E se ancora una volta “pantalone” italiano dovesse farsi carico dei disastri causati dai politici isolani ? 

Regione_ecclesiastica_Sicilia

E’ di questi giorni la determinata presa di posizione del Commissario dello Stato per aver lo stesso impugnato la “finanziaria” regionale, imponendo 500 mln di accantonamento nel Fondo Garanzia. A seguito di tale intervento – forse solo momentaneamente e lo si saprà in maniera certa a breve termine – salteranno i pagamenti degli stipendi ai “regionali” e così i fondi a teatri, forestali. Potranno inoltre essere licenziati alcune migliaia di persone, ecc., ecc.. E’ vero la Giunta Regionale poteva pensare per tempo a porre giusto rimedio, si doveva prevedere che il Commissario avrebbe necessariamente- data la disastrosa situazione regionale – dovuto impugnare la Finanziaria. Purtroppo non è successo, l’Amministrazione Regionale era in altre faccende affaccendata. Si è reso dunque necessario trovare pertanto subito una via di uscita per evitare che dette categorie paghino ingiustamente il prezzo di una inconcludente e pericolosa politica portata avanti dagli Amministratori predecessori e dall’attuale Governatore che, come i fatti dimostrano, non ha garantito il minimo sviluppo e nemmeno la “quotidianità” alla gente dell’Isola. Si è reso necessario dunque l’intervento del Consiglio dei Ministri che con un decreto legislativo ha liberato i conti della Regione per poter utilizzare una parte dei 500 mln di euro  tenuti fermi dal Commissario dello Stato. Il Governo centrale, con suo decreto, ha autorizzato la Regione Sicilia ad attivare un piano di rientro dello stratosferico debito, che avrà una durata di 11 anni. L’intervento del Commissario ha scatenato “l’ apriti cielo”. Il Governatore Crocetta, che per la verità è uno e non trino ma che comunque ha bisogno (giudicano i siciliani) di sette costose vetture blindate per la sua sicurezza, che peraltro presentano un onere rilevantissimo quanto ingiustificato per la Regione, ha tuonato contro Carmelo Aronica, appunto Commissario dello Stato, accusandolo addirittura sia di minare, con tale sua azione, l’ordine sociale, che di attentare all’autonomia della Sicilia. Al grido disperato di Crocetta si è unita la voce accorata di alcuni altri esponenti della Regione Sicilia, fortemente legati a Crocetta, che invece di preoccuparsi della situazione corrente che li vede coinvolti nella indagine della Procura di Palermo sulle spese pazze dei Gruppi Parlamentari, hanno invitato tutti a “stringersi e fare quadrato a fianco di Crocetta per ciò che ha potuto fare fino ad oggi per la Sicilia”. Proprio così! La somma da far rientrare è però rilevante e ci pare molto difficile – considerate le tante spese pazze cui fa e dovrà fare fronte la Regione Sicilia – che il piano di rientro possa essere nel tempo rispettato ed è molto prevedibile che in un prossimo futuro anche Crocetta, come i suoi predecessori, debba battere cassa a Roma. Ma vediamo come è “combinata” la Sicilia e poi ci chiederemo se Crocetta ed i suoi amici di cordata, invece di “piangere” e “tuonare” adesso, avrebbero fatto meglio a lavorare in silenzio ed operare fattivamente per cambiare in meglio le sorti della Regione che da sempre è stata amministrata in modo vergognoso. La Sicilia, come è noto occupa una posizione strategica nel Mediterraneo. Una attenta ed oculata politica regionale avrebbe adeguatamente sfruttato tale posizione favorendo i commerci, l’artigianato e la piccola industria, creando sviluppo ed occupazione ed invece niente è avvenuto di tutto questo. I Paesi confinanti ci rubano anche i pesci del “mare-nostro”, in cambio la Sicilia ha un inutile e costoso Ufficio a Bruxelles che all’isola fino ad adesso, oltre le spese, non ha dato ritorno alcuno. La Sicilia gode, per la sua posizione geografica, di un clima invidiabile. Si potrebbe avviare una attività agro alimentare di livello mondiale ed invece una volta vendevamo gli agrumi all’estero ora li…………. Importiamo. Considerano i Siciliani quanta occupazione certa è stata sostituita da disoccupazione certa per non aver saputo intraprendere. Ma sempre, grazie alla favorevole posizione geografica ed al grande patrimonio artistico e paesaggistico di cui l’isola dispone, in Sicilia si sarebbe potuta avviare una vera industria turistica portatrice anch’essa di sviluppo ed occupazione ed invece, mentre ad Ibiza (Spagna) c’è una stagione turistica che si prolunga per circa nove mesi l’anno, in Sicilia – se si esclude Taormina – il turismo lo si vede massimo due mesi l’anno. Dunque su tutto il fronte isolano si ha meno sviluppo e meno occupazione.

Se dunque la Sicilia si fosse potuta giovare di una classe politica competente ed attenta a favorire lo sviluppo dell’Isola e dei suoi abitanti, molto tranquillamente si potrebbe convenire nel credere che la Sicilia sarebbe una delle Regioni più ricche del Paese. Ed invece la classe politica siciliana (Regione, Province, Comuni) da illo tempore e fino ai nostri giorni, si è preoccupata di favorire gli sprechi, di elargire ingiustificati privilegi, di deliberare discutibili regolamenti, di dare – con non ortodossi comportamenti di alcuni suoi Amministratori – “eccessivo lavoro” alle eroiche Procure siciliane, di rovinare i meravigliosi paesaggi con attività edilizie brutte e discutibili, di assicurare occupazione in modo improprio, appesantendo i costi delle Pubbliche Amministrazioni siciliane, con assunzioni “pubbliche” esorbitanti quanto inutili e, proprio solo a titolo di esempio, ci piace dare dei dati per capire il comportamento adottato dalle Autorità Regionali a proposito di assunzioni che fanno gridare………… vendetta per il disgusto, per la faccia tosta ed altro di chi ha operato in tal senso. La Regione Siciliana, a Statuto speciale, ha una popolazione di 5.043 milioni (2012), una area di 25.711 km2, occupa 17.995 dipendenti, più 2.293 assunti con contratto a tempo determinato; società controllate dalla Regione ne hanno altri 7.291 dipendenti, nel complesso la Regione Sicilia, direttamente ed indirettamente ha 28.796 dipendenti. La Lombardia ha una popolazione di 9.939 milioni, ha una area di 23.861 km2, ha 3.129 dipendenti. Il commento lo lasciamo ai lettori ed anche agli …………. elettori siciliani. Potremmo presentare altri esempi eclatanti e convincenti, ci fermiamo qui. Però ci piace sottolineare che era forse molto meglio che Crocetta ed i suoi  evitassero le sceneggiate, le dichiarazioni inutili, scegliendo con saggezza di mettersi finalmente da parte perché i risultati che hanno fornito come quelli di coloro che li hanno preceduti sono desolanti.

Perché la Sicilia possa sperare di avere ciò che è in grado di ottenere è necessario che riesca a dotarsi di una attenta, onesta e competente classe politica che parli molto meno e lavori di più, avendo come unico obiettivo il miglioramento delle sorti dell’Isola.

Salvatore Randazzo