belle e significative le parole pronunciate dal giovane Sindaco di Firenze e ci piacerebbe che un altro Rienzi venisse fuori nel Centrodestra. E’ evidente, ormai tocca alla generazione dei Rienzi, il Governo del Paese.
Siamo messi male, il Bel Paese è vittima della volgarità e dalla mediocrità. Bisogna segnare l’inizio di una nuova storia, con gente che sa essere parte attiva della stessa. Basta con chi ha fallito e ridotto la storia a gossip. Ma d’altra parte come potremmo andare bene avanti così come siamo messi a Destra ed a Sinistra? Alla Camera ed al Senato oggi si siedono i personaggi che purtroppo  molto bene conosciamo. Se solo pensassimo che nel passato gli scranni di Camera e Senato hanno ospitato personaggi di grandissima levatura, per citarne solo alcuni: DeGasperi (che dopo la guerra, convincendo gli Stati Uniti a sottoscrivere quell’importante patto, ci liberò dalla miseria permettendoci poi di diventare la quinta potenza del mondo), Einaudi, Malagodi, Giolitti, De Pretis, Crispi, Pella, Moro, Terracini, Nenni, Segni, Scoccimarro, Berlinguer, La Malfa padre, Ciampi, Napolitano, Padoa Schioppa e tantissimi altri ancora, non potremmo non notare il perché di questo attuale colossale fallimento politico/economico/sociale. La differenza è schiacciante!
Per carità è sempre un bene cambiare l’attuale legge elettorale, ma la nostra storia cambierà in meglio se ci amministreranno uomini dotati di vere ed autentiche teste dai cervelli eccelsi. Differentemente, e non è pessimismo se solo osserviamo i dati del nostro Bilancio, l’inferno ci attende.

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