Per Biden l’era della collaborazione con Xi Jinpin è finita 

Con l’elezione alla Casa Bianca di Joe Biden gli opinionisti avevano preconizzato che il nuovo Presidente avrebbe, nei rapporti con la Cina, cambiato la linea politica portata avanti da Donald Trump. Secondo costoro, Biden, avrebbe cercato un riavvicinamento con la Cina per rilanciare la possibilità di una collaborazione più fruttuosa, mentre avrebbe penalizzato Putin per le ingerenze nelle elezioni americane e per aver consentito a criminali informatici di tenere in ostaggio le aziende americane. Andando ad esaminare le scelte politiche operate dalla nuova amministrazione risulta che Biden si è dimostrato molto più intransigente con la Cina rispetto a quanto abbia fatto Trump. Il Presidente Biden, infatti, vede nella Cina la principale minaccia alla democrazia ed alle libertà individuali oltre che alla sicurezza nazionale americana. Il suo Governo non ha fatto passi indietro nella guerra commerciale avviata da Trump. Dazi e sanzioni restano al loro posto per sfruttare al massimo la forza negoziale degli USA con la Cina in altri settori e, per alzare la posta in gioco, sono stati introdotti anche i controlli sulle esportazioni. Il Governo Biden ha organizzato un vertice con i Paesi che si oppongono alla Cina: Giappone, India ed Australia. Inoltre, Biden, ha lanciato il programma “compramericano” per incentivare le aziende americane a riportare quei posti di lavoro in patria. Biden ha anche lanciato una indagine ufficiale per far luce sulla cosiddetta teoria dell’incidente di laboratorio che spiegherebbe l’origine della pandemia. L’era della collaborazione con la Cina per gli Stati Uniti è finita. Joe Biden, pur avendo definito Vladimir Putin un “assassino”, nei confronti della Russia ha agito con maggior moderazione rispetto a Trump, essendo intenzionato a creare un rapporto più stabile con la Russia per meglio potersi concentrare sui rapporti conflittuali con Pechino, contrastando così la pericolosa minaccia cinese. Tutto ciò porta a delle considerazioni. Per Biden le parole sono una cosa, le azioni un’altra. Attenzione quando le prime vanno a rimpiazzare le seconde. Il Pianeta, e chi nello stesso vive, deve tenere presente che il Presidente della Cina intende perseguire una politica improntata ad un nazionalismo esasperato. I progressi della Cina, in campo tecnologico, i suoi assalti contro la democrazia di Hong Kong, le dure prove di repressione nello Xinjiang e la pressione militare su Taiwan esigono una risposta risoluta da parte di Washington e dei suoi alleati. Biden spegnerà dunque i riflettori sulla Russia per affrontare direttamente i rapporti sempre più contenziosi con la Cina ed agli Alleati, nel loro interesse, spetta di saper sostenere in tale impresa il Presidente degli Stati Uniti d’America.

di Salvatore Randazzo