Il Comune di Trezzano per il Referendum locale chiede che si raccolgano circa 2000 firme a fronte delle 175 che i Partiti debbono recuperare per la presentazione delle proprie liste in occasione delle elezioni

Sono otto anni che l’Unione dei Comitati di Quartiere si sta battendo per consentire ai cittadini di esprimersi sulla realizzazione di una tangenziale esterna che trasferisca tutto il traffico di transito lontano dalle abitazioni. Dopo due maggioranze (una di centro destra e l’altra di centro sinistra) che hanno tenuto chiuso a chiave in un cassetto l’atto di modifica al regolamento comunale che consentiva la presentazione della documentazione e due Giunte quella del Commissario prefettizio che ha tolto dal cassetto l’atto approvandolo e l’attuale che non si è messa di traverso, finalmente i promotori pensavano di aver raggiunto il traguardo presentando i due quesiti, l’elenco dei membri, lo statuto, il consiglio direttivo del comitato promotore e sei pagine di storia sulla tangenziale (dal lontano 1973 ai giorni nostri). Il comitato dei garanti ha consultato la documentazione, ha sentito i rappresentanti del comitato promotore e il sindaco ed infine ha espresso parere favorevole: I due quesiti sono stati giudicati ammissibili. L’entusiasmo dei promotori è però durato solo pochi giorni perché quando si sono recati in comune per concordare l’iter burocratico si sono trovati di fronte ad un problema insormontabile: lo statuto del comune approvato a suo tempo prevede la raccolta di oltre 1.600 firme che diventano poco meno di 2.000 per avere la certezza dell’effettuazione della votazione referendaria. Di fronte al consistente numero e al fatto che il regolamento non stabilisce come e quando raccogliere le firme, i promotori dell’iniziativa hanno chiesto il rilascio di una decina di deleghe per le autenticazioni; deleghe per consentire di operare più celermente e porta a porta. C’è da chiedersi perchè i politici quando operano complicano le cose semplici. Infatti, la discrepansa è macroscopica, i partiti politici per presentare le loro liste alle elezioni amministrative del comune di Trezzano debbono raccogliere solo 175. (1.425 firme in meno). Già questo elemento (il tutto escluso le firme) è assurdo, ma il dato più incredibile è un altro: Le firme che devono raccogliere i partiti per la presentazione delle loro liste alle prossime elezioni amministrative di Roma (oltre due milioni e 600 mila residenti) sono solo 1.000. Mille firme per presentare la lista di un partito alle elezioni di un comune con oltre due milioni e 600 mila residenti e quasi 2.000, il doppio di Roma, per presentare due quesiti referendari consultivi a Trezzano. Chissà quante firme avrebbero chiesto se il referendum fosse stato abrogativo o impositivo. È tutto? Assolutamente No, perché le 2.000 firme devono essere raccolte entro il 31 Agosto (di fatto in soli 75 giorni) in quanto 45 giorni prima del referendum devono essere già depositate e controllate. Ed ora è finalmente tutto? Neppure per sogno; perché le firme devono essere raccolte in modo tassativo alla presenza di uno tra questi soggetti:” notaio, giudice di pace, cancelliere, segretario comunale, sindaco, assessori, consiglieri comunali, o funzionari incaricati dal sindaco”; insomma tutto quello che prevede la legge per le elezioni politiche ed amministrative escluso un solo piccolo e insignificante particolare: Loro possono raccogliere solo 175 firme noi invece 2.000. Alla faccia della democrazia!

A questo punto il comitato promotore nei giorni scorsi ha chiesto alla giunta municipale di approvare con urgenza una delibera con la quale viene stabilito di equiparare il numero delle firme da raccogliere per indire referendum locali a quelle previste dalla legge per le elezioni politiche e comunali.

 di Salvatore Randazzo