Allo stato, ritiene Pisapia, purtroppo è solo possibile una lista elettorale che comprenda coloro che non hanno il PD come riferimento

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di Salvatore Randazzo

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La “sinistra” italiana sovente, nel corso della storia, si perde, non riesce a ritrovarsi, si combatte, si divide, fa male a se stessa ed al Paese. Recentemente si sono riuniti a Milano i diversi cespugli della sinistra, leader del vecchio PCI. Si sono dichiarati “sinistra di Governo”, proprio loro che precedentemente hanno mandato, anticipatamente, due volte a casa quel Governo Prodi che appoggiavano. I loro interventi all’incontro sono stati tutti indirizzati contro Renzi di cui avevano appoggiato il Governo e votato le riforme che, precedentemente, non avevano saputo realizzare e che poi, senza un briciolo di coerenza, hanno chiesto al popolo di votare NO al Referendum per bocciarle. Costoro, parlando in tale assise, hanno portato avanti più che programmi politici, sterili lamentele forse figlie della paura di possibili perdite di poltrone. In cerca forse di trasformare la loro nostalgia in politica. Dimenticando che agli italiani più che le loro lamentele interessano il lavoro, il superamento della povertà galoppante, l’eliminazione della inconcludente politica. Giuliano Pisapia, ex Sindaco di Milano, si è messo a disposizione di un progetto che ha come scopo quello di riuscire a fare una coalizione di centrosinistra insieme al PD, senza volontà egemoniche da parte di nessuno. L’ex Sindaco comprendendo che la sua proposta è teoricamente corretta, ma che ha in concreto scarse possibilità di essere realizzata, precisa che in caso di fallimento di tale idea si potrebbe ipotizzare la creazione di una lista elettorale che metta insieme persone che non hanno il PD come punto di riferimento. Pisapia riconosce però interessante la proposta di legge elettorale del PD e trova che il Partito Democratico ha, con tale disegno di legge, fatto un buon passo avanti verso la strada dell’unità a sinistra. E però avverte che non aiuta che il Segretario del PD possa essere anche il candidato Premier del nuovo Governo. Secondo Pisapia, e chi può dargli torto, “l’unità è la condizione necessaria per immaginare un futuro di questo nostro Paese”.

Matteo Renzi
Matteo Renzi

 

Ma sa benissimo che tale unità, allo stato ed anche per colpa di chi, è semplicemente utopistica. Il PD, che al momento in quanto a consensi è il primo partito italiano, è impegnato su più fronti: legge elettorale, programmi idonei per una Italia migliore, rinnovamento del Partito ecc., ecc.  In questo momento il Partito Democratico lavora, ad un progetto aperto, con chi ha voglia di cooperare, per un Paese che possa guardare finalmente avanti, senza apriori chiudere le porte a nessuno, impegnandosi per unire. Non ha inoltre alcuna intenzione di andare al voto anticipato, impegnando le proprie energie per superare la “quota quaranta” con il premio elettorale lasciato in vita dalla sentenza della Corte. Il PD di Matteo Renzi oggi intende portare dunque avanti un progetto di sinistra “ragionata ed europeista”, capace anche di frenare l’avanzata apparentemente forte dei 5Stelle e che garantisca all’Italia un Governo stabile ed un ruolo importante in Europa. Proprio, infatti, per il PD, uno dei temi veramente dominanti è l’Europa. Si sa che Germania e Francia saranno retti da due Governi europeisti e certamente stanno già discutendo come dare all’Europa nuovo slancio. Per l’Italia e per Renzi, che è il Segretario del Primo Partito, partecipare, con la dovuta autorevolezza, a tale discussione è decisamente importante, sapendo che per raggiungere tale obiettivo è necessario un Governo stabile. Renzi, inoltre, è convinto che la prossima legislatura debba essere costituente per portare avanti i processi di riforma bloccati dalla sconfitta referendaria e dalle sentenze della Consulta e ciò se veramente si vuole che l’Italia sia una democrazia che governa. Renzi ed il PD sono consapevoli che il Paese attualmente è ferito da un cannibalismo politico del tipo: “Homo Homini lupus” e da forze populistiche prive di alcun senso dello Stato di diritto, per la cui sconfitta è necessaria tutta la forza politica di un sano PD e di tutti i cittadini italiani.

Giuliano Pisapia
Giuliano Pisapia

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