Trezzano s/N- Iniziativa dell’Unione dei Comitati

Oltre duecento persone presenti al dibattito tra i candidati sindaci

Fabio Bottero, Guido Gervasoni e Giuseppe Russomanno, hanno risposto a dodici domande.2014-04-10 22.22.57

Unanimità e divergenze tra i tre interlocutori e persino qualche reazione stizzita tra il pubblico

Pubblico delle grandi occasioni all’iniziativa promossa dall’Unione dei Comitati di Quartiere. Oltre duecento persone (sono state contate) hanno assistito al confronto-scontro tra tre dei dieci candidati sindaci che si presenteranno alle prossime Elezioni Amministrative di Trezzano. Fabio Bottero(centro sinistra), Guido Gervasoni(Lista civica Oltre) e Giuseppe Russomanno(Controcorrente e Forza Italia), hanno risposto alle domande poste dai rappresentanti dell’Unione, a volte in modo pacato ed altre con piccole venature polemiche, in particolare quando sono stati costretti ad affrontare l’operato delle rispettive maggioranze che, in passato, hanno gestito la cosa pubblica di Trezzano. Dodici mirate e penetranti domande sulla viabilità, sull’inquinamento provocato dalle migliaia di vetture che transitano lungo le arterie cittadine e sulla legalità.

E ancora una volta, tanto che gli organizzatori lo avevano persino previsto, è stata proprio una delle domande sulla legalità a creare la scomposta reazione di alcuni politici presenti al dibattito. Una domanda più che legittima visto il clamoroso susseguirsi di arresti avvenuti in questo comune negli ultimi diciannove anni; una domanda che però, come è avvenuto nelle scorse settimane con dei manifesti che denunciavano “Si ripresentano tutti” non è stata digerita da chi, in un modo o nell’altro, fa politica all’interno del “Palazzo” da molti anni.

2014-04-10 21.15.05Cosa farete, è stato chiesto ai tre candidati sindaci, se durante l’espletamento delle vostre funzioni vi troverete di fronte a documenti scottanti? Fingerete di non averli visti oppure interesserete la magistratura”? Per la cronaca va detto che a differenza delle stizzite reazioni verificatesi tra il pubblico, i candidati sindaci hanno immediatamente precisato all’unisono che non rimetteranno nulla nei cassetti e che a seconda delle gravità, provvederanno a segnalare quanto emerso agli organi competenti. Affermazioni e risposte univoche che non si sono però verificate su altri argomenti come quando sul percorso della tangenziale, a differenza di Gervasoni e Russomanno, Fabio Bottero ha sostanzialmente proposto la trasformazione da arteria comunale a strada di interesse intercomunale della chiacchierata Via Salvini. Oppure quando, incalzati dalla domanda sul come utilizzare possibili finanziamenti di contenute entità per dare il via ad una tratta di quella tangenziale esterna che i cittadini stanno aspettando dal lontano 1980 (Bottero ha proposto delle rotonde mentre Gervasoni e Russomanno hanno risposto con un fermo si sull’utilizzo di quel denaro per la tratta).

Divergenze che, anche se solo con delle sfumature, sono emerse pure sul come intervenire per creare deterrenti e sbloccare le stagnanti situazioni esistenti sui sentiti problemi della Brenntag e della viabilità interna. I tre candidati sindaci si sono invece segnalati per la determinazione dimostrata su un altro problema molto sentito, soprattutto nel quartiere Marchesina, quello relativo alla fatiscente e vasta area dove ha operato per anni la cartiera Demalena. Quell’intervento, è stata sostanzialmente l’unanime risposta, rappresenta l’ultima occasione per rilanciare la vivibilità del quartiere quindi diciamo no alle torri, no agli 80/novantamila metri cubi, no, insomma, alla cementificazione e si ad interventi con indici di molto inferiori a quelli previsti dalle precedenti giunte e più consoni alle esigenze dei cittadini locali. Sin qui le enunciazioni e le promesse dei tre candidati sindaci; enunciazioni che gli organizzatori dell’iniziativa hanno regolarmente registrato allo scopo di renderle pubbliche nel momento in cui i fatti potrebbero dimostrare l’assunzione di decisioni drasticamente contrarie a quanto affermato.

Ma al di là delle puntuali risposte dei tre candidati sindaci, risposte quasi sempre accolte anche con applausi da parte del numeroso pubblico presente, l’impressione generale è comunque sempre la stessa e cioè che buona parte di chi fa politica a Trezzano non si è ancora resa conto o finge di non rendersi conto dei danni morali ed economici che sono stati provocati alla collettività di questo comune attraverso la deleteria gestione della cosa pubblica e l’impressionante serie di arresti verificatisi tra il 1994 e il 2013. La speranza di chi propone iniziative di questo tipo con il preciso obiettivo di scavare sino al cuore di quel grosso problema che è stato definito dai magistrati “Sistema Trezzano”, è che finalmente qualcosa cambi.

Un auspicio che è insito anche nella stragrande maggioranza di quella cittadinanza che non ne può più di malaffare, di corrotti, di corruttori, di crisi di giunta ogni due anni, di una sgangherata gestione della cosa pubblica, di strade rotte, di scuole fatiscenti e di arresti.

A cura della Redazione