POLITICA INTERNAZIONALE

LE ELEZIONI U.S.A. DI MIDTERM HANNO BOCCIATO IL PRESIDENTE BARACK OBAMA E LA SUA POLITICA

Dopo le elezioni il Presidente si è detto disponibile a collaborare con il nuovo Congresso

mappa-stati-uniti-d-america-2La vittoria ottenuta dai Repubblicani è stata di grande portata. Per la prima volta il Partito che ha vinto guiderà entrambi i rami del Congresso. Al Senato la Destra ha strappato ai Democratici almeno sette seggi. Il Partito del Presidente non è riuscito a tenersi nemmeno il North Carolina, sede dell’ultima grande convention del Partito. La recente votazione è stata un referendum su Obama su cui certamente ha pesato la disillusione per la lenta ripresa economica. Barack voleva lasciare agli americani una America rinnovata nelle Istituzioni politiche ed economiche, cambiando tasse, welfare e politiche per l’immigrazione. E’ invece riuscito a farsi approvare solo uno straccio di riforma sanitaria che i nuovi vincitori hanno già detto di voler cancellare. Obama è stato il Presidente dei grandi sogni ma dalla scarsa popolarità ed i Democratici pagano molto cara tale sua mancanza di leadership. Obama conosceva certamente il mondo, rifletteva molto ma si comportava come un osservatore esterno e dunque non incideva. Se toccava a lui decidere sugli interventi militari tirava in ballo gli altri, dal Congresso persino agli altri Paesi. E’ stato un signor Tentenna e gli Stati Uniti non si potevano permettere un personaggio poco concreto come lui. Certamente i Democratici sono stati abili. Hanno fatto fallire già in maggio il tentativo dei Tea Party che volevano battere molti politici della vecchia guardia moderata. Hanno così imbrigliano i movimenti più estremi ed i gruppi xenofobi e si sono presentati alle elezioni con gli uomini “giusti” per vincere, ma la gente USA più che premiare loro ha castigato Barack, ritenendolo non idoneo a svolgere il ruolo di Presidente. Obama cercherà di ricucire un certo dialogo “per il bene dell’America” con i suoi avversari politici, ma è scontato che non potrà raggiungere ambiziosi traguardi nei suoi due ultimi anni di Casa Bianca. Ha dichiarato: “Prevedo di trascorrere ogni momento dei prossimi due anni per fare il mio lavoro nel miglior modo possibile”. Il Presidente punterà, pare prevedibile, sulla scena internazionale: ISIS, Ucraina, diffusione EBOLA, Iran (nucleare). Ci pare comunque che abbia, per tanti motivi, pochi margini di successo. Non riteniamo che possa spuntarla per realizzare le riforme delle tasse, immigrazione, scuola e investimenti pubblici. I Repubblicani non glielo permetteranno. D’altronde con l’economia che negli USA tira (cresce del 3,5%) gli operatori non si preoccupano troppo del Governo per tale presumibile scarso movimentismo, tenuto peraltro conto che la Cina segna un repentino rallentamento e l’Europa è in recessione. C’è una strana chiave di lettura sulle elezioni che si terranno tra due anni. Si ritiene che l’attuale sconfitta democratica potrebbe aiutare nel 2016 proprio Hillary Clinton, perché ogni errore che i repubblicani da oggi al 2016 commetteranno nel Congresso aiuterà proprio lei. Ci viene di porci una domanda pensando a quel popolo che vive dall’ altra parte dell’ Oceano. Obama ha sbagliato, è vero, non ha governato bene, non ha inciso come avrebbe dovuto, ma aveva veramente sognato di consegnare al popolo degli USA ed al mondo intero una nuova grande nazione rinnovata nelle Istituzioni e nel modo nuovo di concepire la politica. Quel suo sogno era giusto……………. i nuovi arrivati sapranno e/o soprattutto vorranno conquistare quei traguardi purtroppo non raggiunti da Barack? La gente del nostro Pianeta non può accettare che si tardi così tanto perché venga riconosciuta all’ uomo la piena dignità che, in quanto tale, merita.

Salvatore Randazzo