I progetti legati agli spostamenti a “impatto zero” sono un’occasione per ripensare gli spazi urbani e favorire il cicloturismo

«Un supporto tecnico e finanziario ai piccoli Comuni. Passa da questa sfida la possibilità di creare una rete di piste ciclabili dinamica e integrata in Lombardia». Così Claudia Carzeri (Forza Italia), Presidente della Commissione Territorio e Infrastrutture, sintetizza l’esigenza emersa nelconvegno “Mobilità dolce: scenari e opportunità” che si è svolto lo scorso 28 Aprile a Palazzo Pirelli in Sala Gonfalone.

«Con l’avvento delle misure restrittive per il contenimento del Covid è aumentato l’utilizzo delle biciclette – ha dichiarato Claudia Carzeri che ha aperto il convegno-. Regione Lombardia ha mappato i 17 percorsi ciclabili regionali che si snodano principalmente lungo i corsi dei fiumi e ha costruito una banca dati dell’offerta ciclabile regionale attraverso il Geoportale che consente di conoscere tutti i percorsi.

Regione, inoltre, è riuscita ad attrarre 20 milioni di risorse europee per finanziare 22 progetti di mobilità dolce in 42 Comuni per collegare le stazioni della metropolitana e quelle ferroviarie con l’obiettivo di realizzare una vera integrazione ferro – gomma – bicicletta. In Lombardia abbiamo oltre 4 mila chilometri di piste dedicate alle biciclette. Ma non basta. Per creare una rete di piste ciclabili diffusa su tutto il territorio, in particolare nei paesi, nelle aree interne e nei territori montani, è necessario fornire un supporto tecnico e finanziario ai piccoli Comuni affinché siano messi nelle condizioni di progettare e utilizzare le risorse messe a disposizione. Questa è la vera sfida che dovremo affrontare in futuro». 

La pandemia ha avuto tra i vari effetti anche quello di cambiare la mobilità, di renderla più morbida. In questo senso si sta dimostrando un’opportunità per ripensare gli spazi urbani, con ancora più attenzione all’ambiente, e favorire il cicloturismo. Le difficoltà di questi due anni possono diventare l’occasione per dare una nuova forma alle città e ai territori con ancora più attenzione a sistemi di spostamento sostenibili, tra cui una parte importante è quella delle reti ciclistiche.

«Non siamo all’anno zero – ha spiegato il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, che ha chiuso i lavori-. In questi anni sono nate e si sono sviluppate numerose iniziative nell’ambito della mobilità sostenibile. Serve, però, un coordinamento in grado di mettere a sistema le singole proposte. Serve un progetto unitario che ci consenta di pensare a un nuovo sistema: la mobilità di oggi e di domani è, infatti, destinata a dividersi, integrandosi, tra trasporto pubblico, privato e sharing solution. E, naturalmente, un ruolo di primo piano lo avrà la mobilità dolce. Su questa visione stiamo lavorando percorrendo soluzioni concrete ed efficaci.Perché il tema della mobilità oggi è strategico per garantire alla nostra regione di continuare a crescere. Per farlo, però, serve un salto culturale». L’Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia Lara Magoni ha sottolineato come il cicloturismo sia «un asse strategico di promozione del territorio per Regione Lombardia. Per questo, in questi anni, abbiamo investito 6 milioni di euro per finanziare progetti di sviluppo del turismo slow e di prossimità». Al convegno è intervenuta Paola Bocci (PD) che ha chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto permanente sul tema della mobilità dolce tra enti pubblici, associazioni, imprese private, scuole e gestori del trasporto pubblico locale. Erano presenti in sala Viviana Beccalossi (Gruppo Misto), Roberto Mura (Lega) e Luigi Ponti (PD).

Hanno portato il loro contributo: Luca Pasino Studer (Responsabile Laboratorio Mobilità e Trasporti del Politecnico di Milano), Giulio Maternini (Docente di Tecnica ed Economia dei Trasporti all’Università di Brescia), Giovanni Chiodi (Responsabile Market Analysis and Business Development di Trenord), Andrea Scagni (FIAB – Federazione italiana ambiente e bicicletta – Lombardia) e Matteo Tanzilli (Presidente di Assosharing).

di Maria Teresa Calce