Europei e U.S.A. sono pronti ad accrescere il loro peso politico, finanziario e militare per contrastare Mosca

È giunto il tempo di chiamare le cose con il loro nome. Dire con chiarezza quello che le autorità russe stanno facendo in Ucraina che è da paragonare a quello che Hitler e Stalin hanno osato fare prima, auspicando che presto ci sia un Tribunale pronto a giudicare le colpe del gerarca russo attuale. Si tratta di decine e decine di uccisioni, per rappresaglia di civili ucraini inermi al di fuori di qualunque sconto militare in atto. Di sparizioni nel nulla di autorità locali delle città ucraine occupate dalle forze di Mosca. Di un feroce e radicale tentativo di snazionalizzare tutti i territori occupati, di soppressione di tutti i mezzi di comunicazione, della deportazione in Russia di bambini ucraini per “rieducarli” e naturalizzarli. Mosca oltre alle bombe in Ucraina sta mettendo in atto una vera e propria politica mirante alla cancellazione di fatto dell’identità nazionale del popolo ucraino, che ricorda tanto quella che la Germania nazista mise in atto nella seconda Guerra Mondiale nella parte della Polonia occupata che intendeva annettere.

E’ di questi giorni una interessante notizia. Gli alleati occidentali finalmente lanciano a Putin un chiaro messaggio della loro unità. L’Occidente, in modo forte, dice a Putin che è pronto a contrastare le sue mire imperiali e la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario e che intende far salire i costi economici che il Capo del Cremlino deve affrontare in modo da costringerlo a sedersi al tavolo di un vero e razionale negoziato. Dalle dichiarazioni successive rilasciate dal Presidente russo e dai conati di odio vomitati dal suo Vice si è capito che gli stessi hanno accusato la pressione.

In occasione degli incontri degli alleati occidentali si è avvertito che Biden, Presidente USA, ha fatto suo il tema dell’unione e della compattezza delle democrazie occidentali nel sostegno all’Ucraina. Figura importante in occasione di tali incontri è stata quella del Cancelliere tedesco Olaf Scholz che, in accordo con Draghi, ha ribadito che se si vuole che ci sia la difesa delle democrazie ed il rifiuto delle autocrazie occorre avvicinare e rendere partecipi anche altri Paesi.

L’esito delle riunioni ha evidenziato in modo forte la posizione occidentale contro l’espansionismo di Putin. La stessa sarà sempre più incisiva perché gli europei ora sono pronti ad accrescere il loro peso politico, finanziario e militare.

L’Europa si è resa conto che in Russia con l’abituale brutalità dei suoi metodi, la mancanza di una magistratura indipendente, di una stampa libera e quindi di una opinione pubblica non in grado di giudicare liberamente, sia assai improbabile che possa esserci una effettiva separazione fra il suo regime interno e la sua politica estera e dunque per una Europa prettamente democratica questa Russia rappresenta un formidabile grave problema geopolitico.

Considerata la tenace impermeabilità storica del regime russo alla libertà, all’Europa rimane di consolidare sempre più la sua unità e rafforzare la sua alleanza con gli Stati Uniti.

di Salvatore Randazzo