E’ di questi ultimi tempi il continuo fiorire di proposte avanzate dai diversi politici di turno sulla nuova legge elettorale, che riteniamo anche noi indispensabile se concepita in modo idoneo, per assicurare al nostro popolo giusta e democratica rappresentanza e non certo per favorire concreti interessi di bottega di singoli movimenti politici, come invece, e non solo a noi, attualmente  pare invece purtroppo di percepire. Si faccia questa giusta legge elettorale. Essendo noi patria del diritto, la si concepisca all’italiana, in linea dunque con la nostra storia e con la realtà del nostro Paese. E’ il momento che la classe politica si assuma tutte le responsabilità. La maggioranza faccia la maggioranza, elabori un documento, dalla stessa condiviso, e lo proponga alla minoranza e poi lo si voti. Questa è la democrazia. Si mettano da parte i sospetti reciproci, gli ammiccamenti, le battute, i ricatti, gl’insulti beceri ed incivili. Si pensi al Paese.

itaAttualmente la “maggioranza” è impegnata a presidiare i suoi confini interni. A guardarsi dalle pressioni di Grillo e Berlusconi. Ad onorare una dovuta riconoscenza ad Alfano e compagni che, in nome della stabilità, hanno rotto con il Cavaliere e contemporaneamente per evidenti motivi a “soddisfare” Renzi . Il particolare “impegno” di cui sopra toglie evidentemente al Governo quella giusta lucidità e tempo per governare bene il Paese in un momento così drammatico. Il 2014 dovrebbe essere, infatti, l’anno delle “riforme” che per essere fatte bene è necessario in primis che la maggioranza regga, che sia coesa, che non ci siano intrighi, ipocrisie ed inutili furbizie. Insomma, dobbiamo essere certi che ciascuno dei protagonisti, per interessi personali non giochi a fingere. Ci vien da chiederci: Hanno finalmente capito i politici che saranno giudicati per ciò che sapranno produrre e non per ciò che sapranno semplicemente – come del resto sempre è avvenuto – annunciare ?

Gl’Italiani, i politici da un pezzo avrebbero dovuto averlo capito, sono stufi di assistere all’incontrastato perpetrarsi di ingiustificati sprechi e privilegi, di vedere avanzare la disoccupazione e la povertà in modo vertiginoso, di essere soggetti ad una tassazione smisurata che colpisce in particolar modo il povero ed onesto “pantalone”, mentre le grandi risorse da assoggettare vengono accuratamente ed artatamente sempre dimenticate. Si dovrebbe porre fine sia allo scandaloso costo della “politica” e dei lauti ed immeritati emolumenti dei suoi rappresentanti, che, a titolo di esempio, al costo enorme del Ministero della Difesa (ma da chi ci dobbiamo difendere, ma chi ci attacca poveri come siamo e non ci si venga a dire che abbiamo obblighi con la NATO).  Questa è l’Italia che abbiamo. E’ triste ma è così. Questa è l’Italia che ci ha “regalato” da tanti anni la classe politica che abbiamo purtroppo scelto e tale disastro non è peraltro tutto legato ad una errata legge elettorale ma, in larga misura, allo scarso spessore intellettuale di gran parte di chi ci rappresenta.ita

Gli Italiani chiedono invece che si favorisca il lavoro, le imprese, la legalità. Che ciascuno possa produrre in base alle proprie capacità, che si eliminano le mafie e la corruzione, che funzioni la scuola e la giustizia, che ci sia equità fiscale e venga al pari cancellata l’evasione e l’elusione fiscale. Questa è l’Italia che vorremmo.

Ci auguriamo che possiamo essere governati da una nuova, competente ed onesta classe politica. Ci auguriamo come popolo che la nostra voglia di farcela prevalga e sconfigga i nostri atavici mali italici, che si generi finalmente un clima di serenità che possa far ripartire, come in altri Stati europei, la nostra locomotiva per assicurare a noi tutti un domani migliore.

Salvatore  Randazzo