Idee, innovazione, concretezza. D’Avanzo ringrazia!

Dieci anni come Sindaco di Cesano Boscone, dopo un decennio come Assessore e Vice Sindaco. Abbiamo incontrato Vincenzo D’Avanzo, per farci raccontare come è cambiata la sua città e come vede il futuro di una comunità con tante nuove generazioni  

Il 25 maggio prossimo gli elettori di Cesano Boscone saranno chiamati alle urne anche per le amministrative. Sei i candidati alla carica di Sindaco e undici le liste in corsa. Numeri che non si sono mai visti in passato, segno che la politica locale è in fermento per il dopo D’Avanzo. L’attuale sindaco, infatti, dopo due mandati non può più ricandidarsi per legge, anche se ancora oggi raccoglie un consenso personale tra la cittadinanza che sfiora l’88%.

Il dialogo e il confronto del nostro giornale con Vincenzo D’Avanzo è stato costante negli anni, così abbiamo deciso di incontrarlo.

_MG_0025Come sta vivendo il periodo pre-elettorale?

«In ogni momento della propria vita in cui avviene un cambiamento importante, occorre fermarsi un attimo e guardarsi indietro. È necessario riflettere sulle cose fatte, sui traguardi raggiunti, sulle sconfitte, su ciò che ha provocato gioia, ma anche dolore. Se poi si sceglie un ruolo pubblico, se si decide di diventare Amministratore locale, l’ansia è ancora maggiore, perché sai di avere assunto una responsabilità che coinvolge tutte le persone della tua comunità. Quindi non nascondo la mia preoccupazione per il futuro della mia città».

Si dice che Lei abbia litigato con il PD. È vero?

«Non ho litigato, ma non c’è dubbio che all’interno del PD, chi per questioni o interessi personali chi per vecchi rancori, abbia messo in atto, fin dal 2009, un attacco violento contro di me e la mia Giunta, colpevole solo di portare avanti una politica capace di preservare quanto di buono si è riusciti a ottenere con tanta fatica e sacrifici, di avere una visione verso le generazioni future, di garantire basi solide per affrontare il difficile momento che sta attraversando la stragrande maggioranza di cittadini».

Che Comune lascia a chi governerà dopo di lei?

«Consegniamo una città in buono stato di salute, con i conti in ordine, un avanzo di Amministrazione di 500.000 euro e, nonostante la mancata vendita di aree non strategiche per la collettività, il patto di stabilità rispettato. Unico rammarico è non essere riusciti ad approvare il bilancio di previsione 2014, perché il PD, insieme alla minoranza di centrodestra, da Forza Italia al NCD, da Fratelli d’Italia alla Lega, oltre a La Svolta di Mainardi (ancora una volta adesso), hanno voluto rinviarlo quale competenza della nuova Giunta. E questo sta già producendo degli effetti negativi: Quasi 50.000 euro di interessi per l’anticipazione di cassa e, soprattutto, il fatto che i cittadini a pagare a dicembre in un’unica rata tutti i tributi locali. Un vero e proprio salasso».

Nei dieci anni da Sindaco quali progetti le piacerebbe venissero associati al suo nome?

«Ritengo che Cesano Boscone abbia saputo esprimere maggiore qualità della vita, socialità, senso stesso di comunità. Siamo intervenuti sui servizi, aprendo maggiormente il Comune ai cittadini. Abbiamo valorizzato il nostro patrimonio verde, dai grandi parchi – Bosco dell’acqua, parco Borsellino e soprattutto Parco Natura – ai piccoli spazi, fino alla cura delle aiuole stradali. Abbiamo mantenuto un’elevata qualità dei servizi, ottenendo riconoscimenti in diversi campi. Il tutto con dieci milioni di euro in meno, puntando sulla progettualità che ci ha consentito di ottenere finanziamenti da Europa, Regione, Fondazioni private. Con un filo conduttore basato su tre elementi: idee, innovazione e concretezza. Aspetti contrastati da esponenti anche della maggioranza che hanno utilizzato la leva pretestuosa della legalità, senza accorgersi che anche in questo siamo primi nella provincia di Milano, con le congratulazioni della presidente del Tribunale di Milano del quale la nostra città avrà, a breve, uno sportello distaccato». DSCN1657

C’è però qualcosa sul quale si sente di fare autocritica? 

«Un proverbio dice che chi non fa non sbaglia. Quindi sicuramente sono rammaricato di non aver insistito abbastanza affinché alcuni progetti venissero conclusi. E mi riferisco alla piscina, per la quale siamo stati costretti a un lungo contenzioso, però vinto, tanto che la nuova Amministrazione può riprendere in mano il progetto, senza alcun onere. O alla sede per l’associazione che si occupa dell’autismo, che progettisti legati alla politica presente e futura non hanno completato, come si può facilmente notare percorrendo via Vespucci e fermandosi all’altezza del nuovo complesso oggi abitato di fronte all’area arcieri del Cereda. Comunque il mio pensiero va oggi soprattutto alle migliaia di donne e uomini che mi hanno sempre sostenuto, che hanno espresso la loro preferenza per la persona più che per il Partito al quale sono iscritto. Hanno creduto in un’idea, l’hanno condivisa e mi hanno dato la forza per continuare. Almeno fino al 25 maggio prossimo. E forse anche oltre»!

 

di Eleonora Ballatori