Se negli Stati Uniti si votasse oggi, per la elezione del Presidente, Trump rischierebbe il cappotto

Liz Cheney, repubblicana, figlia dell’ex Vice Presidente Dick Cheney all’epoca di G. W Busch, è accusata dai fan di Trump di remare contro l’elezione dell’attuale Presidente. E’ una vera e propria lotta tra dinastie repubblicane. Cheney occupa il terzo gradino nella gerarchia repubblicana alla Camera. Anche Mary Trump, nipote del presidente americano, psicologa clinica, in un suo recente libro sullo zio sostiene che Trump, nonostante i limiti caratteriali, sia l’uomo più potente del mondo e proprio per questo più pericoloso, soprattutto se non riesce a tenere a freno  il suo narcisismo ed il suo comportamento da predatore. Ma, a parte tali commenti non lusinghieri per il Presidente, sono i sondaggi che preoccupano Trump. Se si votasse oggi il Donald rischierebbe il cappotto. Ma il vero principale nemico di Donald è Coronavirus che ha trovato in parte nello stesso Trump un alleato in quanto solo da poco il Presidente ne ha capito la pericolosità usando la mascherina ed invitando i cittadini USA a comportarsi alla stessa maniera. Ma il ritardo è costato un prezzo forte al popolo statunitense con migliaia di morti, con una destabilizzazione economica fortissima, con la dimostrazione che il Presidente è semplicemente arrogante e merita il commento della nipote. Solo recentemente il Presidente ha messo a disposizione due miliardi di dollari, spingendo per la distribuzione in tempi rapidi del vaccino, che non è ancora pronto, prenotandone già 100 milioni di dosi da ritirare sperabilmente a fine anno, con una opzione di acquistarne altre 500 milioni in seguito. Assicurando che il vaccino sarà gratuito per tutti e che sarà messo a disposizione per gli altri Paesi del Pianeta. Trump, tenuto conto dell’aumento dei contagi, ha cancellato la convention repubblicana in Florida. I delegati si incontreranno a Charlotte in North Carolina a ranghi ridotti e confermeranno la “nomination” all’attuale Presidente. Intanto la strategia di Trump sposta l’interesse degli elettori contro quello che deve apparire il nemico di tutti: CINA. L’escalation di tale attività si fa sempre più pressante. Pompeo, Segretario di Stato U.S.A., ha recentemente lanciato un attacco contro il Presidente Cinese XI Jinpig, definendolo un vero credente nella fallimentare ideologia totalitaria, chiedendo agli alleati (che per gli USA sono rimasti pochi) di formare un cordone per isolare Pechino. Gli  USA, recentemente, hanno preteso dalle autorità cinesi di sgomberare la sede diplomatica a Houston, sostenendo che nella stessa si svolgevano attività di spionaggio militare, industriale e scientifico. Proprio recentemente una scienziata cinese si è rifugiata nel Consolato del suo Paese a San Francisco per sfuggire ad un mandato di cattura della FBI. Il controspionaggio USA sostiene di lavorare su 5000 dossier collegati alla Cina. Stati Uniti, Cina e Russia sono le tre più grandi potenze al mondo ed è naturale che cerchino di essere sempre più grandi. La carica di Presidente degli Stati Uniti è importante per gli Usa e per il mondo e l’ambizione per conquistarla è comprensibile,  ma il “tutto” fino ad un certo punto. Tali tre grandi potenze dovranno avere come parte portante dei loro programmi il bene dell’Umanità non certamente quello di distruggere tale immenso BENE, perdendo di vista con un loro irresponsabile operato il “giocattolo” vero e cioe’ proprio l’UMANITA’.

di Salvatore Randazzo