Ci si aspetta una proposta politica dal PD che però ancora tarda a venire

——————————–

di Salvatore Randazzo

——————————–

Ci si ricorda come non molto tempo fa Walter Veltroni, con grande lungimiranza, aveva lanciato l’idea del nuovo Partito Democratico “a vocazione maggioritaria” e come tale indicazione era stata salutata favorevolmente da più di 3 milioni di persone. Allora, quel grande partito “d’opinione”, che è sempre presente nel nostro Paese, aveva valutato con molta attenzione ed accondiscendimento la globale filosofia di Walter Veltroni, perché la stessa evidenziava quel cambiamento politico di una sinistra nuova che potesse rappresentare una interessante forza di governo del nostro Paese, in alternativa a quella del Centrodestra. Insomma Veltroni se la poteva giocare, forse con successo, la partita vera. Ma Walter, invece che di portare avanti la sua innovativa linea politica, è stato costretto ad impegnarsi a disinnescare le faide che le continue lotte fratricide interne ordivano contro di lui e l’esperimento significativo di Veltroni fallì miseramente. Così come a suo tempo abbiamo approvato l’attività ministeriale dei due ex Ministri del Governo Prodi: D’Alema e Bersani, non possiamo ora certamente apprezzare il riconosciuto protagonismo anche di loro due nel determinare quel disastro che portò alle dimissioni di Veltroni; un giorno loro dovranno spiegare al Paese, perchè il Partito Democratico è una risorsa del Paese, per quali reconditi motivi abbiano affossato quel nuovo movimento che voleva Veltroni e che molto piaceva a tanta gente in Italia. Dopo Veltroni la Segreteria del PD toccò allora al suo vice Franceschini che però non ebbe miglior sorte per gli stessi motivi. Il Partito Democratico si avvia ora al Congresso nelle condizioni in cui i continui litigi lo hanno dissanguato, senza un programma convincente, senza una chiara idea con chi allearsi. Recentemente D’Alema ha rilasciato una dichiarazione: “costruendo nel centrosinistra una coalizione, la prossima volta Berlusconi perderà le elezioni” e l’ex Ministro degli Esteri ha dichiarato con chi il PD dovrebbe allearsi: Italia dei Valori, Sinistra e Libertà e (spera D’Alema) l’ UDC. La dichiarazione di D’Alema lascia intendere chiaramente, e ciò è molto grave, come a tutt’oggi il Partito Democratico non disponga di una offerta politica (senza la quale peraltro è evidente come non si possano fare alleanze con alcuno). C’è inoltre da tener presente che le alleanze cui si riferisce D’Alema accomunerebbero il PD a quelle forze politiche che hanno mandato a casa il Governo Prodi e delle cui ricadute negative gli italiani non hanno ancora dimenticato il triste operato. Inoltre oggi la possibile alleanza del PD con l’ UDC è, per conosciuti motivi, semplicemente utopistica. In questa confusione che sovrana regna nel PD i notabili di tale movimento politico in questi giorni, invece di sbrogliare la loro intrigata matassa ed “uscirne” in modo costruttivo, hanno commissionato statistiche per valutare la “tendenza Silvio” ed hanno dovuto prendere atto che nonostante lo scontro del Cavaliere con Fini, le tensioni con Bossi sull’Afghanistan, la crisi economica ed i rapporti complessi con il mondo cattolico, Berlusconi continua a salire sui sondaggi. Sarebbe al contrario auspicabile, razionale e concreto che il PD predisponga almeno ora una offerta politica valida, in grado di convincere una parte rilevante di quegli elettori che, vedendo lo scenario sconfortante che loro da tempo viene offerto, si sono tenuti lontani dal PD.

franceschini_1.jpg
Dario Franceschini

bersani.jpg
Pierluigi Bersani

Ne’ il gruppo dirigente del PD deve dare la convinzione, così come erroneamente regolarmente fa, che per loro l’unica speranza per vincere le elezioni è riposta unicamente sul Centrodestra che magari possa ipoteticamente sbagliare. Non può insomma il PD sperare nella sparizione del Centrodestra o di Berlusconi. La Gente dal PD si aspetta non sole critiche al GOSSIP, così come è avvenuto, ma proposte politiche convincenti. Bisogna inoltre che tale movimento la smetta con le lotte fratricide e proponga un vero riformismo alternativo a ciò che sta realizzando il Centrodestra. Ci pare invece che l’antiberlusconismo, che solo respira il PD, fa smarrire le menti pensanti di tale movimento, rendendo così decisamente improduttivo il proprio operato e la loro attività del tutto inutile per il Paese. Ci sono tematiche significative sulle quali alla gente piacerebbe sapere come il PD, tutto il PD e non le sue differenti anime, li affronta e quale posizione unitaria possa assume; ci sono perplessità che tale movimento ricerchi alleanze che poi causano e ripetano lo stesso fallimento che ha provocato la caduta di Prodi e Padoa Schioppa e la loro economia sociale. Si vorrebbe essere certi insomma che dalla rosa dei tre candidati: Bersani, Franceschini e Marino, il PD non solo sappia scegliere il migliore candidato per la Segreteria del Partito, ma possa inoltre far scaturire una nuova stagione che ponga fine alla guerra fratricida provocata dai vecchi apparati per dare inizio ad una politica ricca di contenuti e ciò nell’interesse del Partito e del Paese. Ipotizzare tutto ciò è solo utopia?

marino.jpg
Ignazio Marino

Di Editore

Giornale locale della Provincia sud ovest di Milano. Tratta argomenti di vario genere: Attualità, Cucina, Cultura, Politica, Sport, Tempo Libero e Viaggi. Il giornale mette a disposizione delle Aziende diversi formati per le loro inserzioni pubblicitarie. Il giornale vanta una diffusione sul territorio milanese e anche nelle metropolitane (tratte linea 1 da Bisceglie a Pagano, liena 2 fermate Famagosta e Assago Milanofiori).