Il candidato del PDL ci illustra il problema metropolitana-viabilità

A poco più di due mesi dalle elezioni amministrative, ad Assago, il tema che scotta di più è la viabilità e la nuova stazione metropolitana in arrivo. A tal proposito, abbiamo sentito il candidato sindaco del Pdl, nonché sindaco ventennale di assago (dal 1984 al 2004), Graziano Musella.
Musella, ci spiega un po’ il suo ritorno in campo ad Assago?
«Il motivo è semplice. Nei precedenti anni di amministrazione Musella, abbiamo fatto notevi sforzi, notevoli sacrifici e, finalmente, siamo riusciti a far arrivare ad Assago la metropolitana che, in una città di fondamentale importanza come la nostra, rappresenta un servizio indispensabile per i cittadini, soprattutto nello spostamento lavorativo Assago-Milano e viceversa. Tutti i miei sforzi, nei tanti anni di governo, sono stati “buttati via” dalla ex amministrazione di centro sinistra, ora occorre ripulire il nostro paese e riportare una politica giusta, che sia a favore dei cittadini assaghesi».
Ci illustra meglio il problema metropolitana?
«Innanzitutto volevo ragionare in un modo molto franco, onesto. La metropolitana ha rischiesto uno sforzo enorme dal punto di vista della progettazione per tutti gli enti interessati, in particolare vi è stato richiesto uno sforzo economico non indifferente al territorio. Terrei a precisare che per territorio, non intendo i cittadini di Assago, ma mi riferisco a Milano Fiori, alle numerose altre aziende, in pratica a chi ha realizzato l’area D4, chi ha investito parecchi milioni di euro (extra oneri), per la realizzazione di questo intervento. Purtroppo l’amministrazione in carica uscente, questa è la verita e gli atti lo dimostrano, ha aspettato ben 2 anni prima di sottoscrivere alcune convenzioni che permettevano la definizione urbanistica del territorio. Questo ha provocato il conseguente ritardo di tale servizio che è utile per tutti gli assaghesi. Il danno maggiore, che grava di più, è stato l’aumento dei costi. Gli appalti, visto il ritardo, sono aumentati. I costi, durante gli anni, per via della vita, per via dell’aumento della manodopera, sono aumentati. Vi è stato un aumento ordinario».
Quali sono state le principali problematiche legate alla metropolitana?
«La precedente amministrazione Raimondo, insieme al Comune di Milano, hanno fatto altre richieste in più, alcuni passaggi aggiuntivi. I tempi si sono allungati perché la giunta Raimondo, inizialmente, non ha firmato le convenzioni e conseguentemente non erano disponibili a pagare le cifre che il Comune di Assago avrebbe dovuto pagare agli appalti. Le richieste hanno fatto sì che i tempi si allungassero ulteriormente, rallentando quindi i lavori. Siamo in una situazione molto delicata, molti degli impegni presi da Raimondo, nei confronti dei privati, sono stati disattesi. L’accordo preciso era che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto pagare a stato avanzamento dei lavori ma, rallentandosi il tutto, i tempi sono si sono drasticamente allungati».
Ma Lei, nella sua precedente amministrazione, non aveva lasciato una cifra di circa 5.000.000 di euro nelle case comunali? A cosa sono serviti?
«Dice bene, nelle casse comunali erano stati lasciati dalla mia amministrazione 5 milioni di euro (corrispondenti a circa 10 miliardi delle vecchie lire). E, l’attuale amministrazione, prima affermava che i soldi non c’erano, ignorando quindi la congrua cifra lasciatagli “in eredità” per il progetto metropolitana mentre ora, addirittura, afferma che i milioni lasciati erano 10».
Nei giorni scorsi, proprio nell’area interessata della D4, c’è stato un incendio, ci può dire un suo parere?
«L’incendio di Assago è stata una casualità, però dovuta anche ad un’eccessiva fretta nel costruire.
Noi avevamo garantito, nei nostri piani precedenti per lo sviluppo di quell’aria, alcuni step di costruzione legati a step di viabilità, e questo avrebbe fatto sì che crescesse in modo graduale tutto il complesso e soprattutto permettesse un sistema viabilistico migliore, cosa che la Giunta Raimondo non ha fatto, stravolgendo tutto il progetto senza il parere della Commissione edilizia. Ora, ci troviamo davanti ad una situazione difficilissima, quindi dovremo correre con gli investimenti di viabilità, che ammontano a circa 120 milioni di euro».
Infine Musella ribadisce il suo primo e più importante pensiero, «non un mattone in più, se prima non si risolve il grave problema viabilistico».

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