Il cambiamento produrrà un effettivo cambio di rotta nelle linee del Partito, modificandone l’identità?

————————————

di Salvatore Randazzo

————————————–

Crea indubbiamente un certo effetto osservare come la stragrande maggioranza di un Partito si metta a completa disposizione di un giovane politico che solo qualche tempo fa da tale maggioranza è stato bocciato. Si sa come il PD, che sembrava dovesse vincere facilmente le ultime elezioni, abbia invece, nelle stesse, naufragato terribilmente e tale nefasto evento, proprio il fallimento di Bersani, abbia prodotto nel Partito, nell’intero suo insieme, un completo sbandamento, al punto che sembra oggi fisiologico anche se sorprendente che proprio adesso ci sia una corsa corale ad aggrapparsi al possibile vincitore attuale che poi, come dicevamo, è stato da tutti precedentemente prima azzerato:  Matteo Renzi, attuale Sindaco di Firenze. Ci chiediamo cosa succederà al PD se vincerà Renzi al prossimo Congresso. Cambieranno le politiche del Partito? Tale movimento si darà una nuova e moderna identità? Quanto influirà nelle future scelte la CGIL che fino ad ora ne ha dettato l’agenda? Saprà Renzi vincere le resistenze pressanti che alcune correnti, magari perdenti, comunque contrapporranno in nome di certi vecchi e non sepolti principi? Insomma, Renzi, saprà rottamare più che il vecchiume anagrafico quello superato culturalmente e socialmente? Sono tutte domande che gli italiani si pongono. Renzi, dal canto suo, sostiene che intende “rottamare la rassegnazione e coloro che pensano che l’Italia non abbia futuro”, afferma che “vuole un gruppo dirigente nuovo in quanto il PD è stato spesso in mano a dirigenti che nei loro territori perdevano anche le elezioni condominiali”. Nel PD attualmente è una percentuale quella che mette in crisi le correnti dei vincitori “perdenti attuali”. Si tratta del 78% di consensi che da un sondaggio recente viene attribuito a Renzi. E’ vero allo stato non si conosce la percentuale che potrebbe andare a Cuperlo, candidato di D’Alema, Bersani e Marini. Si presume realizzabile invece un accordo tra Renzi e Civati non candidandosi più il secondo. L’attuale Segretario Epifani recentemente ha avanzato una proposta: “prevedere un Segretario di alto livello che segua il Partito e che può essere candidato a Palazzo Chigi, ma senza uno scontato automatismo”. E ciò, secondo Epifani per “assicurare una maggiore flessibilità”. Si vorrebbe insomma evitare che una elezione di Renzi alla Segreteria non crei condizioni di conflittualità con Palazzo Chigi.

Matteo Renzi ospite della trasmissione Porta a Porta
Questa rincorsa alla conquista della Segreteria potrebbe innescare dei giochi strategici per assicurarsi la vittoria, distogliendo però il Partito da un compito molto importante e cioè quello di mettere da parte e dunque di non pensare in modo approfondito e competente alla elaborazione dei programmi ed alla scelta di appropriate politiche che dovrebbero invece essere la base di partenza per governare bene il Paese, ammodernandolo opportunamente. Già perché l’Italia, non dimentichiamolo, non è dovutamente e razionalmente governata da molte decine d’anni ed anche i governi di sinistra non hanno contribuito, come avrebbero dovuto, a creare quelle necessarie riforme per rendere il nostro Paese molto competitivo.
[slideshow_deploy id=’3181′]

Di Editore

Giornale locale della Provincia sud ovest di Milano. Tratta argomenti di vario genere: Attualità, Cucina, Cultura, Politica, Sport, Tempo Libero e Viaggi. Il giornale mette a disposizione delle Aziende diversi formati per le loro inserzioni pubblicitarie. Il giornale vanta una diffusione sul territorio milanese e anche nelle metropolitane (tratte linea 1 da Bisceglie a Pagano, liena 2 fermate Famagosta e Assago Milanofiori).