Si impedisca che la Russia si trasformi in una immensa Corea del Nord

I Cittadini del Pianeta Terra cominciano fortemente a pensare che lo stesso sarà presto devastato da esplosioni nucleari e dalle relative scorie radioattive che si riverseranno, con gli effetti nefasti che facilmente si possono immaginare.

Recentemente, il Presidente russo, ha dato ordine ai suoi eserciti di aggredire un popolo alla ricerca di libertà e da quando il leader del Cremlino ha annunciato l’intenzione di difendere con tutte le sue  forze le regioni ucraine violentemente ed arbitrariamente annesse nei referendum, bene ha fatto il nostro Ministero degli Esteri a convocare l’ambasciatore di quel tal paese dicendogli quanto sapevano di “farsa” i loro referendum.

L’operazione “speciale” russa, così la ha chiamata Putin, ha fatto tornare a rivivere ai terreni mortali la paura del nucleare. Sembra quasi impossibile che dopo aver indicato per anni la corsa agli armamenti nucleari come il più terribile dei pericoli, un uomo solo sta riportando i terrestri verso un orrore quasi assopito. Ma a quell’uomo solo si sono aggiunti le farneticazioni dei suoi falchi che circolano attorno a lui e che come lui hanno versato montagne di dollari nei paradisi fiscali, sottraendoli ai bisogni del loro popolo.

All’uomo “solo” la NATO ha risposto con giusta fermezza chiarendo che qualsiasi uso di armi nucleari si faccia da parte di Mosca (e pare proprio che da quelle parti l’intenzione ci sia tutta) lo stesso avrà per la Russia conseguenze serie.

C’è da chiedersi quali obiettivi intende raggiungere il bolscevico, minacciando l’uso di armi nucleari negli stessi giorni in cui annuncia le annessioni. Si può ragionevolmente ritenere che il capo russo sia spinto da motivi di politica interna e per anche conquistare il rispetto perduto nel mondo dopo i suoi recenti insuccessi militari. Ma con tale minaccia il genocida vorrebbe limitare o meglio far cessare anche l’appoggio occidentale all’Ucraina, spingendo così il Presidente di tale nazione a trattare in una posizione svantaggiosa.

Certamente la guerra deve essere fermata ancor prima che la rigidità dell’inverno aiuti i russi quando la forza dell’uomo per tali motivi non è più sufficiente.

Certamente è arrivato il momento a che gli Stati Uniti di Biden premano molto di più. Ma anche il Segretario Generale dell’ONU dovrà dedicare molto del suo tempo ad uno sforzo di pace senza lasciarsi condizionare da segnali. che sono volutamente poco chiari. che vengono da qualche nazione del Pacifico. La Cina più dell’India ha interesse a che la guerra non ci sia più per tanti comprensibili motivi del loro vero vivere. Un mondo impoverito dalla guerra con l’economia inesistente come potrebbe comprare prodotti cinesi ed indiani? Che fine farebbero tali nazioni senza mercati? C’è dunque spazio per forti interventi diplomatici e ciò non trascurando le attuali tasche vuote del Cremlino. E l’Europa, che fino ad adesso non è riuscita a concretamente capire che con i singoli staterelli si perde in tutti i sensi, perché, una volta per tutte, non si unisce dimostrando al mondo che l’unità conta di più di qualunque strumento a disposizione? Che l’Europa presto si unisca, almeno per coloro che verranno, lasciando loro un vecchio NUOVO CONTINENTE capace di farsi rispettare da questo intero meraviglioso Pianeta che, proprio per rimanere tale, nessun pazzo dovrà mai pensare di distruggerlo.

Di Salvatore Randazzo