L’ ULTIMA FIGURACCIA DELLA MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA
La Giunta di “nuovo conio” al momento emette solo….. chiacchiere, mentre la cittadinanza aspetta… i fatti!

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di Salvatore Randazzo

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Nella pagina accanto di questo giornale Luca Gariboldi, con la chiarezza di contenuto che lo caratterizza, ci racconta ciò che è successo nel Consiglio Comunale del 20 settembre c.a.: Due Consiglieri del PDL hanno dichiarato di non voler più fare parte del loro partito trezzanese in quanto tale movimento a Trezzano «è qualcosa di astratto, non ci sono ne sede, ne struttura», spiegando ancora che «non ci sono più le condizioni dell’inizio, le linee programmatiche sono diventate solo carta, fumo e niente arrosto»,  invitando il Sindaco a «dare spiegazioni a tutta la Città di quello che ha fatto in un anno e mezzo e cioè niente». La dichiarazione rilasciata dai due Consiglieri uscenti non era frutto, semplicemente, di un Consiglio comunale convocato con “l’urgenza”, il cui presupposto nei fatti, in verità, non sussisteva. Le cause, che ci piacerebbe molto, nell’interesse dei cittadini, venissero dagli interessati chiariti in tutta la loro portata, hanno radici, riteniamo più profonde. La maggioranza di Centro-destra, come unica attività prevalente, litiga, invece di governare, da quando è stata eletta fino ai nostri giorni. Riscontriamo che le loro dichiarazioni corrispondono al nostro pensiero, peraltro sempre espresso, quando affermano che le Giunte Tomasino «in un anno e mezzo non hanno fatto in concreto niente» o quasi niente. Ma analizziamo cosa è stato realizzato dal Centro-destra. Nel primo periodo, circa un anno: sono state tappate alcune buche nelle strade, ne sono state rifatte due e sono stati rattoppati alcuni pochi pezzi di altre strade. Invece, dal 14 giugno a tutt’oggi, sono stati effettuati solo piccoli lavori di manutenzione in alcune scuole (bisognerebbe visitarle le scuole per rendersi veramente conto in che stato sono ridotte) e si sta sistemando, con il dovuto ritardo, “ai minimi bisogni” il Campo Fabbri. Inoltre – dimostrando che i Comuni, Trezzano compreso, hanno una sola insensata esclusiva vocazione: il ballo del mattone a tutti i costi – sono stati approvati due piani integrativi che dovrebbero fornire nuovi appartamenti ed una nuova rotonda vicina ad una già esistente. Ci pare giusto, al riguardo, sottolineare che a Trezzano ci sono tanti appartamenti vuoti ed invenduti e che pertanto si ritiene inutile costruirne altri, e ci chiediamo pertanto qual’è la vera ragione per cui se ne fanno costruire altri, che inoltre la situazione urbanistica sarebbe stato opportuno esaminarla nel suo insieme, con un articolato e condiviso Piano di Governo del Territorio e non a spizzichi e bocconi indigesti.

Ci si domanda se, per continuare a far niente o fare peggio, valeva la pena mandare a casa gli Assessori della prima Giunta, insediarne una seconda, creare più conflittualità, scomodare liste civiche che avevano, all’atto delle elezioni, apertamente dichiarato ai propri elettori, che in loro avevano creduto, che non intendevano condividere le logiche dei partiti in cui non c’è spazio per ciò che non arriva dall’alto, per ricondurle invece nell’alveo ed a servizio di tali carrozzoni, proprio gestiti male dall’alto e dal basso? Che bisogno c’era di tradire il voto con alleanze che alteravano il mandato popolare? A proposito di tradimenti si dice, e se è vero è ancora più grave, che pezzi di minoranza siano in lista di attesa per entrare in maggioranza (si vede che anche le poltrone di un comune che non ha rispettato il patto di stabilità fanno gola). A noi pare una bufala, però….!  E che farà il Sindaco (che in giugno, quando ha mandato a casa la sua prima Giunta, ha affermato che il fallimento della stessa era dovuto ad un amalgama non raggiunto, che insomma non ha funzionato il gruppo) quando si renderà conto che magari anche la sua “seconda” (se il buon giorno si vede al mattino)  non sarà capace di realizzare quel niente o quel pochissimo che ha fatto la prima? Avrà la obiettività magari di pensare che proprio lui avrebbe dovuto fattivamente facilitare l’amalgama o fatto funzionare il gruppo e pertanto trarne le dovute conseguenze? Avrebbe la voglia di riconoscersi, come sostengono i suoi due Consiglieri Comunali uscenti, anche parte determinante, fino ad oggi, in questo niente di fatto? Avrebbe il buon senso di analizzare i costi e valutare perché a Trezzano (un Comune che da scarsi servizi) un cittadino è costato, per il 2010, euro 1.002,00, a fronte di euro 817,00 a Corsico, a euro 665 per Cesano, a euro 676 per Abbiategrasso, a euro 534,00 per Rozzano, a euro 676,42 per la Media nazionale per i Comuni di fascia? Potrebbe finalmente pensare che oltre alla storia del patto di stabilità a Trezzano i costi sono più elevati che altrove perché magari parecchia spesa è improduttiva ed eliminandola potrebbe liberare preziose risorse per la spesa produttiva? Ma veramente questa Amministrazione pensa che i cittadini di oggi si accontentano di panem et circensis, bancarelle e salamelle e non vedono come la Città soffra per una marcata assenza politico-amministrativa? L’attenta analisi di un Questionario, distribuito recentemente dall’Unione Comitati di Quartiere e opportunamente restituito compilato da moltissimi cittadini, ha evidenziato cosa desiderano i Trezzanesi dalla propria Amministrazione Comunale: miglioramento delle strade, una più funzionale viabilità che assicura una migliore vivibilità, un più razionale traffico, più verde e meno cemento, una maggiore serietà e responsabilità di chi amministra e rispetto delle promesse elettorali. Si è riscontrato inoltre che un cittadino su due non confermerebbe più il voto espresso un anno fa. Si desidera inoltre una isola pedonale che faccia da grande centro cittadino. Per i cittadini, Trezzano in una classifica tra i Comuni limitrofi, figura tra gli ultimi. Come si può notare, fatti i debiti confronti fra ciò che la gente razionalmente chiede e quel quasi niente che di fatto è stato realizzato, fino ad oggi nessuna delle pochissime cose fatte risponde a ciò che la gente di Trezzano propone che invece si faccia. Ma da parte dell’Amministrazione che, diligentemente, veramente essa stessa avrebbe dovuto proporre quel questionario, sarebbe opportuno che le richieste della gente trezzanese – che dimostrano come Trezzano non sia un dormitorio ma sa ciò che vuole e vive a disagio in questa città da sempre male amministrata – andrebbero bene analizzate per capire ciò che ancora non ha capito e con il suo non operato continua a non capire. L’Amministrazione dovrebbe fare e fare bene ciò che serve, con competenza. A volte c’è da interrogarsi se la politica trezzanese è a disposizione dei cittadini o, per i politici, i cittadini sono semplicemente loro sudditi. C’è da chiedersi se i politici, chiusi nei loro uffici o vivendo in altri Comuni, non vedono o non vogliono vedere i bisogni autentici della città e sgovernano dimostrando il loro autentico disinteresse verso il Territorio cui appartengono. Siamo pare in controtendenza. La Regione Lombardia è amministrata per tanti versi in modo virtuoso, almeno ciò è quel che sostiene il Governatore, e gli alunni del Governatore a Trezzano non sanno applicare le regole ed usare le capacità dell’illustre maestro. La riflessione (dato il tanto tempo inutilmente trascorso) consiglierebbe di avviare un democratico passaggio di mano a favore di persone meglio versate nell’arte dell’Amministrare questa nostra tranquilla e piacevole cittadina. Chi pensa che si possa guardare lontano senza costruire un solido presente, chi teorizza, con parole fatte di solo fiato, un domani senza l’oggi, chi vuole costruire una casa senza solide fondamenta, è fuori dalla realtà, è fuori dalla storia. Trezzano vuole essere principalmente una funzionale città del presente per poi proiettarsi in un futuro certo e migliore.

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