Non si possono scaricare sul Paese le contraddizioni della maggioranza e le ambizioni personali

Sin dalla nomina l’attuale Governo ha molto tirato “a campare”, dedicando peraltro poca brillante competenza alla gestione della pandemia e scarsa attenzione all’economia. Il Paese vive, infatti, sul “debito”. Più rappresentanti del Governo, anche se in modo velato (le poltrone non vogliono perderle), hanno fatto rilevare la grave situazione al Presidente del Consiglio. I rappresentanti di Italia Viva in modo più marcato, a più riprese, per iscritto ed a voce, hanno fatto presente al Presidente Conte di “cambiare passo” e constatando che tali loro richieste venivano concretamente disattese hanno deciso di ritirare i propri Ministri dall’Esecutivo e ciò nel rispetto del loro elettorato cui era stato assicurato il loro serio impegno. Ne è scaturita la crisi di Governo che Conte non trovava opportuna in un momento di pandemia, mentre, per la transitiva si dovrebbe ritenere che, Lui Presidente, trovava corretto “tirare a campare” come concretamente avveniva ed avviene.

A Bruxelles c’è, e continua ad esserci, allarme per le sorti del Piano italiano per accedere ai 209 miliardi che il Next Generation Eu riserva al nostro Paese. Al commento dell’Unione Europea si è aggiunta la sottolineatura recentemente del Commissario UE Gentiloni che ha sollecitato di meglio strutturare tale Piano, in particolar modo qualitativamente. E così anche Dombrovskis, Vice Presidente della Commissione UE, ha espresso sentita preoccupazione.

Non solo “preoccupa” dunque la stagnante situazione “PIANO” ma anche la assente capacità di rilanciare in modo strutturale l’economia nazionale e la mancanza di semplificazioni burocratiche per portare avanti le opere infrastrutturali da finanziare con i soldi UE.

I CITTADINI, di cui pare nessuno a livello governativo si accorge, attendono il calo dei contagi, l’aumento delle vaccinazioni, i posti di lavoro che si stanno dileguando, il “debito cattivo” che dilaga e che può colpire il nostro popolo in maniera tragica. Ed il cattedratico Presidente del Consiglio che fa? Cerca “costruttori” per mantenersi, potremmo pensarlo, la poltrona.

Giudicherà il popolo sull’operato del Presidente del Consiglio e di Italia Viva. C’è da dire che in Italia mai nessuno ha presentato dimissioni rifiutando le appetitose cariche. I Ministri di Italia Viva per rispetto del popolo italiano hanno messo a disposizione le loro poltrone ed i relativi privilegi.

Con l’uscita di Italia viva la maggioranza rischia di non essere tale ed il Governo risulta disarticolato assieme al Parlamento. Il Presidente del Consiglio reso così più fragile ed a caccia di voti ha informato il Capo dello Stato di voler andare avanti impegnandosi di trovare “costruttori” entro due settimane, in quanto tale tempo ha concesso il Presidente della Repubblica. Conte ha fatto presente che i costruttori da adescare sarebbero una parte del gruppo di Italia Viva ed alcuni esponenti scontenti di Forza Italia. Punta, Conte, ad offrire un ruolo e posti ministeriali ad una quindicina di senatori per superare la soglia di 161 voti ed assicurarsi la maggioranza assoluta. Diversamente per Conte la strada delle dimissioni sarà inevitabile e le elezioni da fare potrebbero rinforzare la crisi. Invece Mattarella, proprio per evitare che ciò possa verificarsi, molto difficilmente avallerebbe un epilogo destinato a mettere in forse gli aiuti europei del Fondo per la ripresa. Scaricare sul Paese le contraddizioni della maggioranza e le ambizioni personali ed elettorali di alcuni esponenti grillini, equivarrebbe ad un azzardo inaccettabile. Per questo si scommette su un esecutivo capace di sopravvivere e possibilmente di consolidarsi. Servirebbe a questo l’ipotesi di un serio patto di legislatura tra 5 Stelle e PD, nel quale sia inclusa anche la riforma elettorale. Che poi è concretamente proprio questo ciò che da sempre ed inutilmente ha chiesto Italia Viva, che recentemente ha votato per dovere istituzionale lo scostamento di bilancio. Forse Conte, con la dovuta seria riflessione, dovrebbe finalmente rendersi conto che non è Renzi  ad aver causato i problemi al Governo ma chi ha tirato fino ad adesso concretamente “a campare” e prendendo atto di tale realtà, invece Lui Presidente di mettere in piedi un “mercato delle vacche”, potrebbe rivolgersi ad Italia Viva che per dovere istituzionale darebbe il suo fattivo contributo al Governo ed al Paese.

Saprà il Presidente del Consiglio trovare il tempo per ripensarci? Il Paese è fermo e naviga nel “debito”.

Articolo concluso venerdì 22/1/21 ore 20

di Salvatore Randazzo