POLITICA NAZIONALE

LE  DUE  ITALIE

Quella di EXPO, dei managers, degli obiettivi raggiunti, dell’efficienza, della creatività.
Quella della Salerno-Reggio Calabria, della instabilità politica, della corruzione, dei privilegi e degli sprechi
 
di Salvatore Randazzo

Quando, a poche ore dall’apertura di Expo, ci si preoccupava sui ritardi nei lavori, su una Milano piena di ferite per i tanti arresti, avremmo già allora gioito al solo pensare dei grandi risultati che Expo, per la sua grande organizzazione e creatività, ha saputo regalare a Milano, all’Italia ed al Mondo. I più di venti milioni di biglietti venduti. La grande abbondanza di ospiti negli alberghi milanesi, le spese sostenute dai turisti nei tanti negozi e nei ristoranti milanesi non sono cose da poco conto. Expo ha inferto una immensa dose di fiducia non solo ai tanti lavoratori che prestavano la loro opera all’interno del circo magico ma anche a tutti coloro che visitavano quell’ evento e ne rimanevano più che soddisfatti. Expo, nell’esplosione di gioia, unì l’Italia intera. Il successo apparteneva a tutto il nostro Paese. Possiamo affermarlo: E’ andata molto bene. Purtroppo questa faccia dell’Italia che sa raggiunge bene i traguardi, che incanta, non è purtroppo l’unica che possiede il nostro Paese. Lo Stivale mantiene ancora in vita l’Italia della corruzione, dell’instabilità politica, degli sprechi e dei privilegi ingiustificati. La nostra classe politica è decadente e dunque è, e così rimane, sempre sotto scacco. I rappresentanti dei vari partiti politici si sono resi conto della loro incapacità. Hanno capito che la sfiducia crescente nel Paese deriva dalla consapevolezza che il nostro popolo ha della attuale nostra fallimentare classe dirigente. I politici italiani di “mestiere”, infatti, cercano manager per amministrare Milano e Roma e debbono avere come requisito, oltre che la competenza, la non appartenenza alla classe politica e sono preoccupati, nel caso non riuscissero a trovare “persone giuste, che, in caso di “primarie” venga nominato candidato Sindaco una figura di terzo piano dell’attuale specie politica. Destra, Sinistra e 5 Stelle infatti cercano il manager dal bel curriculum perché dopo affannose ricerche in casa loro non  hanno trovato un profilo dotato di appropriato curriculum per sapere amministrare le città. Per tutte le forze politiche è dunque dominante il modello Expo che si è reso decisamente vincente. Si parla di Sala, Commissario dell’Expo, quale candidato Sindaco per il PD a Milano. Si commissaria Roma con il Prefetto di Milano. Berlusconi intende candidare Marchini, industriale, a Roma e così via di seguito. Si assiste, diciamolo, ad uno sfasciamento di fatto di Partiti che non sono più Partiti, che sono un insieme di parrocchie sparse in mano a capi locali, di centri di potere autonomi, che non dipendono, nei fatti, dal Partito in quanto tale e pertanto di tali “centri” si ha un controllo molto sommario. I Capi di Partito dominano solo il centro e pertanto perde ogni efficacia la comunicazione d’indirizzo che dal centro dovrebbe raggiungere le periferie. Un Partito dovrebbe nascere e vivere intorno ad una scala di valori che non deve conservarsi in un documento riposto in un cassetto. Dovrebbe al contrario fornire alla base un messaggio forte, ma è proprio la base che si è allontanata dal “centro” e l’operazione di recupero è un giorno dopo l’altro sempre più difficile da concretizzare. Insomma la crisi della politica in generale è dovuta ad un deficit culturale della nostra classe dirigente. I manager che si vogliono conquistare per affidare loro le sorti dei nostri cittadini, oltre che fornire tecniche organizzative e manageriali di primaria importanza, sapranno creare le condizioni perché sia la politica onesta ed intelligente a governare domani il nostro Paese? Ed è poi del tutto scontato che detti potenziali managers accettano di metterci la faccia avendo come coro l’attuale classe politica?  E’, infatti, certo che, senza un Partito solido e consapevole alle spalle, i risultati importanti rivenienti da scelte pur mirate, non si possono conseguire. E’ triste storia di questi giorni la guerra che viene fatta al Presidente del Consiglio ed al suo Governo da parte dell’inconcludente Sinistra Dem, da minoranze di Centro-Destra e dai Governatori delle Regioni. Viene fatta, lo ripetiamo, una guerra all’attuale Governo  che per la prima volta dopo decenni sta riformando il Paese, che ha invertito in meglio la precedente triste tendenza, infatti: L’Occupazione finalmente cresce, il PIL evidenzia l’incremento. Aumentano i consumi interni. La stessa Commissione UE per la prima volta plaude all’operato del Governo. E’ evidente che l’attuale sterile Opposizione, di sinistra o di destra che sia, ci vuole consegnare sempre l’Italia della “Salerno- Reggio Calabria” di tutto ciò che non viene mai ultimato, di un Paese alla rovina. Lo ha dimostrato ora che è all’Opposizione e quando in precedenza ha male governato. Gli Italiani però hanno capito che quell’Italia non interessa al Paese, che l’Italia dell’EXPO è la sola che vogliono, che il nostro Paese dunque deve essere riformato, modernizzato, reso competitivo, non più corrotto e corruttore, consapevoli inoltre, EXPO docet, di disporre delle risorse umane capaci di rendere tale sogno realtà.noleggio-italia_2

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