Siamo già in recessione. Il PIL è giù dell’1,6%

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A cura di Salvatore Randazzo

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Lo sostiene da tempo la BCE, lo ribadisce il FMI che i Paesi fortemente indebitati devono assumersi le proprie responsabilità risanando i loro conti, avendo la consapevolezza che la BCE non potrà acquistare titoli di Stato all’infinito. Secondo Confindustria si prevede peraltro che entro giugno del 2012 il PIL cadrà dell’1,6%. Ne risentirà di più il mercato del lavoro: aumenteranno i licenziamenti, la disoccupazione si posizionerà al 9%. La pressione fiscale entro due anni raggiungerà il 45,5% del PIL. Sempre secondo Confindustria se dovesse malauguratamente saltare l’euro, assisteremmo ad un crollo del PIL dal 25 al 50%, con la conseguente scomparsa di centinaia di migliaia di imprese e con la perdita fra i sei ed i nove milioni di posti di lavoro. Una apocalisse da scongiurare in ogni caso. Bankitalia, sul debito pubblico a quota 1.909 miliardi di euro, ha precisato che solo nel mese di ottobre lo stesso è aumentato di 25 miliardi di euro.

Mario Monti

I rincari dei prodotti di prima necessità, a causa della crisi, peseranno per più di mille euro l’anno sulle famiglie. In relazione a quanto sopra l’OK alla manovra è inevitabile, sempre sperando che la stessa possa invertire la rotta in cui ci hanno cacciati, a causa dell’inefficacia ed inefficienza dei Governi precedenti ed in particolar modo di quanto non è stato fatto dalla Coalizione che dal 2008 ci avrebbe dovuto governare, che invece ha impiegato gran parte delle sue energie a litigare all’interno della propria maggioranza e dello stesso Governo, portando avanti solo provvedimenti ad personam. I politici sappiano che “Pantalone” ha preso piena conoscenza che il prezzo infinitamente più consistente lo dovrà pagare lui. Non è contento di ciò, ma in questo Paese è il personaggio più responsabile, perchè è l’unico che se ne farà carico con vero senso di responsabilità, sapendo lui perfettamente che la crisi italiana sconta molto poco il “fatto” internazionale. La crisi di questo Paese deriva, infatti, in larghissima parte, dai cattivi governanti che ad ogni livello, da tanto tempo a questa parte, hanno sfruttato questa nostra Italia permettendo, coscientemente ed incoscientemente, gli sprechi, i privilegi, la corruzione, l’evasione fiscale, l’elusione, le illegalità. Ignorando la famiglia ed i suoi problemi, la scuola ed i suoi valori, il lavoro e la sua dignità, l’Italia le sue nobili ed illustri origini, il suo ingegno e la sua sacralità. “Pantalone” si vergogna dei suoi attuali politici che, perché impotenti ed incapaci, hanno costretto il Presidente della Repubblica, unica Istituzione degna di rispetto di questa nostra Italia, a chiamare i “tecnici” per porre rimedio alla situazione disastrosa in cui ci troviamo. E per di più costoro in questi ultimi tempi hanno avuto il coraggio, invece di vergognarsi, di criticare la pur “emorragica” manovra Monti.

Giorgio Napolitano

Ma “pantalone” sa che il vero boia che lo sta trucidando non è Monti, ma questi scarsi politici nostrani che ora in Parlamento affermano, da destra e da sinistra: «La manovra noi l’avremmo scritta meglio», oppure «le liberalizzazioni noi li avremmo fatte in modo più concreto». Pensa da che pulpito viene la predica! E che dire dei rappresentanti della  Lega che hanno perso la memoria e si sono arroccati all’opposizione. Hanno dimenticato di aver firmato tutte le manovre inutili e dannose di Tremonti, di aver incassato – loro puri – tutti gli emolumenti  scandalosi che “Roma ladrona” distribuisce ai parlamentari, votando assieme agli altri, e dunque all’unanimità, tutte le leggi che tali emolumenti hanno determinato. E come sono simili tali “puri”, in tale recente circostanza, agli altri “puri” dell’Italia dei Valori, anche loro all’opposizione. Come entrambi tali partiti, in modo evidente e strisciante, hanno assunto attualmente tali ridicole posizioni di “difesa del popolo” con lo scopo vero di accaparrarsi i voti del PDL e del PD che, nella situazione attuale, con i dovuti risibili distinguo, stanno appoggiando, assieme ai partiti di “centro”, il Governo di Mario Monti. Il “pantalone” italiano ha capito i giochetti di Di Pietro e Bossi e si è vergognato per loro degli atteggiamenti che costoro hanno mostrato in Parlamento in dispregio dell’immagine del loro ruolo e dell’Italia intera.

Pantalone

Quello “spettacolo” indegno, proprio ad avviso di “pantalone” rende necessario che l’esecutivo Monti continui a governare l’Italia. L’approvazione della manovra da parte della Camera segna certamente un passo importante e lascia sperare che lo stesso introdurrà una vera benefica discontinuità, dimostrando che si può ancora operare per l’interesse comune invece che per le singole corporazioni e per le proprie…. parrocchie. I Partiti, se vorranno scommettere sul loro futuro, invece di fare sterile melina, dovranno predisporre un progetto globale per una complessiva ristrutturazione del sistema che, dalla riforma del bicameralismo e dei regolamenti parlamentari, arrivi fino al varo di nuova e seria legge elettorale.

 

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