La proposta del suo Piano di Governo del Territorio ed il modo in cui è stata presentata è figlia della sua grande cecità
———————————-

A cura di Salvatore Randazzo

————————————

 

Sono trascorsi più di due anni da quando la Coalizione di Centro-destra si è insediata a Trezzano per guidare l’Amministrazione Comunale. Da allora ad oggi i Cittadini hanno, purtroppo, dovuto constatare come le strade ed i marciapiedi, già malandati, si siano ridotti ancora peggio; come i dossi siano difficilmente impercorribili; come l’illuminazione pubblica sia diventata sempre più fatua e la sicurezza si sia conseguentemente anche ridotta; come il degrado che da tempo  avanza incontrollato abbia preso sempre più il posto del decoro; come gli edifici scolastici siano sempre più non rispondenti al proprio normale stato, perché non si è intervenuto nel modo dovuto o non si è proprio intervenuto, mettendo così a grave rischio ragazzi e docenti; come la viabilità interna ed esterna sia diventata impossibile, in quanto il traffico male organizzato e gestito, oltre ad accrescere inquinamento acustico ed atmosferico, rende invivibile la quotidianità degli abitanti. E che dire che in due anni non si é potuta predisporre una strategia tecnico-politica, atta a sistemare la grave questione del “patto di stabilità”, di cui siamo ancora vergognosamente fuori? Di tante altre fattispecie, dovute alla trascuratezza di questa Amministrazione, potremmo ancora proseguire e non lo facciamo per non aumentare il disagio che tutti i Cittadini di Trezzano soffrono nel constatare l’abbandono del loro territorio da parte di coloro cui hanno, con il loro voto, assegnato la fiducia. Ma proprio in una riunione che si è tenuta a Trezzano in data 10 maggio, il cui incontro è stato peraltro comunicato solo qualche giorno prima, il Sindaco ed i suoi consulenti hanno presentato i “dieci obiettivi per il futuro della città” per la definizione del Piano del Governo del Territorio. Si è iniziato con un po’ di dottrina, sono stati poi indicati degli obiettivi che nella loro genericità espositiva avevano solo il pregio della ovvietà, per poi chiedere ai presenti, circa sessanta persone, di trascrivere, su dei bigliettini giallognoli, proprie indicazioni definitive in ordine a quanto prima comunicato, per poi “votare”, utilizzando dei bollini blù, quegli obiettivi che si ritenevano più significativi. Ad una signora presente che ha chiesto i tempi previsti per l’approvazione del Piano, il Sindaco ha risposto più o meno che, date le tante formalità da esperire, di tempo da dedicare alla riflessione ce n’era molto poco. Il commento ai lettori. Qualche considerazione sembra utile farla. Una materia complessa come quella della elaborazione del Piano richiede molto tempo oltre che competenza e non si poteva chiedere, così come in modo voluto è erroneamente avvenuto, a dei cittadini di “rispondere seduta stante”, mentre, come si sostiene su un documento distribuito, i tecnici hanno dovuto, per svolgere tale lungo lavoro, dedicare molto tempo per una “lunga serie di confronti ed incontri sia tecnici che politico amministrativi”.

Ci è sembrata una volgare farsa, “giustificata” dalla cecità, lo diciamo a loro difesa, di cui soffre l’attuale governance comunale. Inoltre, l’Amministrazione, che riteniamo il Piano lo abbia già completato in ogni sua parte, avrebbe dovuto fornire, in ossequio alla trasparenza, ai suoi cittadini la documentazione di ciò che ha elaborato nella sua interezza, indicando pertanto tutte le aree di intervento, la quantità di metri cubi che  s’intendono costruire in ognuna di esse, sia a livello residenziale, industriale, commerciale, che i relativi indici ed il perché di tali previsioni (la Giunta Tomasino, così come viene affermato, con il futuro PGT sta pensando di realizzare 43 interventi per un totale di 1.600.000 metri cubi, una cementificazione folle data la mole ed in particolare in questi tempi di estrema crisi). Inoltre, si sarebbe dovuto precisare, a seguito di tale elaborazione, quanti cittadini in più e perché avrebbero fatto parte del nostro territorio. Ed ancora di più: tutti i tipi di servizi  da fornire alla nuova Trezzano che con il nuovo Piano s’intende ridisegnare: strade, parcheggi, scuole, centri sanitari, cinema, biblioteche ecc., ecc.. E non solo. Per il fatto che Trezzano, a nostro avviso, più che di case ha bisogno di essere “risistemata”, ha bisogno di essere “una”, di un suo centro, di un suo punto d’incontro, ha bisogno di una serie di strutture, urbanistiche e non, che facilitano l’aggregazione, l’integrazione, l’unione dei Quartieri attualmente ghettizzati in quanto separati da una urbanizzazione precedente errata, ha bisogno di una armonia socio-urbanistica che decisamente manca. Trezzano oltre che dagli operatori ha bisogno di essere messa a posto dalla sua gente ed il Sindaco che ha detto di aver speso il suo tempo dal 2010 incontrando operatori, avrebbe fatto bene ad incontrare contemporaneamente la società civile. Lo ripetiamo: recentemente l’Unione Comitati di Quartiere ha predisposto un Questionario compilato da circa 600 persone. Lo spaccato che ne è venuto fuori è il seguente: forte contenimento delle cementificazioni, previsione di un centro cittadino, pedonabilità, tangenzialina per evitare che il traffico esterno intasi il territorio cittadino ed eviti inquinamento acustico ed atmosferico, viabilità interna, strutture socio urbanistiche per favorire l’integrazione tra Quartieri oltre alla manutenzione ed al rifacimento di strade e marciapiedi, illuminazione e sicurezza. Questo vuole la gente e da quel poco che ci è stato detto nel predetto incontro non ci pare proprio che è ciò che vuole realizzare il Sindaco e, se è così, è certamente grave. Si capisce da ciò come la serata del 10 maggio, così come è stata architettata e condotta non è sembrata propriamente mirata all’ascolto del cittadino ma più a carpirne un consenso sull’onda di una presentazione certamente accademica ma decisamente, per i motivi di cui sopra, non concreta. E’ proprio con questo stile più fumoso che trasparente che questa Amministrazione si muove con i cittadini anche quando si vuole trasformare il territorio più a modo di chi comanda. Ma vediamo un po’: in questi due anni e più il Sindaco, la Giunta, i Consiglieri Comunali, i Partiti politici sono stati in altre faccende affaccendati. Purtroppo in mancanza di idee il loro tempo lo hanno trascorso nel litigio inconcludente. Il Sindaco dopo un anno ha mandato a casa la sua prima Giunta senza una vera motivazione concludente e convincente ed infatti ne ha nominato una seconda che dopo un anno ha dimostrato di non far niente o non poter far niente per la città. Si sono dimessi degli Assessori, sono stati nominati altri Assessori ed uno di costoro si è dimesso dichiarando una cosa tanto vera quanto grave proprio per il Sindaco: «le nostre proposte rimanevano lettera morta». Ma insomma c’è da chiedersi: Chi non facendo impediva di fare? Chi con il suo non operato ha messo a rischio le sorti di una intera città? C’è da dire che il giro di valzer lo ha condotto il Sindaco, le Giunte li poteva fare e disfare solo lui così come in effetti è avvenuto. E’ stato del Sindaco “l’impegno diretto a chiedere aiuto a forze politiche”, estranee peraltro alla sua maggioranza per poi non ascoltare le proposte di costoro. E’ evidente che i due anni del “nulla” trezzanese sono addebitabili al Sindaco pro tempore di Trezzano, però sarebbe ingiusto pensare alla “santità” di coloro che lo hanno passivamente o volutamente sostenuto. Infatti del “nulla operativo” pensiamo siano altrettanto responsabili i segretari politici di PDL e LEGA, i direttivi di tali Partiti che hanno prima chiesto i voti ai cittadini e poi li hanno indirettamente traditi “permettendo” al Sindaco, come loro sostengono, di non  governare la Città, perché questo è avvenuto, a Trezzano niente si è fatto di quel che si sarebbe dovuto fare, di quel che, peggio ancora, si era promesso di fare ed è giusto al riguardo apprezzare la lealtà, verso il proprio elettorato ed i trezzanesi in generale, di due Consiglieri Piedellini: Pino Amato e Francesco Russomanno che, a differenza dei loro colleghi, non se la son sentita di  girare le spalle alla città, negando pertanto al Sindaco ed al suo “non fare” il loro consenso e la loro approvazione. Inoltre sono altresì responsabili alcuni Consiglieri di opposizione (PD escluso) che con risibili giustificazioni, si sono spesso astenuti oppure hanno dato appoggio ad una Amministrazione fino a tutt’oggi inconcludente. Al punto da chiedersi se questa Amministrazione, che peraltro fino ad oggi non ha fatto niente, sia di Centro-destra, così come la hanno voluta i suoi elettori o di centrosinistra come la ha voluta il Sindaco con i notabili di PDL e Lega, proprio alla faccia di quegli stessi loro elettori. Le ultime Amministrative insegnano, dunque lor  signori (PDL e LEGA in primis) ne tengano conto, che tutti coloro che a vario titolo tradiscono o non operano, i tanti voti in futuro se li potranno scordare.

Di Editore

Giornale locale della Provincia sud ovest di Milano. Tratta argomenti di vario genere: Attualità, Cucina, Cultura, Politica, Sport, Tempo Libero e Viaggi. Il giornale mette a disposizione delle Aziende diversi formati per le loro inserzioni pubblicitarie. Il giornale vanta una diffusione sul territorio milanese e anche nelle metropolitane (tratte linea 1 da Bisceglie a Pagano, liena 2 fermate Famagosta e Assago Milanofiori).